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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma 1 EuRO Il SETTIMANAlE DI A, B, lEgA PRO, D, CAlCIO FEMMINIlE E CAlCIO A 5 ANNO 2 - N° 26 08 luglIO 2010 ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 2 6 Accendi PCW la webtv di Professione Calcio cliccando su www.professionecalcio.eu 06 Robin Hood a pagina Voci dal Palazzo ROBIN HOOD 08 Redazione a pagina Il punto sulla Lega Pro ISCRIZIONI

PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.26

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma

1 EuROIl SETTIMANAlE DI A, B, lEgA PRO, D, CAlCIO FEMMINIlE E CAlCIO A 5 ANNO 2 - N° 26 08 luglIO 2010

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Il punto sulla

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L’EDITORIALE

mondo del calcio: lanostra inchiesta ci porte-rà a conoscenza di con-tratti di consulenza (ric-chi contratti!) privata amogli, figli, fidanzate,amici e parenti vari. Ci sarà da piangere avedere quello che succe-de in alcune regioni doveci sono vere e propriedinastie da far invidia alle“soap-opera” sudameri-cane.

di Massimiliano Giacomini

OMA - Si rac-conta che lebuste con i

biglietti per le gare degliazzurri in Sudafrica veni-vano riempite daGiancarlo Abete. Era lui amettere i biglietti dentroogni singola busta. In pra-tica si racconta chevoglia fare tutto lui, l’im-portante è che non ci siada prendere decisioni,quelle lo mettono in dif-ficoltà. Per questo restatutto invariato, per que-sto le CommissioniTecniche non sono state“aggiornate”, per questosul caso Moggi (sulla suaradiazione siamo stati iprimi a chiedere lumi allaFIGC) si è data una spol-veratina ma non si è arri-vati a nulla e non fateviingannare dalla presuntaradiazione di DonLuciano, nulla è statonotificato all’ex dg dellaJuventus, perciò come alsolito nessuno ha avutoil coraggio di fare ilprimo passo. Il calcio ita-liano è da rifondare, que-sto è stato il leit motiv

delle ultime setti-mane, poi invecel’unico cambia-mento è stato ilblocco di un extra-comunitario. Unaschifezza, direbbeTotò. Schifezza cheprevede un quasicerto passo indie-tro, visto l’ostraci-smo della Lega diA. Per quel cheriguarda i cambia-menti, c’è da rifon-dare il SettoreGiovanile eScolastico visto cheMassimo Giacomini, chesul sito del Sgs risultapresidente mentre lui sifirma Vice Presidentefacente funzione di presi-dente, è praticamentefuori dai giochi e, se èvero come è vero cheanche il Settore Tecnicova rifondato, non bisognacadere nei tranelli deigrandi nomi. Vi spieghia-mo meglio: si parla coninsistenza di nomi altiso-nanti come Paolo Maldinie Giancarlo Antognoniper i ruoli di presidenti.Nomi interessanti certo,

ma il vero problema nonsta nelle presidenze manelle vere stanze dei bot-toni. Per cambiare veramenteè necessario rifondaretutto, bisogna allontana-re definitivamente chi èin pensione e farla finitadi fare contratti di dirittoprivato, bisogna scardina-re i veri poteri ideologicialtrimenti il cambiamen-to sarà solo nei nomi emai nei fatti. Poi ci sonoalcune società nelpanorama calcistico ita-liano che sembranosolo essere nate per

uno scopo:Partita IVA.Altre hannosquadre allieviregionali chefanno parte diun ASD men-tre i giovanissi-mi sono delleAS o SS, in pra-tica due matri-cole diverse,con la stessasede sociale...Intanto, oltrequesta inchie-sta di cui via b b i a m oaccennato, neabbiamo inizia-ta un’altra sulleassunzioni ac a r a t t e r e“familiare” nel

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Numero 26 08 luglio 2010

2 Editoriale

Abete il tuttofare e la rivoluzione che mai ci sarà

Massimo Giacomini (Foto Archivio)

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Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

DIRETTORE RESpONSABILE

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AMMINISTRAZIONE:

Via F.T. Marinetti 221

Tel/Fax 06 5011954

00143 Roma

CApOREDATTORE

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IMpAGINAZIONE E GRAFICA

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Azeglio Vicini (Foto Archivio)

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aro Marcello, quando hai visto ilParaguay giocare col Giappone e poiperdere in malo modo con la Spagna,

sono sicuro che, da persona onesta quale tu sei,ti sarai fatto un serio esame di coscienza, edavrai pensato che hai buttato al vento una situa-zione irrepetibile. Allora, da critico onesto checredo di essere voglio farti alcuni appunti econsiderazioni. 1) Convocazioni: Al di là dellastucchevole diatriba Cassano/Balotelli, possodirti che, al 90% hai preso il meglio di quello cheti passava il convento: anzi devo dire che gliimprevisti forfait di Buffon e Pirlo, hanno pesa-to e non poco. Quindi io sono propenso adassolverti anche perchè la critica pre mondiale,a parte i due su citati, non ha saputo suggerirtialternative (che non c'erano). Non hai peròdato ascolto a quelli che ti dicevano che sena-tori come Cannavaro e Gattuso ormai alla frut-ta, dovevano restare a casa, come hai fatto conGrosso, Toni, Del Piero, Totti e Perrotta. 2)Impiego dei giocatori a disposizione: Hai sba-gliato ad ignorare Palumbo, l'unico guerriero ingrado di supportare uno spento De Rossi. Haimandato allo sbaraglio Marchisio, già di per sèconfuso per le brutte prestazioni juventine,

facendolo giocare in ruolo non suo. Hai credu-to, sbagliando, che Montolivo potesse fare il vicePirlo. Hai snobbato Quagliarella, il più in formadegli attaccanti, era il più motivato del gruppo.Hai dato fiducia all'ex grintoso Gattuso cheormai ha speso tutto ed ha giocato pochissimoanche nel suo Club. Un atto di amicizia che ècostato caro. Non hai valutato bene le avversa-rie del girone (il più facile), se si esclude il sor-prendente Paraguay contro il quale, guardacaso, abbiamo disputato la gara migliore. 3)Grinta e determinazione: Ti è mancato quellospirito di condottiero vincente che sa infonde-re coraggio ai suoi soldati anche nelle situazio-ni difficili. Ti ho visto in panchina smarrito, quasiarrendevole, senza avere quello spirito vincenteche nel 2006 fece di te il CT Campione delMondo. 4) Squadra spenta atleticamente:Anche se questo non è compito specificata-mente tuo, però dovevi renderti conto chegente come Camoranesi, Gilardino e Di Natalenon erano in condizione. Ti sei intestarditomandando in campo formazioni poco convin-centi, nelle quali è diventato titolare quasi inso-stituibile il pallido poco battagliero Criscito: nonsono questi gli uomini con cui andare avanti in

un Mondiale. 5) Mancanza di coraggio: Non haiavuto il coraggio, dopo la gara iniziale, di farfuori il capitano Cannavaro ormai pensionabile,buono solo per gli arabi, che tu, si dice, abbiaconsigliato alla vecchia dirigenza della Juve (perfortuna fatta fuori da Agnelli!!!). Ti ha colpito lasindrome Beazot che nel 1986 fece i tuo stessierrori, per riconoscenza verso coloro che vin-sero lo splendido titolo del 2002. 6) Il più graveerrore: Esserti rimesso in gioco nell'agosto2008, quando invece, dopo tue dimissioni spon-tanee e non volute dai “federali”, potevi chiude-re una gloriosa carriera da campione delMondo. Donadoni fu buttato fuori ai rigori daifuturi campioni d'Europa. Questo bastò perdefenestrarlo da chi era certo di avere già unsuccessore prestigioso. E questa mossa è statafatta, Marcello, dalla solita persona che ora scan-sa ogni responsabilità, a diffrenza di tanti suoicolleghi (come Escalettes) che hanno credutodignitoso dare le dimissioni. Ma qui da noi,come ben sai, le poltrone sono appiccicate alsedere e per toglierle ci vuole l'opera di unoscarpellino. Ora goditi le vacanze e sogna. Sognache la Slovacchia, anzichè di umili artigiani, siacomposta da grandi campioni. Perchè così ci èsembrata. Comunque, grazie Marcello e speria-mo che Cesare Prandelli, il tuo sostituto, abbiail coraggio di lanciare i giovani, quel coraggioche a te è mancato. Mauro Gasperini

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Numero 26 08 luglio 2010

4 Rubrica

Caro Marcello lippi ti scrivo...

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OMA - Come aveva-mo previsto e c’era daaspettarsi, il Consiglio

Federale della FIGC divenerdì 2 u.s. è finito atarallucci e vino. “Tutto vabene madama la marchese”è stato il motto di lor signo-ri, non uno che abbia solleva-to qualche dubbio su tutta lagestione della Federcalcio dal2007 ad oggi, tutti gli insuc-cessi collezionati in campointernazionale, sono scivolaticome l’acqua sulle penne delleanatre, senza che nessuno sidomandasse il perché o avessequalche dubbio sul suo opera-to. Il ricatto del Presidente Abete,“muoia Sansone con tutti iFilistei”, ha fatto effetto. Viricordate le sue parole alla con-ferenza stampa dopo la disfat-ta? Suonavano pressappococosì: vorrò leggere attentamen-te i verbali del ConsiglioFederale, per verificare se vi èqualcuno che si è opposto neltempo alla gestione dame portata avanti. Unapletora di personesenza attributi, perusare impropriamentealcune frasidell’Evangelista: sembra-no dei Sepolcri imbianca-ti, che a stento nascondo-no il male odore cheattorno si leva. Oggi si tenta di riscoprireil settore giovanile peranni lasciato nelle mani diuna segretaria onnipoten-te, che di questo delicatoed importante organismone ha fatto uno strumentopolitico, per favorire e gra-

tificare i suoicompagni di partito ed i loro

interessi. Tutto questo nell’in-differenza generale di tutti,nessuno escluso! Oggi, quando questa signora vain pensione (il suo ultimo giornodoveva essere il 30 giugno u.s.),vi è qualcunoche ha presen-tato

di Robin Hood ad Abete la bozza di uncontratto privato conoltre tremila Euro men-sili, oltre si intende lamaturata pensione. Chedire di fronte a questifatti? È questo il nuovocorso? Non è l’unica, lei,che oltre la propriapensione gode di uncontratto di dirittoprivato di migliaia dieuro al mese. Troppi ce ne sono inF e d e r c a l c i o .L’onnipotente Nicchisi arroga anche l’in-carico di designato-re degli arbitri dellaLega Professionisti

di Milano. Si deve essere ispirato alPresidente del Consiglio deiMinistri: “Ghe pens’ mi!” Chissàse il neo Presidente della CANnon progetta come per il passa-to di avere qualche contratto diconsulenza da qualche presi-dente di società professionisti-

ca, o nella sua mente pensa diereditare, oltre che le fun-zioni, l’appannaggio di 500mila euro annue del suopredecessore Collina. Chefarà Abete al riguardo? Le sconfitte passano, lebrutte figure si dimentica-no ed i boiardi del calciosono tutti intenti a difen-dere i loro interessi didozzina: lo stipendiomensile, le auto con auti-sta, le trasferte in Italia eall’estero in alberghi asei-sette stelle, magariaccompagnati daparenti, amici ed ami-chette e chi più ne hapiù ne metta!

Ma fino a quando?

Il Consiglio Federale? “Tutto va bene madama la marchesa”“Il Consiglio Federale è finito a tarallucci e vino

Non c’è stato uno che abbia sollevato qualche dubbio su tutta la gestione della Federcalcio dal 2007 a oggi,

tutti gli insuccessi collezionati in campo internazionale, sono scivolati come l’acqua sulle penne delle anatre,

senza che nessuno si domandasse il perchè o avesse qualche dubbio sul suo operato”

Numero 26 08 luglio 2010

6 Voci dal Palazzo

RIl ricatto del presidente

Giancarlo Abete “muoia Sansone

con tutti i Filistei” ha fatto

effetto. Vi ricordate le sue

parole alla conferenza stampa

dopo la disfatta dei Mondiali?...

...Suonavano pressappoco così:

“Vorrò leggere attentamente

i verbali del Consiglio Federale,

per verificare se vi è qualcuno

che si è opposto nel tempo alla

gestione da me portata avanti”

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Mario Macalli sulle iscrizioni: “Non facciamo altrodi Luigi Cardarelli e Flavio Grisoli

Numero 26 08 luglio 2010

8 Iscrizioni

OMA – In molti credono che le alter-ne (s)fortune delle società di LegaPro si abbiano a seconda dei risultati

che conseguono sul campo. Promozioni, sal-vezze, retrocessioni: in base al piazzamentodella stagione precedente, si scelgono i pro-getti per quella succcessiva. Niente di più sbagliato, purtroppo. La partita decisiva non è quella che separala gioia della vittoria dal dolore della scon-fitta, quanto quella che si gioca dal commer-cialista durante le calde giornate estive.Fideiussioni, liberatorie, stipendi, Irpef,Co.vi.Soc., fondi perduti: ecco gli spauracchidei presidenti delle società di Lega Pro coni quali hanno a che fare soprattutto di que-

Rcome? «Nel sensoche si devono fare iconti, tutti i giorni.Spero, e credo, chetutti l’abbiano capi-ta, adesso. Perché lì- indicando ilPalazzo dellaFedercalcio di viaAllegri a Roma -mentre noi viviamo questa situazione, ci sonopersone che si ingrassano che maiali». Poi con-tinua: «Ci sono leggi importantissime per ilnostro calcio ferme, come quella sugli stadi e lamodifica della “Melandri”, nella quale però c’èqualcuno che chiede che noi diamo 5 milioni diEuro allo “Sport per tutti” (gli Enti di promo-zione). Bé, io non do un Euro proprio a nessu-no. Che lo facciano per legge, che ci provino. Mase lo devono scordare». Si torna poi sul pro-blema delle iscrizioni: «Ma nessuno si è resoconto che negli ultimi due anni, delle otto squa-dre retrocesse dalla B, cinque sono fallite? Mi sento rispondere che va bene così, ma io mirifiuto di farlo». Cerchiamo quindi di fare un quadro dellasituazione aggiornato: rinunciano alla parte-cipazione alla prossima Lega Pro in nove:cinque in Prima divisione (Arezzo, Perugia,Rimini, Gallipoli e Mantova) e quattro inSeconda (Itala San Marco, Monopoli, Pescinae Scafatese). Per quanto riguarda le squadrein forse, preoccupano le situazioni di: Foggia(la proprietà ha garantito di poter fornire lafideiussione entro martedì), Cavese eMarcianise. Mentre sembrano aver risolto lamaggior parte dei propri problemiAlessandria, Foligno e anche la Salernitana: ilpresidente Lombardi ha prodotto la fideius-sione e, nel giro di 15 giorni, cederà il 30%della società ad Andrea Melito, a.d. dellaFaro Assicurazioni. In Seconda divisione

sti tempi. Pagine e pagine di addizioni e sot-trazioni, moltiplicazioni e divisioni, calcolodell’IVA e delle ritenute fiscali. Tutto, in unacorsa contro il tempo che molte volte siconclude con il ritiro, come in una corsapodistica nella quale, ad un certo punto, sulclivio più alto, non se ne ha più. E si dice:“Basta”. E, nel mentre ci si ritira, c’è qualcu-n’altro che depenna il nome dello (s)fortu-nato dalla lista dei partecipanti. Quest’ultimo, suo malgrado, è Mario Macalliche aggiorna costantemente, e più volte algiorno, la lista delle partecipanti alla prossi-ma Lega Pro. Intercettato all’uscita delConsiglio Federale del 2 luglio scorso, il pre-sidente della Lega di Firenze ha commenta-to così la difficile situazione nella quale ècostretto a barcamenarsi: «La mia preoccu-

pazione maggiore èche devo tutti i giornitirare righe rosse suinomi delle società. Diverse società sonogià fuori, per la preci-sione otto - prosegueMacalli - e chissàquante altre se neaggiungeranno». Gli si chiede se lariforma dei campio-nati, tanto invocatada più parti nei mesiscorsi, possa essere,per così dire, “agevo-lata” dalla mancanzadi partecipanti: «Se lavogliamo metterecosì...ma io rappresen-to 90 presidenti disocietà, e si deve capireche la vita, da oggi ècambiata». Cambiata

Mario Macalli(Foto Archivio)

Le partecipanti della Terza Serie Nazionale che verrà: sono già fuori

L’ufficialità per le liste definitive per la Lega Pro 2010/2011 sarà nota la prossima settimana

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9Iscrizioni

invece allarma la posizione di Olbia,Potenza, Manfredonia, Cassino eVillacidrese: hanno depositato la tassad´iscrizione ma sulle altre garanzie è buiopesto; più “tranquilla” (se così può definirsi)la condizione di Alghero, Sangiovannese ePro Vercelli che, salvo colpi di scena, dovreb-bero cavarsela con la penalizzazione. Questa la situazione e, a questo proposito,chiediamo a Macalli se c’è la possibilità di“riempire” gli spazi vuoti con i ripescaggidalla Serie D, oltre che dalle appena retro-cesse: «Se presenteranno le necessarie garan-zie, non vedo perché no. Comunque, non vogliopiù vedere società che si indebitano solo perpagare la fideiussione». Dei sodalizi che hanno, di fatto, rinunciatoall’iscrizione c’è anche l’Arezzo del vulcani-co presidente Piero Mancini, che ha datoseguito alle minacciose dichiarazioni di qual-che tempo fa: «Ho deciso di non iscrivere lasquadra al campionato e di metterla in liquida-zione. Tutto qui, non c’è altro». Ma come si è arrivato a questa decisione

garanzie maggiori.Ci si avvicina cosìsempre di più allafatidica data (ilConsiglio Federale,che si terrà il 14 o il16 luglio) nellaquale saranno rati-ficate le iscrizioni alprossimo campio-nato di Lega Pro che, mai come quest’anno,rischia di essere “mutilato”. Ma, come lostesso Macalli ha dichiarato, a chi vive daanni al di sopra delle proprie possibilità,messo all’ingrasso da un sistema che ormaisi è avviluppato su sé stesso senza possibili-tà di tornare indietro, non interessa proprionulla.

così “tranchant”? «In FIGC non fanno più unc...o, e sono comandati dall’Assocalciatori -continua quindi la battaglia del numero unodei granata toscani - e io non ne posso più.Non voglio più fare calcio in questo mondo, chemi fa schifo. Non ci sono più regole, il momen-to economico è quello che è e i calciatori, che loricordo, sono dei dipendenti, fanno quello chec...o vogliono». Sembrava, dagli appelli lanciatida Mancini non più tardi di un mese fa, eraccolti anche sulle nostre pagine e sulnostro sito, che qualcosa, anche in ambitopolitico, si fosse mosso: «Le istituzioni cittadi-ne facciano quello che vogliono, io liquido lasocietà e basta». Nelle ultime ore rimbalzanole voci di un forte interessamento per lasocietà toscana da parte di Paolo DiStanislao che ha dichiarato: «Siamo fortemen-te interessati all’acquistodell’Arezzo, a patto che ilpresidente Mancini riescaa trovare una mediazionecon i tesserati sugli sti-pendi arretrati».

Il broker capitolino,con un passato nella(s)fortunata gestio-ne del LancianoCalcio e nella trat-tativa Golban-Poletti per ilVenezia, parla di unacifra di 8 milioni diEuro (debiti più sti-pendi arretrati)troppo alta perintavolare seria-mente una trattati-va. È di certo unpersonaggio con-troverso, Paolo DiStanislao, e sui bloge sui siti dei tifosidell’Arezzo ci sidivide fra chi prefe-risce rimanere inPrima Divisione(magari con penaliz-zazione) e chi inve-ce gradirebbecomunque ripartiredalla D, ma conMancini il presidente dell’Arezzo

(Foto Archivio)Paolo Di Stanislao

(Foto Archivio)

per ora non c’è che attendere il parere della Co.vi.Soc. che analizzerà le richieste in tempo utile

che tirare sottili linee rosse sui nomi delle società”tante, troppe squadre: cinque in Prima Divisione e quattro in Seconda

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10 Ripescaggi

Ripescaggi in lega Pro: un film giàSono già pronte la Pro Belvedere Vercelli e la Carrarese. Pro Sesto, Bellaria, Carpenedolo

di Luigi Cerdarelli e Flavio Grisoli

OMA – Luglio, un mese caldo sottotutti i punti di vista. Mentre si suda el’asfalto fuma, i ripescaggi rincarano la

dose e fanno letteralmente rigare la frontedi sudore ai tifosi delle squadre di Lega Pro.Sembra un film già visto, quel film di cui ognianno fanno il remake e che più o meno èsempre lo stesso ma cambia solamente ilcast di attori. Se qualcuno piange e si dispe-ra per essere stato escluso ad altri torna ilclassico sorriso a 32 denti per la possibileriammissione ai campionati che hanno appe-na lasciato per retrocessione. Qualche gior-no fa Mario Macalli, numero uno della Legadi Firenze, ci aveva assicurato durante un’in-tervista che quelli di quest’anno saranno gliultimi ripescaggi. Sarà vero? Non mettiamocertamente in dubbio le parole delmassimo dirigente della Lega Proma ogni anno ci sentiamo direda molti addetti ai lavori chesaranno gli ultimi… Unapratica ormai consolidatache richiede tempisticheben definite, interventi dellaCo.vi.Soc. per decidere sullaregolarità alle iscrizioni,Consigli Federali per delibe-rare, riunioni e assemblee e chipiù ne ha più ne metta. Unagiungla intricata quella perrichiedere di essere ripe-scati fatta di docu-menti er i c h i e s t earticolatee nond ifaci lep r o -

Randrà a discute-re. Tra il 14 e il16 luglio poi, siriunirà ilC o n s i g l i oFederale a Romache deciderà inbase ai pareridella Co.vi.Soc.sull’esito deiricorsi, per una sperata promozione o unadeludente e scottante bocciatura. Per scri-vere la parola fine quindi c’è ancora tempo,ma dalle voci che circolano edalle dichiarazioni che civengono rilasciate sembrache della prossima LegaPro se ne sappia ben pocoinfatti, in SecondaDivisione solo due delleretrocesse dovrebberorisalire: parliamo di ProBelvedere Vercelli eCarrarese mentre ProSesto, Bellaria,Carpenedoloe

Noicattaroh a n n o

rinunciato. Cisono poi due squa-

dre che non possonoessere riammesse perche

hanno usufruito durante la scor-sa stagione del ripescaggio, parliamo

di Colligiana e Vico Equense. InInterregionale quindi cosa accadrà? Quandoparliamo di “rivoluzioni” in Lega Pro, acascata, bisogna parlare anche della Serie Dche riceve o rimanda al mittente. Societàche di punto in bianco si trovano a parlaree ragionare da professionisti, quando maga-ri ancora non sono pronte come per esem-pio il Pianura: la società campana potrebbeapprodare in Lega Pro ma non ha un impian-to che possa andar bene per giocare nellaex Serie C/2. C’è poi il Matera che dopoaver sbancato la D è la prima candidata,seguita a ruota da Avellino e Venezia cheproprio nella scorsa stagione sono fallite e

duzione. Parliamo di bilanci, relazioni seme-strali, F24 relativi ai pagamenti di Irpef,Enpals e Fondo di fine carriera, poi Iva, Irese Irap, le liberatorie dei calciatori e la tantodiscussa fideiussione. Letti tutti di un fiatoquesti documenti potrebbero spaventare oaddirittura terrorizzare, ma per una societàche è sempre stata in regola, sono il panequotidiano. Finora, le squadre che ufficial-mente non vedremo ai nastri di partenzadel prossimo campionato di Lega Pro sonootto, quattro in Prima (Perugia, Rimini,Gallipoli e Mantova) e quattro in SecondaDivisione (Itala San Marco, Monopoli,Pescina Valle del Giovenco e Scafatese), neavevamo già parlato sul nostro sito internet(www.professionecalcio.eu) ma siamo sicuriche non finirà qua… purtroppo. E ne parle-

remo ancora, visto che una prima listauscirà il 7 luglio, proprio mentre il

nostro caro settimanale sarà sottole rotative pronto per esseredistribuito, potrete quindi rima-nere aggiornati leggendo lepagine on-line di ProfessioneCalcio, e riguarderà la conclu-sione dell’istruttoria dellaCo.vi.Soc. che in quella sedefornirà delle carte su cui

poi si

Mario Macalli (Foto Archivio)

Dalle parole di Mario Macalli si evince che questo che ci apprestiamo a vivere

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Numero 26 08 luglio 2010

11Ripescaggi

quindi scese in Interregionale. Continuandonella graduatoria troviamo la Vigor Lameziache, come i lagunari citati prima, hanno dif-ficoltà a trovare una stabilità tale da permet-tergli di disputare un campionato di LegaPro almeno in maniera tranquilla. Carpi eCasale attendono i verdetti e si diconopronte per il salto di categoria, cosa che nonaccade al Pomezia che sembra abbia rinun-ciato alla possibilità non presentando nem-meno la domanda. Dopo tante parole notia-mo che ormai si rischia di sfondare il tettodella scorsa stagione quando furono escluseproprio otto società: il nodo spesso resta lafideiussione che, ricordiamo, è di 400 milaEuro per la Prima Divisione e 200 mila perla Seconda, un nodo che Macalli non riesceproprio a districare. Riprendiamo unadichiarazione che ci ha rilasciato alcuni gior-ni fa per il nostro sito dove tuonò: «Se perun campionato di Lega Pro ci vogliono 2 milioni

Seconda Divisione daelargire ad un fondo per-duto a favore delle FIGCche poi utilizzerà questisoldi a favore dei giovanicalciatori. Speriamo soloche questo scontro traLega e società veda pre-sto la fine e che (comenoi speriamo) il calcioabbia solo la meglio, per

ora possiamo solo apprestarci a commenta-re campionati con meno di 18 squadre inattesa che il tempo “riassetti” la Lega Pro.

di Euro, come è possibile che non si trovino 400o 200 mila Euro a seconda dei casi? Questonon è possibile e da qui capiamo quali societàpossono o nonpossono parteci-pare ai nostricampionati e, citengo a sottoline-arlo, le fideiussionisono più basse diquelle messenella scorsa sta-gione». Le fide-iussioni sonocomunque “rad-doppiate” daquesta stagione:400 mila e 200mila Eurorispettivamenteper Prima e

Carpenedolo(Foto Sito Uff.)

Vico Equense (Foto Sito Uff.)

sarà l’ultimo campionato che vedrà squadre ripescate a seguito di retrocessione

visto ma con un cast sempre diversoNoicattaro hanno rinunciato. Colligiana e Vico Equense non possono usufruire del ripescaggio

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Numero 2608 luglio 2010

13ReggianaHellas Verona

EGGIO EMILIA - Reggio Emilia èappena iniziata l’era-Mangone. Un trai-ner che vuole

riportare in alto lasquadra granata, conun calcio tecnico emolta attenzioneanche alla fase difen-siva. Nei giorni pre-cedenti la sua pre-sentazione ufficialeerano stati fatti inomi, per la panchi-na dei granata emi-liani, di allenatoricome Torricelli eRoselli, poi la societàreggiana ha preferitooptare su un noc-chiero molto coria-ceo come Mangone,che ha fatto moltobene nella difficilepiazza calcistica diPavia. Una scelta per

aprire un nuovo ciclo, probabilmente. Unadecisione riflettuta, da parte della Reggiana,che, nella prossima stagione 2010/11 vuoledavvero centrare, o almeno tentare, l’obietti-vo della cadetteria, sfumato per un soffio negliultimi due campionati, nel post-season, allalotteria dei play-off. «Sono molto soddisfatto diessere il neo-allenatore della Reggiana - affermaAmedeo Mangone - perché Reggio Emilia rap-presenta una città ed una piazza assai significa-tiva, nella quale si può davvero avere i giusti sti-moli per ben figurare. Per quanto mi riguarda, vor-rei ripagare la fiducia mostratami dal sodaliziodei granata con dei risultati importanti». Poi iltecnico, ex mediano anche della Roma, prose-gue, cercando di tracciare le linee guida per laprossima stagione: «Mi auguro che la Reggianapossa centrare per il terzo anno consecutivo iplay-promozione e per arrivarci occorre un mixben calibrato tra giocatori più esperti e smalizia-ti e giovani new-entries. A Pavia non c’erano molterisorse ed i giovani erano una necessità, sono con-

vinto che riusciremo a far bene anche a Reggio».Mangone affronta, poi, la tematica dei pro-grammi del sodalizio emiliano: «I dirigenti gra-nata mi hanno detto che si tratterà di una com-pagine ben calibrata. Sono convinto che, giornoper giorno, sapremo costruire al meglio i nostriobiettivi». Mangone inizia, inoltre, a parlaredella futura fisionomia della squadra, chepotrebbe basarsi anche su un rifinitore:«David Alessi è un trequartista molto valido, matutti quanti i giocatori sarà bene che sappianosacrificarsi per la squadra». Il nuovo nocchierodella Reggiana rivolge, poi, il suo pensiero aitifosi granata: «Voglio creare molto entusiasmo esono consapevole che questo si crea esclusiva-mente con i risultati. Vogliamo coinvolgere almeglio i nostri tifosi e far sì che si rechino inmassa al “Giglio” per incitarci e sostenerci».Dunque, a Reggio si è aperta una nuova fase.Tutti ci credono. Società, tecnico, giocatori esupporters. In terra emiliana si attende l’avviodella prossima stagione e si incrociano le dita.

R C’è Mangone per la nuova Reggianadi Luca Costa

L’Hellas Verona ha scelto il suo “Principe”ERONA - Dopo due cocenti delusioniamorose, l'una dietro l'altra, ancheGiulietta aveva bisogno del suo

Principe. Il paragone calza a pennello sotto ogniaspetto: l’Hellas Verona è reduce da una stagio-ne per acuni versi esaltante ma nello stessotempo tremendamente umiliante nei momentitopici, quelli della decisiva resa dei conti. I giallo-blu sono arrivati per ben due volte ad un passodal traguardo mancando l'accesso alla serie Bper un soffio prima nell'ultima partita di cam-pionato, quindi nel ritorno della finale play-off.Davvero clamoroso l'epilogo maturato allo sta-dio “Bentegodi” contro la matricolaPortogruaro, capace di imporsi nei minuti direcupero e di strappare addirittura il biglietto disola andata per il calcio che conta. L’esonero diRemondina, con la conseguente avventura diVavassori, non è servito a risollevare l'ambien-

te, tramortito una seconda volta dal Pescara.Un’annata da dimenticare insomma, da lasciarsialle spalle con annessi rimpianti ed amarezze,per pensare all'immediato futuro. Proprio perquesto la scelta della dirigenza è stata netta sulversante tecnico chiamando nella città diRomeo e Giulietta l’artefice della storica pro-mozione in cadetteria del Gallipoli GiuseppeGiannini. L’ex idolo della curva romanista nonha dubbi: «Ho accettato l'offerta perchè a Verona ilcalcio è davvero qualcosa di importante. Servepazienza ma soprattutto un pizzico di fortuna inpiù per ottenere i risultati. Speriamo - proseguel’ex tecnico del Gallipoli - che i veronesi abbianogià ampiamente pagato il conto con la sorte e pos-sano vivere un’annata da protagonisti. Nel 1985 al“Bentegodi” festeggiavano lo scudetto della miticaHellas e nonostante questo il pubblico gialloblu hasostenuto la squadra anche nei momenti più diffici-li. È anche questo il bello del calcio a Verona. AGallipoli in B ho vissuto una situazione ai limiti del

paradossale ed ho accettato di scendere in Lega Proper rilanciarmi insieme all'Hellas». Ora senzamezzi termini l’obiettivo sarà quello di vincereper riconquistare sul campo la cara e vecchiaserie B: «Di certo non ci nascondiamo, sappiamoquali sono i progetti della dirigenza. Non sarà facilema non siamo nelle condizioni di poter ancora sba-gliare. Con il lavoro e il sacrificio sono certo chepotremo ottenere i traguardi che ci siamo prefissa-ti». È iniziata una storia d'amore, la speranza èquella che possa durare il più possibile.Shakespeare permettendo.

Vdi Gianluca Tinfena

Giuseppe Giannini (Foto Cicchini)

Mangone (Foto Archivio)

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Numero 2608 luglio 2010

15MezzocoronaNocerina

EZZOCORONA - Lo scorso 2Luglio il Mezzocorona, salvo grazieai play-out nella stagione da poco

conclusa, volta pagina. Presidente, DirettoreSportivo e allenatore cambiano per cercaredi migliorare la classifica del campionato2009-2010. Al posto dell’ormai ex presidenteVeronesi arriva un imprenditore già espertodi sport, anche se non di calcio. Si tratta diDaniele Sontacchi, ex numero uno della BlueCity di volley, che inizia con grande entusia-smo la sua avventura tra i professionisti delcalcio. Prima di passare il testimone aSontacchi, però, bisogna dare merito a chi per25 anni ha portato avanti questa società,Franco Veronesi, che lascia il Mezzocorona insalute economica grazie ad un grande impe-gno. Intanto dal sito ufficiale della formazionegialloverde il neo presidente afferma: «Sono

felice di essere stato scelto per portare avantiquesto progetto: dovrò guardare, capire e impara-re, ma la società è sana e pone grande attenzio-ne al settore giovanile e quindi ci sono tutte lebasi per fare bene». Dal patron al diesse leparole di incitamento verso la nuova societàsi sprecano e Alberto Briaschi, già al lavoroper costruire la nuova rosa per la prossimastagione dice: «Sono contento di essere aMezzocorona. In Claudio Tonetti (vicepresiden-te, ndc) ho trovato una persona genuina e spon-tanea e lo ringrazio per questa opportunità.Vogliamo proseguire il lavoro fatto in passato, cer-cando di valorizzare i giovani». Giovani chesono arrivati prontamente con l’ ufficializza-zione del terzino sinistro Fabio Conocchiolie dell’attaccante Luca Cognini provenientidalla Primavera dell’Ascoli che saranno allacorte del nuovo mister Maraner entusiastadel nuovo team che andrà ad allenare: «Per mesi tratta della prima esperienza come allenatore

tra i professionisti ed è una grande emozione. Iquattro anni di B insieme a Maran mi hannoarricchito e metterò tutta questa esperienza acompleta disposizione del Mezzocorona». Il mer-cato rotaliano, però, non si ferma qui e sem-brano essere vicini gli acquisti di MaurizioBeccaro, attaccante del 1989 che l’anno scor-so ha segnato 12 reti nel Domegliara, in serieD. Ma il neo diesse Briaschi sembra scatenatoe vuole regalare al nuovo presidente altri gio-ielli, come l’argentino Santiago Sogno, delSavona, ma nel mirino dei dirigenti trentinianche due giocatori della Solbiatese, il difen-sore German Picco e il centrocampista FabioDe Masi (7 reti), entrambi classe ’89. Sul fron-te delle cessioni, mentre si parla di un interes-samento del Foggia e del Sudtirol sul centra-vanti Galli, e quello del Bassano per l’attac-cante Ferretti, sembra certa la partenza diNazari verso il Sudtirol. Appetibili, infine,anche gli svincolati Panizza e Berardo.

M

Per il nuovo Mezzocorona l’obiettivo è proseguire la linea verdedi Antonio Marotta

Alla Nocerina sbarca Auteri: “La mia unica filosofia è il lavoro”OCERA INFERIORE - Pieno di grinta,volontà e tanta voglia di vincere: si trat-ta di Gaetano Auteri, nuovo allenatore

della Nocerina, la passata stagione alCatanzaro, con cui è arrivato fino alla finaleplay-off persa, poi, con la Cisco Roma. Un alle-natore di tutto rispetto per la squadra del pre-sidente Citarelli che, con la scelta di Auteri, havoluto sottolineare la sua volontà e quella dellasocietà di portare la Nocerina sempre più inalto, con un progetto serio e valido. Questo èanche il pensiero di Auteri che, entusiasta peril nuovo incarico, esalta il progetto che la socie-tà ha in cantiere: «Ho preso questo impegno perdue motivi: uno è quello che riguarda la serietà delPresidente e di tutti i dirigenti della società, che mihanno fatto una ottima impressione. È gente cheha voglia di lavorare seriamente e di far bene, pro-prio come me. L’altro motivo riguarda l’importan-za della piazza di Nocera che, oltre ad avere dei

trascorsi calcistici importanti di tutto rispetto, è unapiazza calorosa e che ha fame di calcio». Il nuovotecnico molosso, presentato ufficialmentevenerdì 2 luglio continua spiegando le motiva-zioni di questa scelta: «Ho scelto la Nocerinaanche perché è stata la prima squadra che mi hacercato, ed essendo una persona che mantiene leparole non potevo tirarmi indietro». Per quantoriguarda invece quella che sarà la stagione dellaNocerina per la prossima stagione, Auteri pre-ferisce non sbilanciarsi, anche perché è troppopresto parlare e fare pronostici: «Sicuramente siparte dai buoni presupposti costruiti dalla società,che sono fondamentali, poi credo che starà a noilavorare duramente per esprimersi al meglio. Iosono per la filosofia del lavoro sul campo ed il sacri-ficio, poi tutto il resto viene dopo». Appena si parladi calciomercato e si chiede un giudizio sull’at-tuale rosa della Nocerina, il tecnico Auteririsponde con tono duro: «Io faccio l’allenatore, eda allenatore devo lavorare per capire se i giocato-ri che ora ho a disposizione possono fare al nostro

caso om e n o .Non homai mini-mamentepensato dip a r t i r econ gioca-tori pre-scelti ota t t i c hepredeter-m i n a t e ,credo semplicemente che la bravura di un tecnicosia proprio quella di lavorare con quanto ha adisposizione adattandosi, eventualmente, alla situa-zione in cui ci si trova». Poi, tuttavia, il tecnico exCatanzaro si lascia scappare un commento: «Larosa, visto anche il piazzamento della passata sta-gione, ha bisogno di alcuni rinforzi. Ma è troppo presto parlare, qualunque sia l’argo-mento».

Ndi Antonio Laurino

Gaetano Auteri (Foto Archivio)

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Numero 2608 luglio 2010

17CarpiRossanese

ARPI - «Una stagione a doppia faccia»: ilpatron del Carpi Marcello Rossi defini-sce così il cammino dei biancorossi nel

campionato di serie D 2009-2010, conclusosicon il secondo posto dopo i play-off di girone econ la rocambolesca eliminazione nelle semifi-nali nazionali. «Fino a dicembre abbiamo avutonotevoli difficoltà, perché la squadra allestita nonrispettava le nostre attese - continua il presiden-te modenese - da gennaio in poi tutto è stato entu-siasmante nonostante l’eliminazione, che non toglienulla al nostro cammino. Faremo domanda peressere ripescati in Seconda Divisione - annuncia ilnumero uno del Carpi - appena usciranno i ter-mini». Il team biancorosso ha infatti dovutoabbandonare il sogno promozione nei prodopo un’incredibile turno di semifinale contro ilPianura: vittorioso sui campani per 5-0 nelturno casalingo, al ritorno il Carpi è stato tra-volto per 8-2. «Un’eliminazione rocambolesca, che

neanchenoi ciaspetta-vamo -s p i e g aRossi -dovuta ad i v e r s ifattori: ilclima inti-midatorioc h eabbiamotrovato, il campo sintetico, il clima meteorologico contutta l’acqua ferma sul campo e in più le nostreresponsabilità che ci hanno portato a questo risul-tato inaspettato e eclatante, che però va accettato.Certo dispiace». Al termine della stagione lasocietà ha deciso di cambiare la guida tecnicadella squadra: sarà Stefano Sottili il mister deimodenesi nel prossimo campionato. Il presi-dente Rossi illustra i motivi della scelta: «Vanno

riconosciuti i meriti tecnici e umani di D’Astoli chesicuramente ci ha dato una svolta. Abbiamo fattoperò una scelta, rivolta in particolare ai giovani; sesaremo in Seconda Divisione, quindi, ci serviva unallenatore che avesse nel proprio dna questo tra-sporto per i giovani. Il mercato? Ancora non c’è nulla.Prima ci guardiamo al nostro interno - aggiunge ilpatron del Carpi - e vediamo quali sono le inten-zioni dei calciatori. Loro sanno e conoscono i pro-grammi e i progetti per un’eventuale SecondaDivisione: faremo scelte di comune accordo. Tutti igiocatori della rosa meriterebbero la riconferma, maci sono esigenze diverse per cui le strade potrebbe-ro anche dividersi: il calcio è questo». Ancora unanno nei dilettanti o l’ipotesi ripescaggio persbarcare in Lega Pro: un bivio decisivo per lasocietà modenese, che inciderà anche sugliobiettivi stagionali. «Se saremo nei professionistipunteremo a raggiungere una salvezza tranquillache ci possa far programmare il futuro - precisaRossi - dobbiamo diventare dei professionisti, siasocietà che giocatori, con la mentalità giusta; cono-scere il campionato, sia dal punto di vista tecnico-tattico che finanziario. Vogliamo fare le cose fattebene, non come quelle società che vanno su e dopoun paio di anni scompaiono dal mondo dello sport.Se invece saremo ancora in serie D ritenteremo lascalata».

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Il Carpi spera nel ripescaggio in Lega Prodi Stefano Santini

La Rossanese di Guerriero riparte dai giovaniOSSANO - Per la prossima stagione laRossanese del presidente Guerrieroopererà sul mercato soprattutto per

ciò che riguarda gli uscenti, perché come spie-ga lo stesso dirigente rossoblu bisogna farecassa: «Purtroppo c’è molta difficoltà a reperiresponsorizzazioni per via della crisi economica cheha investito anche il calcio dilettantistico, o almenoalcune società». La protesta di uno dei due pre-sidenti della società calabrese (l’altro è CataldoCarrozza) è riferita a quelle società di serie Dche spendono cifre folli e che rendono più altal’emissione di capitali all’interno di una societàcalcistica: «Fino a quando le grandi società chehanno le spalle coperte economicamente spendonosempre di più, noi società medio-piccole siamocostrette ad inseguire e, con le difficoltà che ci sonoin questo periodo, a soccombere. L’ho ribadito pochigiorni fa ai vertici della Lega Dilettanti e speriamoche il messaggio sia arrivato forte e chiaro.Purtroppo col passare degli anni ci stiamo accorgen-do che siamo dilettanti solo sulla carta, ma in real-tà molte società si comportano come dei veri pro-fessionisti in materia di introiti e spese». LaRossanese, dunque, che con la gestioneGuerriero-Carrozza ha raggiunto due promo-

zioni in due anni passando dalla Promozionealla serie D, si sta pian piano avviando a quellache sarà una stagione difficile, in cui si cercheràdi valorizzare soprattutto i giovani. Giovani cheperò non bastano a raggiungere una tranquillasalvezza, come spiega lo stesso Alfonso BrunoGuerriero: «Con le cessioni dei nostri uominimigliori ed esperti come Catalano, Giuffrida,Vegnaduzzo e Ramunno saremo costretti a dispu-tare un campionato di bassa classifica, sperandonella voglia dei giovani di vincere questa sfida». Tragli altri è stato ceduto anche Carrozza alCatania, difensore classe ’90 nonché figlio diuno dei due presidenti. Ci sarà, quindi, da rior-ganizzare un intero organico e forse trovareanche un nuovo tecnico: «Devo ancora incontra-re Massimo Costantino - conclude l’alto dirigen-te della Rossanese - per constatare le sue volon-tà. Se decide di lasciare Rossano e, professionalmen-te parlando, lo comprendo in pieno, dovremo trova-re una persona che sappia lavorare con i giovani eli sappia valorizzare. Se vuole accettare la sfidasiamo ben contenti di averlo un altro anno con noi».

Il campionato da poco trascorso, con i play-offsolamente sfiorati, dopo la sconfitta conl’Avellino nello spareggio per il quinto posto, èsolo un bel ricordo per i dirigenti bizantini cheormai sono rassegnati alla retrocessione ancorprima di iniziare il campionato 2010-2011.

Rdi Antonio Marotta

Marcello Rossi (Foto Archivio)

Alfonso Guerriero (Foto Archivio)

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Numero 2608 luglio 2010

18 ZagaroloTuttocuoio

OMA – Una matricola che farà sulserio perché è la categoria stessa arichiedere umiltà e tanto lavoro. Lo

Zagarolo di mister Daniele Scarfini sarà unanuova arrivata che darà battaglia a tutti con ildovuto rispetto di chi si affaccia per la primavolta a giocare ad alti livelli. L’allenatore, che hagiocato per dodici anni in questa categoria, saperfettamente quali saranno le difficoltà che sitroverà davanti: «Sappiano benissimo cosa com-porta un cambio di categoria a questi livelli. Ci tro-veremo davanti i migliori giovani della Serie D cona fianco giocatori di grande esperienza che in pas-sato hanno militato in grandi squadre. Noi cerche-remo di fare il possibile, in accordo con la societànaturalmente ci piacerebbe stupire un’altra volta,come abbiamo fatto la scorsa annata calcistica. Damatricola però non abbiamo l’esatta percezione diquello che ci troveremo davanti. Abbiamo già inizia-to ad avventurarci in questa categoria con la mas-

sima umiltà». Il pensiero di mister Scarfini va dipari passo con quello della società con cui stalavorando fianco a fianco alla ricerca degli uomi-ni giusti per affrontare il prossimo campionato:

«La società è matura e pronta per compiere questogrande salto. Abbiamo discusso con la massimatranquillità della prossima stagione e abbiamo giàottenuto un grande giocatore come Alessio Carlini.Da lui siamo partiti per affiancargli altri giocatori dicategoria». Carlini è un attaccante con una lungaesperienza maturata sui campi di Serie D (exIsola Liri, Ferentino e Boville) che più volte èstato sul punto di approdare tra i professionisti.Un mercato quindi già attivo in casa Zagaroloanche perché diversi giocatori hanno volutoprendere strade diverse: «Abbiamo perso la mag-gior parte dei giocatori perché un salto di categoriacomporta anche diversi cambiamenti come l’alle-narsi tutti i giorni e affrontare anche doppie sedutedi lavoro. Siamo quasi ai livelli professionistici in tuttoe per tutto». A livello personale per MisterScarfini la prossima annata sarà il raggiungimen-to di un obiettivo a lungo sognato: «All’inizio dellamia carriera di allenatore mi ero posto questo tra-guardo. Ho giocato per tanti anni in Serie D checonsidero la mia categoria. Naturalmente so che unconto è giocare, un conto è allenare. La cosa piùimportante è che sono molto motivato».Appuntamento al raduno in sede del 24 luglioe poi tutti a Tagliacozzo dal 2 al 12 agosto, comelo scorso anno, sperando che sia di buon auspi-cio, vista l’ottima annata appena conclusa.

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Zagarolo, Scarfini: “Umiltà e tanto sacrificio”di Piero Barbaro

Il Tuttocuoio si prepara a vendere cara la “pelle” in InterregionaleONTE A EGOLA – Se sei uno deicentri italiani più importanti per laproduzione del cuoio e la lavorazione

della pelle, la tua squadra di calcio non puòche chiamarsi “Tuttocuoio”. Se poi ci mettiche nella scorsa stagione, la squadra del tuocentro abitato di circa diecimila abitanti vincetutto, allora vuol dire che si fa sul serio. Èquello che è successo lo scorso anno al clubtoscano di Ponte a Egola, piccola frazione diSan Miniato, provincia di Pisa, che ha conqui-stato la promozione in Serie D, vincendo ilsuo girone di Eccellenza, la Coppa di Toscanae ha alzato al cielo anche la Coppa Italia diEccellenza. Un vero e proprio grande slamispirato soprattutto dalle giocate del talen-tuoso romeno Costantin, dalle idee dell’alle-natore Massimiliano Alvini, i cui frutti vengo-no raccolti dallo scorso dieci giugno dalnuovo presidente del Tuttocuoio Calcio,

Andrea Dolfi, imprenditore conciario e stori-co dirigente neroverde. Insieme a tutti i com-ponenti del Consiglio Direttivo della societàtoscana adesso si proverà una nuova impre-sa in Serie D prendendo spunto da quelloche è successo nell’ultima stagione: «Siamostati bravi, ma anche fortunati ed esser riusciti agestire al meglio le situazioni che ci si presenta-vano davanti una dopo l’altra. Grande merito alPresidente di allora (Banchelli, soprannomina-to “il Presidente delle Meraviglie”, ndr) e a noiconsiglieri: è stato un grande passo che abbiamocompiuto tutti insieme». Da matricola in SerieD il Tuttocuoio proverà ad affrontare la sta-gione con il piglio di chi non ha nulla da per-dere. La storia del Tuttocuoio infatti iniziaqualche anno fa quando i ragazzi di Ponte aEgola non sapevano dove giocare a calcio edove le chiacchiere sportive dei bar eranotutte incentrate sul dove portare i propri figlia giocare a pallone: “Li portiamo qui vicino aSan Miniato o direttamente a Empoli?” E così

è nata l’avventura della squadra toscana conDolfi tra i protagonisti sebbene il calcio nonfosse uno dei suoi primissimi interessi:«Eravamo sette-otto persone che si sono interes-sate a questa squadra calcistica, e grazie ai con-sigli dell’attuale nostro responsabile dell’area tec-nica Francesco Banchelli, e con alcuni sacrifici cisiamo giocati questa scommessa». Della gioia diquest’impresa e della realizzazione di questoprogetto ne gode il pubblico di Ponte a Egolache prima seguiva la squadra in venti o tren-ta unità: «Nella vittoria al Flaminio di Roma dellaCoppa Italia di Eccellenza contro la Capriateseinvece abbiamo portato nella Capitale sette pul-lman stracolmi di tifosi. Nel nostro centro abitatonon c’è mai stata una grande cultura calcisticama ora grazie ad un mix di bravura e fortunasiamo riusciti a trasformare un ritrovo di amicinel Tuttocuoio calcio. Ora ci dedichiamo alla prossima stagione dove ciauguriamo di posizionarci tranquillamente ametà classifica».

Pdi Piero Barbaro

Daniele Scarfini (Foto Archivio)

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Numero 2608 luglio 2010

20 Omologazioni shock

dalla Redazione

La grande Lombardia non risparmia i suoi atleti dal pericoloOMA - Come i nostri più affezionati let-tori avranno notato, nel corso delle ulti-me settimane, lo spazio che abbiamo

riservato al testo nelle pagine relative allo scan-dalo delle omologazioni, è sempre minore.Questo è conseguente a due fattori, e saremoestremamente sinceri nel confidarvelo: da unlato c’è la precisa scelta da parte nostra di dedi-care il maggior spazio possibile alle immagini,perché più di qualsiasi parola possono far capi-re a chi legge la gravità della situazione che stia-mo attraversando; dall’altro c’è un’incoffessabi-le penuria di parole nuove proprio per renderebene l’idea di quanto sia la continua sorpresache ci coglie ogni settimana nello scoprirenuovi scandali. Questa settimana, come ben evi-denziato nel titolo, abbiamo posato il nostrosguardo sulla Lombardia, enorme bacinod’utenza del nostro calcio, con una pletora disocietà che partecipano ai vari gironi organizza-ti dal Cr di Felice Belloli. Come è facilmenteriscontrabile, non c’è nulla di nuovo: recinzioni,pali di illuminazione, muretti, scalini e cantieri.Lasciamo quindi, come ogni settimana, al letto-re le considerazioni su questa ennesima (ahi-noi) brutta pagina del dilettantismo italiano.

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Nelle foto, in ordine numerico:1,2,3,4 - Le scempio nel campo del Laveno Mombello

5 - Il muretto dietro la porta del Piancamuno6,7 - Sul campo del Bellagina pali e recinzioni

8 - Campitello: uno scalino molto minaccioso9 - Casalromano: il pubblico fuori e il palo...dentro

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21Omologazioni shock

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Numero 2608 luglio 2010

23La Lega Proe i giovani

Lega Pro, ecco le regole per i contributi federalidi Flavio Grisoli

e 17a classificata la riduzione è del 10%. Questoulteriore calcolo verrà effettuato alla 31a gior-nata. L’importo dei corrispettivi federali è sud-diviso in tre parti, che verranno versate nei tremomenti della stagione citati in precedenza e, altermine della fase di spareggi verranno liquida-te le ultime tranches, maggiorando o riducendoi minuti totali. La parte rimanente del comuni-cato è riguardante le regole relative ai prestitiche, salvo rare eccezioni, non contribuisconoad incrementare il computo dei giovani da inse-rire nel novero di quelli validi per ottenere icontributi. Questo nella logica comprensibile diprediligere i vivai delle formazioni partecipantialla Lega Pro.

OMA – Sono state emanate dalla Legadi Firenze le nuove regole per la stagio-ne 2010/2011 riguardanti la ripartizio-

ne dei corrispettivi federali alle società parteci-panti. Il comunicato numero 1 del primo luglioparte con una premessa fondamentale: per laPrima Divisione le società devono tesserarealmeno 8 calciatori professionisti nati dopo il 1gennaio 1987, e per la Seconda Divisione i cal-ciatori dovranno essere due in più. Poi, in ognigara, dovranno essere schierati almeno due diquesti giocatori nella Prima Divisione e tre nellaSeconda, ma per almeno trenta minuti. Perdeterminare il minutaggio complessivo dei varielementi schierati, la rilevazione verrà effettua-ta in tre momenti della stagione: alla 12a gior-nata, alla 24a e alla 31a. Ma non è finita, perché

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c’è un ulteriore calcolo relativo ai minuti:per i nati nel 1987 la ponderazione è del40%, poi fino al 1992 c’è un aumento del20%. Ne consegue che per i calciatori natinel 1992 si parla del 140%. Il terzo commadel dispositivo è riguardante un ulterioremodifica del calcolo del minutaggio, stavol-ta relativo alla posizione finale della squa-dra dove sono impegnati: se si tratta dellaprima classificata, la maggiorazione è del20%; per la seconda e terza del 10%; perl’ultima riduzione del 20% se il distaccodalla penultima è pari o inferiore a 6 puntio riduzione del 30% se il distacco è supe-riore alla soglia appena indicata. Per la 16a

Per accedere alle contribuzioni che la Lega di Firenze mette a disposizione delle

proprie affiliate, in Prima Divisione sono necessari otto under 23, in Seconda dieci

Nella prossima stagione ancora più spazio per i giovani: la mission di Macalli continua

8 CALCIATORI UNDER 23 PER LA PRIMA

DIVISIONE

10 CALCIATORI UNDER 23 PER LA SECONDA

DIVISIONE

2 I GIOVANI DA UTILIZZARE OGNI GARA PER

LE SOCIETA’ DI PRIMA DIVISIONE

3 I GIOVANI DA UTILIZZARE OGNI GARA PER

LE SOCIETA’ DI SECONDA DIVISIONE

30 MINUTI L’UTILIZZO MINIMO OGNI GARA

12a, 24a, 36a LE GIORNATE DI RILEVAZIONE

DEL MINUTAGGIO DEI GIOVANI

I PUNTI E I NUMERI CHIAVE

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