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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma 1 euro il SeTTiMAnAle di A, B, leGA pro, d, CAlCio FeMMinile e CAlCio A 5 Anno 2 - n° 14 15 Aprile 2010 www.professionecalcio.eu ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 1 4

PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.14

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PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.14

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Page 1: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.14

Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma

1 euroil SeTTiMAnAle di A, B, leGA pro, d, CAlCio FeMMinile e CAlCio A 5 Anno 2 - n° 14 15 Aprile 2010

www.professionecalcio.euISSN 1593-6309

9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9

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Numero 14

15 aprile 2010

L’EDITORIALE2L’EDITORIALE sionismo e la forza nel

portare avanti le proprieidee e quelle delle suesocietà, mentre ora sem-bra l’ombra di se stesso.Sicuramente le forzepolitiche che ruotanointorno alla FIGC sonoestremamente piùpotenti, ma questoimmobilismo è dannosoper l’intero movimento.Per questo pur non cre-dendolo un incapacesono convinto che nonsia l’uomo giusto alposto giusto. In questo momento, adun passo dalla cancella-zione del vincolo per idilettanti, la FIGC e ilCONI non si sono maiespressi, non si sonoschierati e non hannocercato di contrastarel’Assocalciatori e la suainiziativa. I presidenti delmondo sportivo dilet-tantistico si sentonoabbandonati dalle duepiù alte cariche delpanorama politico spor-tivo italiano e Abete ePetrucci non fanno nullaper contrastare questoloro senso di solitudine.Scusate qualcosa è statofatto: vietato bestem-

miare. Che c’entradirete voi? Nulla, maqueste sono le coseimportanti nelmondo del calcio,mica il vincolo e le

società che compon-gono il mondo deidilettanti che sono

l’unica vera diga dellanostra società.

Calciopoli non si è mai conclusadi Massimiliano Giacomini

OMA -Calciopoli è tor-nato. Veramente

Calciopoli non è maifinita, un po’ come conle tangenti, il modo peraggirare l’ostacolo lo sitrova sempre. Qui fattala Legge trovato l’ingan-no. La cosa sconcertanteè che in una societàimmorale, l’immoralitàsembra così normale dascioccarci se qualcunopensa solo di metterla indiscussione. Per questoprendere regali dadirigenti, parla-re al telefonocon schedeestere, anda-re a cenac o n

presidenti, allenatori,direttori sportivi e chipiù ne ha più ne metta,era visto come un’azio-ne normale. Ma uscendoinsieme, conoscendosi echiacchierando amabil-mente ad un telefono,per ore e ore, alla fine sidiventa amici e qualcunoci deve spiegare come sipuò essere imparziali difronte ad un amico. Èpur vero che questagente, che non conoscela vergogna, ha giurato dinon aver mai aiutato ipropri figli e di non aver-li avvantaggiati in nessunmodo. Di tutto quelloche accadrà nel prossi-mo futuro non ci èdato sapere ma alcunipunti ci appaiono diffi-cili da comprendere:

come la propostadi radiazione diLuciano Moggi,che giace in uncassetto da

quasi 4 anni. Ora il presi-dente della FIGCGiancarlo Abete dovreb-be spiegare a tutti inquale cassetto è chiusaquesta proposta diradiazione e perché nonsi è ancora deciso sefarla diventare esecutivaoppure no. Perché a noiviene da pensar male, civiene da pensare che sivoglia far passare deltempo prezioso e sefosse così ci viene dapensare che non si vogliaprendere una decisione.L’ennesimo stallo di unaFedercalcio che perso-nalmente faccio fatica acomprendere. Pensateche da circa un anno lecommissioni tecniche:Commissioni tessera-menti, Commissioni ver-tenze economiche,Commissioni Premi pre-parazioni sono in attesadi essere rinnovate enon si capisce il perchédi questo immobilismo.Non penso cheGiancarlo Abete sia unincapace, lo ricordo allaguida della Serie C e neapprezzavo ild e c i -

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Giancarlo Abete(Foto Archivio)

Gianni Petrucci(Foto Archivio)

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15 aprile 2010

WEB TVDEFERIMENTI LEGA PRO 3

professione Calcio WebChannelnoi siamo pronti a metterci la faccia

OMA - Noi siamo pronti. Il futuro èdi fronte a noi ed ha una piccola lucerossa accesa al suo fianco. La teleca-

mera è accesa e le prove tecniche per laweb tv sul mondo del calcio di Lega Pro eLND, con qualche sbirciatina al calcio dei“grandi”, sono a buon punto. Siamo alla ricerca di ragazzi e ragazze datutta Italia per coprire a 360° il panoramacalcistico del nostro Bel Paese (scriveteci [email protected]). Porteremo suivostri computer partite di campionato, tele-giornali dedicati al calcio così detto minore,trasmissioni di approfondimento e rubrichecome Robin Hood. Ci trasformeremo da settimanale cartaceoa vera e propria web tv quotidiana. Il palin-sesto quotidiano sarà gestito da una perso-nalità di grande spessore e professionalitàche conosce le dinamiche del mondo dellaLega Pro e in special modo della LegaNazionale Dilettanti, il nome? Dovretepazientare ancora qualche giorno. Mentreaspettate potete consultare il nostro sitointernet www.professionecalcio.eu, sempreaggiornato con i fatti che riguardano ilnostro amato calcio di Lega Pro e campio-nati dilettantistici. Siamo sensibili ai proble-mi che riscontrano le società, i calciatori e idirigenti, le nostre inchieste sono il nostrofiore all’occhiello, sempre attentio ai piùdeboli e a chi subisce angherie. La sicurezza dei campi e dei ragazzi è unanostra prerogativa, per ora sono solo arti-coli, ma con l’avvento della Web Tv divente-ranno anche parole e video che noi ci impe-gneremo a divulgare. Potremmo dire diessere ormai presenti a tutto tondo nelpanorama calcistico nazionale, sempre inprima linea. Attendiamo voi che ci leggete, potrestediventare nostri collaboiratori, nostri gior-nalisti o addirittura potreste entrare a far

parte del nostro staff. A breve cisaranno grandiose novità, le leggeretenelle pagine del settimanale cheanche per questa settimana uscirà sulnostro sito in maniera straordinaria-mente gratuita in modo da far legge-re a tutti i fatti del nostro calcio.

rdalla Redazione

lega pro: deferite altre sei societàOMA - La Co.vi.Soc. non fa sconti anessuno e nel mirino dell’organo chevigila sulle vicende amministrative

delle società di calcio ci sono sempre gli sti-pendi e relativi contributi pagati o meno. Èdi alcuni giorni fa la notizia che la Co.vi.Soc.ha segnalato altre sei società di Lega Pro allaProcura Federale, ree di non aver pagato gliemolumenti di luglio, agosto e settembre2009 ai propri tesserati e relativi contributi.È quindi scattato subito il deferimento perPerugia, Pro Sesto, Catanzaro, Ravenna,Alghero e Colligiana, che si vanno a somma-re a quelle che sono state deferite a finemarzo: Potenza, Legnano, Olbia e Itala SanMarco. Oltre alla sanzione pecuniaria, lesocietà, rischiano anche una squalifica ijntermini di punti da scontare in questo cam-pionato, andando così a modificare le classi-fiche di quasi tutti e cinque i giorni di Primae Seconda Divisione.Siamo quindi a nove squadre, anche se ilPotenza è già retrocesso e la Pro Sesto èfallita, ci troviamo di fronte ad una situazio-ne quasi insostenibile che, ormai, sta diven-tando una routine. Proprio su questo il pre-sidente della Lega Pro Mario Macalli ci ha

rilasciato la scorsa settimana delle dichiara-zioni inedite e molto forti che recitavanotestualemente: «Bisognerà mettere un freno aquesta storia, vediamo l’anno prossimo con lefidejussioni a un milione di Euro». Parole duredel numero uno della Lega di Firenze, deci-so a far giocare solo squadre che hannodelle garanzie economiche tali da potercoprire almeno gli stipendi di un anno e danon continuare a falsare i campionati.

dalla Redazione

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Mario Macalli (Foto Archivio)

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15 aprile 2010LA RUBRICA 5

OMA - Gli affezionati lettori delnostro giornale forse ricorderannoche nel n.6 del 12 febbraio 2009 ipotiz-

zammo un prolungamento dello scandaloCalciopoli, o meglio dicemmo: se il processodi Napoli verrà impostato seriamente (comecrediamo) se ne vedranno delle belle. Parestia succedendo proprio questo e man manoche le intercettazioni vengono sbobinate,emerge sempre più il coinvolgimento di altresocietà, oltre alla Juventus, ed in modo pesan-te soprattutto (l'onesta) Inter. Ora prevale loslogan “così facevan tutte”, slogan che dàforza alla difesa di Moggi&C. quando asserisceche non può essere punita una sola squadraper un reato che hanno commesso tutti(art.1 delle NOIF). La velocità del processodel 2006 ha lasciato in molti il sospetto di unprocedimento sommario con una sola vitti-ma sacrificale e da subito fu criticata la sceltadel Commissario Rossi (ex CA dell'Inter) diassegnare frettolosamente lo scudetto cosi-detto “di cartone” ad una squadra che al

tempo pareva linda ed immacolata, vittimadegli intrighi dei “cattivoni” e mai vincenteper colpa di coloro che manipolavano gli arbi-tri. Smontata la tesi della cupola mafiosa, restada vedere come si difenderà il Petrolierequando gli verranno chieste spiegazioni circale telefonate sue e del defunto Facchetti conarbitri, assistenti e designatori. Uno di questi,Paolo Bergamo, ha più volte dichiarato che lochiamavano tutti, ma non è stato creduto.Anche le contraddizioni di chi era incaricatodelle indagini lasciano alquanto perplessi,come lasciano interdette le dichiarazioni diMoratti secondo cui le sue erano normalitelefonate, a differenza di quelle degli altri...Chiama sciacalli quelli che evocano il nome diFacchetti, ma con tutto il rispetto per unmorto, non si può ignorare la storia... C’è poila denuncia di Vieri a Moratti e all’Inter perpedinamenti nei suoi confronti, causa ancorapendente presso il tribunale, ma che la dicelunga sulla presunta onestà di chi si inorgogli-sce per uno scudetto cucitosi sul petto e scu-

cito dalle maglie di chi aveva (secondo melegittimamente) vinto sul campo, con ben 18punti di vantaggio sulla truppa nerazzurra...Naturalmente torneremo su questi argo-menti che stanno scatenando un vero e pro-prio putiferio, che ha costretto la FIGC adaprire una inchiesta che certamente non puòessere insabbiata, neppure per prescrizionedei termini. I veri sportivi vogliono chiarezzae soprattutto giustizia. Intanto un’Inter fra-stornata è stata scavalcata dalla pimpanteRoma del rimpianto (fra gli juventini) Ranieri.Sarà lotta apertissima in queste ultime 5 gior-nate. Intendiamoci, l’Inter può ancora vinceretutto (Coppa Italia compresa) ma può ancherestare a zeru tituli (il tritacarne Messiincombe). Mai campionato fu così incerto intesta ed in coda e nella zona Champions:Roma, Inter e Milan per lo scudetto; Palermo,Sampdoria e Juventus per il quarto postovalevole per la Champions’ League e Bologna,Atalanta, Siena e Livorno per la retrocessio-ne. Ma attenti alle sorprese!!!!

r Gasperini e l’infinito scandalo di Calciopoli

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OMA - L’attuale momentoche lo sport del calcio attra-versa non è dei più felici. La

pubblicazione delle ultime inter-cettazioni telefoniche hannoimmediatamente riacceso lepolemiche non sopite suCalciopoli. Noi che eravamo stati(purtroppo) dei buoni profetiavevamo iniziato (e continuere-mo finché ne avremo la forza)una battaglia per la moralizza-zione all’interno della FIGC. Apiù riprese (ed a volte col rischiodi diventare noiosi) avevamorichiesto un presidente federaleche avesse carisma, autorevolez-za e soprattutto voglia di decide-re per affrontare questo difficilemomento. (cosa che purtropponon è!) e per dimostrare ai nostrilettori che non si tratta di unproblema personale o di unapresa di posizione preconcetta,vogliamo affrontare con loro, checi seguono con affetto e cisostengono, i fatti reali ed i pro-blemi che affliggono il calcio ita-liano. (Oggi ne affrontiamo alcu-ni, successivamente parleremo dialtri). Noi riteniamo innanzitutto e lo abbiamo detto piùvolte e a più riprese che occorreil coraggio e la determinazioneper fare piazza pulita (autonomiao non autonomia permettendo).Tutti coloro: arbitri, dirigentiAIA, dirigenti federali, dipenden-ti FIGC che sono in qualche modocoinvolti in Calciopoli non posso-no continuare ad avere impor-tanti responsabilità non sono piùcredibili e non lo saranno mai.Cosi come tutti coloro che sonostati deferiti ed inibiti per parti-colari violazioni al codice di giu-stizia sportiva, non possono farfinta di niente ed andare avanticome se niente fosse accaduto.

In Parlamento viene chiesto insi-stentemente a più riprese l’allon-tanamento dei condannati e deicollusi, anche in Federcalcio unpresidente federale che possiedagli attributi deve esigere chiarez-za, pulizia e trasparenza. Solocosì si potrà ricostruire unanuova classe dirigente che abbiaautorevolezza e meriti rispetto.Il secondo punto di fondamenta-le importanza è l’aspetto econo-mico-finanziario. La LND e laLega Pro, attendono con impa-zienza per rimpinguare le disa-strate casse delle loro società,che si dia corso alla mutualità suidiritti televisivi. La proposta dilegge in materia all’esame dellaCamera dei Deputati rischia dinaufragare e di non essere maiapprovata. Occorre quindi che ilpresidente federale si faccia cari-co delle proprie responsabilità edintervenga con autorevolezza edecisione affinché la legge attual-mente in vigore venga rispettatain toto. Le disposizioni di cuisopra prevedono che dal prossi-mo mese di luglio la mutualità suidiritti televisivi vada a regime. Lalegge, voluta dall’ex MinistroMelandri, dispone che ad ammi-nistrare questi introiti sia unafondazione, con diversi rappre-sentanti delle varie disciplinesportive, fra i quali due rappre-sentanti FIGC e del CONI. Sideve esigere che dal mese diluglio “Milano” versi, magari inun fondo provvisorio, in attesadel pieno funzionamento dellafondazione, quanto dovuto….Dura lex sed lex. Non servonotentennamenti o rinvii ma ilnumero uno FIGC deve preten-dere costi quel che costi che lalegge venga rispettata. L’altroproblema che non è più differibi-le affrontare è la salvaguardia delvincolo nel dilettantismo. Non

rdi Robin Hood mancheranno molti mesi che il

Parlamento Europeo e l’AltaCorte di Giustizia dell’Aja inviti-no le autorità italiane ad unifor-marsi su questo delicato edimportante aspetto. Negli altripaesi europei non esiste, come inItalia, una LND centralizzata estrutturata in Comitati Regionalie Provinciali. Esistono solo alivello di regione, si chiaminodipartimenti, lands o quant’altropoco importa dove gli amatori(cosi vengono definiti i dilettan-ti), possono giocare a loro piaci-mento cambiando di volta involta la squadra. Cosa ne saràallora di tutte le società dilettan-tistiche, i cui presidenti affronti-no di tasca propria le spese perfar giocare le loro squadre per“allevare” i giovanissimi, rimpin-guando con le nuove leve l’esi-genze dei settori professionistici.Qui il problema non è di facilesoluzione. O si trova uno stru-mento giuridico con cui salva-guardare il rapporto anche se perun tempo determinato fra gioca-tori e società, o con l’abolizionedel vincolo, come negli altri PaesiEuropei, lo Stato, le Regioni, iComuni e le Provincie si dovran-no far carico dei mezzi di sosten-tamento di tutte le società dilet-tantistiche, che con l’abolizionedel vincolo, vengono a perdere icosi detti premi di preparazione.Anche in questo caso il presiden-te federale, non può fare lostruzzo, nascondendo la testasotto la sabbia per non dispiace-re all’AIC, ma deve cavalcare laproposta di salvaguardia del 33%delle società che lo hanno elettoe chi sa… se ne peteranno l’erro-re. Se lo ricordi Presidente Abete!

[email protected]

robin Hood: Abete, faccia rispettare le leggi

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15 aprile 2010

VOCI DAL PALAZZO6

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Numero 14

15 aprile 2010SICUREZZA CAMPI8

OMA - Bastava fermarsi un attimo.Bastava pensare che le tragedie noncolpiscono solo gli altri. Bastava avere

il coraggio delle proprie idee. Bastava nonaver paura di chissà quale forza oscura.Bastava avere umanità e senso della giustiziaper fermarsi un minuto. Un solo minuto perricordare Alessandro Bini, questa l’iniziativalanciata nel Lazio ha avuto un riscontro bas-sissimo. Solo tre società hanno dimostrato dinon credere alla giustizia sportiva che ha sca-gionato tutti gli indiziati per la morte delragazzo, avvenuta sul campo dell’Almas,società di Roma, due anni orsono. Unici col-pevoli i Giovanissimi della società di Romache si sono visti penalizzatidi 7 punti in classifica, men-tre quel rubinetto era lìperché voleva assistere almatch e chi ha omologato ilcampo non ha responsabili-tà, così come non haresponsabilità nessun diri-gente dell’Almas. I ragazzimorti sui campi di calcio,sono vittime di un sistemache si muove nell’illegalità.Non far rispettare le normedi sicurezza per i campi èillegale ed è inutile nascon-dersi dietro a soli 30,00Euro di rimborsi…L’ex tecnico dei ragazzidell’Almas Giuseppe

Settimi, duran-te le sue testi-monianze resedi fronte ai giu-dici aveva chia-rito numerosipunti dicendoche: «Avevofatto presentealla societàdell'Almas giànei primi mesidel 2006 dellapresenza disituazioni dioggettivo perico-lo quali ad

esempio la presen-za dei tralicci perl ' i l l uminaz ioneposizionati ameno di un metrodalla linea delcampo e oltretuttoa spigolo vivo. Amie spese compraiallora un campio-ne di materiale digomma, materialedi protezione.Parlai con il segre-tario, SergioNicolai, circa l'im-portanza di rico-

prire gli ostacoli pericolosi. La rispostadella società fu che fino ad allora nonera mai successo nulla e non furonoprese in considerazione le mie segnala-zioni e i miei suggerimenti… Mi ricordoche ai bordi del campo erano installatidei rubinetti fissi con cui innaffiare ilcampo e posso affermare che quel rubi-netto è sempre stato lì, inoltre devoanche dire che oltre a questi rubinettifissi era presente un manufatto di calce-struzzo ad una distanza di un metrodalla linea laterale del campo, che servi-va da ripostiglio per gli attrezzi, impossi-bile da non notare. Confermo che lelinee non mai state spostate e è semprestata quella la distanza dalla linea delcampo». In questi ultimi mesi abbiamo docu-mentato con numerose foto lo scan-

dalo omologazioni che investe l’intero pano-rama nazionale, campi dove ci sono muri, palie alberi a pochi metri dalle linee laterali.Campi dove morire è solo una questione ditempo, ma non di casualità perché se non sifarà nulla per cambiare allora la tragedia èdietro l’angolo. La LND vuole far cessarequesto scempio, ma non bisogna perderetempo abbiamo accolto con piacere le presedi posizione dell’Ingegner Armeni sposate inpieno dal presidente Carlo Tavecchio, ma èora di accorciare i tempi. Attendere può significare morire e questonon è tollerabile. Per farvi capire la gravitàdella situazione mettiamo altre tre foto dicampi sparsi per l’Italia: Piemonte, Lazio ePuglia per questa nuova pagina della nostrainchiesta sulla sicurezza.

di Massimiliano Giacomini

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Basta perder tempo, non si può attendere un’altra tragedia

Il campo del San Giorgio Apricena (Foto Archivio)

Lo scempio dove gioca il Corchiano Calcio(Foto Archivio)

Dopo le nostre numerose denunce si continua a giocare su quei campi che sono una vera e propriamina vagante e che rischiano di mietere altre vittime innocenti. Noi gridiamo basta!

Il campo della Cheraschese (Foto Archivio)

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15 aprile 2010

MINORI STRANIERI COPPA ITALIA LEGA PRO

OMA - La FIGC e la LND hannomesso la freccia nei confronti dellanuova normativa della FIFA.

Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

DIRETTORE RESpONSABILE:

Massimiliano Giacomini

[email protected]

AMMINISTRAZIONE:

Via F.T. Marinetti 221

Tel/Fax 06 5011954

00143 Roma

CApOREDATTORE:

Luigi Cardarelli

[email protected]

IMpAGINAZIONE E GRAFICA:

Michele Pirro Editore

STAMpA:

Global Stampa

Via Angelo della Pergola, 5 00176 Roma

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SEGRETARIA DI REDAZIONE:Alessia Gallina

[email protected]

REDATTORE:Flavio Grisoli

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

i minori stranieri possono tornare a giocareLa normativa che non permetteva il tesse-ramento dei calciatori minori stranieri e licostringeva a scegliere altri sport perchénon si lasciava loro la possibilità di potergiocare al calcio con i proprio coetanei.FIGC e LND hanno istituito unaCommissione ad hoc dopo l’entrata invigore della normativa internazionale, mavisto che le pratiche di tesseramentosospese erano e sono talmente numeroseda impedire una rapida soluzione del pro-blema la Federcalcio su proposta dellaLega Nazionale Dilettanti ha autorizzato iltesseramento seconda una casistica bendefinita che riportiamo di seguito: 1) le richieste per calciatori mino-ri stranieri per società dilettanti-stiche o di "puro settore" di etàcompresa tra gli 8 ed i 17 annipotranno essere evase dai singoliComitati per la verifica di suacompetenza e l'adozione, ovenecessario, di ogni conseguenteprovvedimento, compreso quello

di revoca del tesseramento; 2) le medesime richieste di tesse-ramento dovranno essere corre-date dalla documentazione speci-ficata in un apposito documentoreso disponibile presso i Comitati,pena la non accoglienza. Diverso il discorso per i minorinella fascia di età dai 5 ai 7 anni,per i quali si ritiene, purché ci sial'assenso degli esercenti la pote-stà genitoriale, l'autorizzazioneall'espletamento dell'attività,senza le previste formalità.Ora i minori stranieri possono tornare agiocare, grazie soprattutto all’interventodel vicepresidente della LND AntonioCosentino portavoce e promotore di que-sta iniziativa, e divertirsi con i propri coe-tanei, evitando così di creare una barrieratra diverse culture che poteva anche bloc-care il processo di integrazione cosìimportante in questo particolare periodostorico.

di Massimiliano Giacomini

Antonio Cosentino (Foto Archivio)

Coppa italia lega pro: la finaleLumezzane e Cosenza si giocano un posto nella storia

OMA - La storia è lì ad un passo.Menichini e Glerean (e più di un piz-zico di Toscano, ex tecnico dei lupi

della Sila) si giocano il pass per entrare defi-nitivamente nella storia delle società che livedono protagonisti. La gara di andata si giocherà in casa delLume mercoledì 14 alle ore 18.30 mentre ilmatch di ritorno al San Vito si disputerà duesettimane dopo (il 28 aprile) con orarioancora da definire. Sul sito della Lega Pro si rammenta cherisultera vincente della Coppa Italia LegaPro, la squadra che avra ottenuto nei dueincontri il maggior punteggio o, a parita dipunteggio, la squadra che avra segnato ilmaggior numero di reti nel corso delle duegare.Qualora risultasse parita nelle reti segnate

si qualifichera la squadra che avra segnato ilmaggior numero di reti in trasferta; verifi-candosi ulteriore parita si disputeranno duetempi supplementari di quindici minuti cia-scuno.Qualora nel corso dei due tempi supple-mentari le squadre avessero segnato lo stes-so numero di reti, quelle segnate dalla squa-dra ospite avranno valore doppio.Qualora le squadre non avessero segnatoalcuna rete, l'arbitro procede-ra a far eseguire i calci dirigore, con le moda-lita previste dal“Regolamento delGiuoco del calcio”al paragrafo: “pro-cedure per deter-minare la squadravincente di unagara”.

r dalla Redazione

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Numero 14

15 aprile 2010

CLASSIFICHE 11

Alessandria-Cremonese 2-2Como-Paganese 3-1Figline-Benevento 2-2Monza-Lumezzane 2-1Novara-Foligno 2-0Pergocrema-Lecco 4-0Perugia-Sorrento 0-1Pro Patria-Arezzo 1-1Varese-Viareggio 4-2

Arezzo-Viareggio

Benevento-Novara

Cremonese-Figline

Foligno-Varese

Lecco-Perugia

Lumezzane-Como

Monza-Pergocrema

Paganese-Alessandria

Sorrento-Pro Patria

31^ GiornATA 18.04.10

Squadra PT

Novara 66Arezzo 54Cremonese 54Varese 54Lumezzane 48Benevento 46Perugia (-2) 40Alessandria 40Figline (-1) 39Sorrento 36Monza 36Como 33Foligno 32Viareggio 32Pergocrema 31Pro Patria 29Lecco 28Paganese 24

CLASSIFICA

1^ DIVISIONEGIRONE A

18 Gol: Le Noci (Pergocrema, 8 r)

14 Gol: Motta (Novara, 4 r),

Chianese (Arezzo, 2 r)

MArCATori

30^ GiornATA 11.04.10

Carrarese-Colligiana 1-1Celano-Gubbio 0-0Fano-Lucchese 1-1Giacomense-Prato 2-1Poggibonsi-Sangio 1-1Pro Vasto-Itala S.M. 3-1Sacilese-Bellaria 0-0San Marino-Nocerina 1-0Sangiustese-Bassano 0-2

Bassano-Fano

Bellaria-Poggibonsi

Colligiana-Sangiustese

Gubbio-Pro Vasto

Itala S.M.-Celano

Lucchese-Prato

Nocerina-Carrarese

Sacilese-San Marino

Sangio-Giacomense

31^ GiornATA 18.04.10

Squadra PT

Lucchese 60San Marino 55Fano 52Prato 46Sangiovannese 45Gubbio 45Bassano 44Itala S.Marco 40Sangiustese 39Celano 37Giacomense 36Pro Vasto 35Nocerina 34Sacilese 32Carrarese 29Bellaria 29Colligiana (-1) 28Poggibonsi 27

CLASSIFICA

2^ DIVISIONEGIRONE B

19 Gol: Marotta (Gubbio, 2 r)

18 Gol: Cesca (San Marino)

14 Gol: Basilico (Prato)

13 Gol: Zubin (Itala SM, 5 r)

12 Gol: Nicolini (Giacomense 4r)

MArCATori

30^ GiornATA 11.04.10

Andria-R.Marcianise 0-1Cosenza-Rimini 0-3Foggia-Pescina 2-0Lanciano-Spal 1-3Potenza-Cavese 0-1Ravenna-Ternana 0-1Reggina-Giulianova 1-0Taranto-Portogruaro 1-2Verona-Pescara 0-0

Cavese-Andria

Pescara-Reggiana

Pescina-Giulianova

Portogruaro-Foggia

Ravenna-R.Marcianise

Rimini-Potenza

Spal-Verona

Taranto-Lanciano

Ternana-Cosenza

31^ GiornATA 18.04.10

Squadra PT

Verona 51Portogruaro 51Pescara 49Reggiana 45Ternana 45Rimini 42Cosenza 40Spal 38Taranto 38Ravenna 37Cavese 37Lanciano 36R.Marcianise(-1) 36Andria 35Foggia(-1) 35Pescina 31Potenza (retrocessa) 30Giulianova 29

CLASSIFICA

1^ DIVISIONEGIRONE B

12 Gol: Altinier (Portogruaro),

Piovaccari (Ravenna, 2 r)

11 Gol: Biancolino (Cosenza, 2 r)

10 Gol: Rossi (Reggiana, 1 r),

Sy (Andria, 2 r)

MArCATori

30^ GiornATA 11.04.10

Alghero-Pavia 1-1Alto Adige-Villacidrese 1-0Canavese-P.B.Vercelli 2-0Crociati-Legnano 1-1Feralpi S.-Carpenedolo 3-1Pro Sesto-Mezzocorona 2-0Pro Vercelli-Rodengo 0-0Samboinifacese-Olbia 1-2Spezia-Valenzana 0-1

Canavese-Alto Adige

Legnano-Sambinifacese

Mezzocorona-Pro Vercelli

Olbia-Carpenedolo

P.B.Vercelli-Pro Sesto

Pavia-Rodengo

Spezia-Crociati

Valenzana-Alghero

Villacidrese-Ferlapi Salò

31^ GiornATA 18.04.10

Squadra PT

Feralpisalò 53Alto Adige 53Spezia 52Alghero(-1) 52Rodengo S.(-1) 48Pavia 48Legnano (-2) 45Crociati 38Canavese 37Sambo(-1) 36Pro Vercelli 36Valenzana 35Carpenedolo 35Olbia 34Mezzocorona 33Villacidrese 30P.B.Vercelli 24Pro Sesto (-2) 18

CLASSIFICA

2^ DIVISIONEGIRONE A

15 Gol:Lazzaro (Spezia, 5 r)

13 Gol: Pietribasi (Sambonifacese)

12 Gol: Cocco (Alghero, 3 r),

Carbone (Pavia, 3 r), Bachlecner

(Canavese, 1r)

MArCATori

30^ GiornATA 11.04.10

Aversa N.-Noicattaro 1-0Brindisi-Vibonese 3-0Cassino-Siracusa 2-1Gela-Barletta 0-0Igea Virtus-Manfredonia 1-3Melfi-Cisco Roma 1-1Monopoli-Catanzaro 0-1Scafatese-Isola Liri 0-0V. Equense-Juve Stabia 0-1

Barletta-Brindisi

Catanzaro-Gela

Cisco Roma-Monopoli

Igea Virtus-Aversa N.

Isola Liri-V. Equense

Juve Stabia-Scafatese

Manfredonia-Siracusa

Noicattaro-Melfi

Vibonese-Cassino

31^ GiornATA 18.04.10

Squadra PT

Juve Stabia 66Catanzaro (-3) 61Cisco Roma 56 Siracusa 51Brindisi 50Barletta (-1) 49Cassino 47Gela 45Melfi 43Monopoli 37Manfredonia 36Aversa N. 34Scafatese 32Isola Liri 32Noicattaro 28Vico Equense 23Vibonese(-1) 23Igea Virtus (-2) 11

CLASSIFICA

2^ DIVISIONEGIRONE C

19 Gol: Ciofani (Cisco Roma, 6 r)

14 Gol: Chiaria (Melfi), De Angelis

(Juve Stabia, 3r), Mosciaro

(Catanzaro, 3 r)

12 Gol: Longoni (Catanzaro), Da

Silva (Brindisi)

MArCATori

30^ GiornATA 11.04.10

REGOLAMENTO

Due per ogni girone

con la prima diretta-

mentin Serie B, men-

tre la seconda uscirà

dalla vincete dei play-

off. Retrocessioni tre

per girone con play-

out. Le date: Andata

23/05/2010; Ritorno

30/05/2010. solo per i

play-off la finale di

andata il 6/06/2010 e

quella di ritorno il

13/06/2010, con even-

tuali supplementari se

permane parità pro-

mossa la squadra

meglio piazzata in

campionato.

Dal 23 agosto inizio

alle ore 16,

dal 6 settembre inizio

alle ore 15; dal 25

ottobre

inizio ore 14.30; dal

28 marzo inizio alle

ore 15; dal 23 maggio

inizio alle ore 16.

ORARI

le Classifiche

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Numero 14

15 aprile 2010

NOVARA12

il novara prenota la Serie Bsaputo farsi apprezzareanche dal punto di vista pret-tamente umano. Ora tutti aBenevento per guadagnarequel punto che ci manca».Una grossa rivincita quelladi Tesser dopo la parente-si poco fortunata diPadova, un'annata splendi-da che lo ripaga di tutto:«Per scaramanzia aspetto ilpunto che ci manca ma èsotto gli occhi di tutti l'impre-sa che stiamo portando atermine. Contro il Foligno èarrivata l'ennesima confer-me che mi aspettavo e sonomolto contento per NicolaVentola per il suo gol chesono certo lo sbloccherà psi-cologicamente dopo unaserie di infortuni che lo hafalcidiato continuamente. Ilsuccesso è del gruppo, dalpresidente fino all'ultimo deitifosi, grazie ad un lavoro ead un'unione d'intenti fonda-mentale per condurre inporto la promozione.L'intensità anche domenica èstata la nostra arma vincen-te, ora però non bisogna mol-lare perchè ripeto ci mancaun punto e ci sarebbe unaltro record da bissare».Nelle prossime sfide con-tro Benevento,Cremonese, Arezzo ePaganese, c’è da mantene-re l’imbattibilità assoluta, inquesto caso il Novaraeguaglierebbe il Milan diCapello e lo Spezia diMandorlini nell'albo d'orodelle vittorie nei campio-nati professionistici senzaaver conosciuto l'ontadella sconfitta.

tega Pasquale Sensibile cheha saputo costruire tassel-lo dopo tassello il mosaicoideale per la conquista del-l'obiettivo: «È il risultatoideale dei sacrifici e del lavo-ro quotidiano di tutti, anchedel progetto della proprietàche ha saputo pianificare nelmiglior modo possibile que-sta stagione. Siamo riusciti araddoppiare gli abbonamentidello scorso anno, abbiamosfidato addirittura il Milan aSan Siro in Coppa Italia esiamo ad un passo dall'ap-prodo in B 33 anni l'ultimavolta del Novara. Il merito èda spartire a tutti in partiuguali ed un plauso specialeva a Attilio Tesser grande pro-fessionista e uomo che ha

chiaro che il Novara ha stra-meritato questo traguardo echi aveva storto il naso per lascelta di Tesser si è dovutoricredere, il mister è statogrande sotto ogni aspetto.Ora con il Benevento serviràun punto per festeggiaredegnamente con tutta lanostra gente il ritorno nel cal-cio che conta. Stiamo giàpensando comunque al futu-ro e vi assicuro che il Novarain B non sarà una meteora».Un progetto vincente inogni suo dettaglio, delresto vince sempre chisbaglia meno e i piemon-tesi fino ad ora non hannosbagliato nulla.Enorme la soddisfazioneanche da parte dello stra-

iettato l'incontro diBenevento.Un'idea partoritada l l 'Ammin is tratoreDelegato del club azzurroMassimo De Salvo, uno deiprincipali artefici del mira-colo Novara: «Sono entu-siasta ma soprattutto orgo-glioso di questa squadra e diquesto gruppo di lavoro cheha dimostrato fin da subitogrande maturità e consape-volezza nei propri mezzi. Inestate non avrai mai immagi-nato di poter assistere aduna cavalcata così trionfale,un campionato stravintosenza problemi con numero-se rivali sulla carta fortiquanto noi ed anche di più.Ma il campo ha messo in

OVARA - Manca 1punto alla squadradi Tesser per taglia-

re il traguardo e tornare incadetteria dopo 33 lunghianni. La Serie B è lì ad unpunto e Novara può dav-vero iniziare a festeggiare.Salvo clamorosi cataclismii piemontesi ritrovano lacadetteria dopo 33 lunghianni al termine di una sta-gione perfetta in tutto eper tutto.Una squadra in testa algirone A della PrimaDivisione di Lega Pro findalla prima giornata, unaschiacciasassi imperturba-bile che ha saputo dimo-strare ovunque le proprieinfinite potenzialità.Non a caso infatti la for-mazione allenata da Tessera 4 giornate dalla fine dellaregular season è l'unicaancora imbattuta tra i pro-fessionisti, un'impresa stra-ordinaria destinata a rima-nere per molto nell'anto-logia del calcio del nuovomillennio.Diciotto vittorie, 12 pareg-gi e 0 sconfitte, 66 puntiall'attivo, 12 in più del triodelle inseguitrici compo-sto da Arezzo, Cremonesee Varese.Per la matematica basta unpunto per liberare la gioiae proprio in quest'ottica lasocietà in accordo conl'amministrazione comu-nale sta pensando ad unmaxi schermo da allestirein città nel quale sarà pro-

di Gianluca Tinfena

n

(Foto Sito)

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di Luigi Cardarelli e Flavio Grisoli

i presidenti della lega pro cambiano rotta:Walter Baumgartner, Sudtirol: “Ho riscontrato direttori di gara molto bravi, il giudizio è positivo”

OMA – Cominciano ad aumentaresensibilmente i commenti positivie soddisfatti da parte dei presiden-

ti della Lega Pro riguardo i fischietti dellaTerza Serie Nazionale. Buon livello tecni-co, quel giusto mix tra autorevolezza (sibadi dal non confonderlo con autorità:chi non conosce la differenza consigliamodi leggere il “Dizionario di politica” a curadi Norberto Bobbio, GianfrancoPasquino e Nicola Matteucci) e disponibi-lità al dialogo con giocatori e dirigenti.Insomma, tutto il contrario di quello cheaccade in Interregionale, soprattutto perquanto riguarda l’aspetto comportamen-tale del “soggetto” arbitro. In secondabattuta, la preparazione tecnica degli arbi-tri, i presidenti della vecchia Serie C sop-portano molto più di buon grado, rispet-to alla grande maggioranza dei colleghidella D, le decisioni (favorevoli o avverseche siano) arbitrali, mostrando una incli-nazione molto più spiccata alla giustifica-zione dell’errore, considerato fattorefisiologico del mestiere. Sui temi dellaprofessionalizzazione della categoria edel “contingentamento” degli arbitri incategorie a compartimenti stagni, i parerisono più discordanti: chi crede che crean-do gli arbitri a tempo pieno possa garan-tire un rendimento migliore e chi invecepensa sia un provvedimento, invece, chepossa dare alle “giacchette nere” piùpotere di quanto già non ne abbiano; lecategorie arbitrali trovano molti detrat-tori, perché è considerato un modo nonper garantire maggiore professionalità egaranzia di un buon arbitraggio (come ilcapo degli arbitri italiani Nicchi vorrebbefar credere), quanto piuttosto un freno,un limite alla crescita e alle giuste aspira-zioni degli arbitri. Come sempre poiognuno ha la propria idea, le proprie pro-

rposte su cosa potrebbe aiutare le condu-zioni arbitrali (moviola in campo, sensorialle porte e chi più ne ha più ne metta),ma niente, e ribadiamo niente, troveràmai tutti d’accordo. Perché, si sa, l’arbitroè da sempre la figura più controversa (econtestata) del calcio, dagli albori fino aigiorni nostri. Forse, in un calcio futuribiledel prossimo secolo (sempre che ancoraesista), i computer domineranno tutto, enon ci si arrovellerà più davanti a moni-tor, ralenti e interpretazioni, ma si perde-rà il gusto e il piacere della discussione (apatto che sia pacifica) della domenicasera o del lunedì mattina col giornale inmano. E a quel punto, probabilmente, ilcalcio sarà morto. Questo e altro nelnostro consueto appuntamento settima-nale con i massimi dirigenti della LegaPro: in questo numero WalterBaumgartner del Sudtirol e CarloAccornero del Novara.SUDTIROL – Il presidente della com-pagine bolzanina, in piena lotta per la pro-

mozione in Prima Divisione, è soddisfattodell’andamento arbitrale: «Devo dire chesono presidente di questa società da circa unanno e ammetto che l’esperienza è buona.Nella maggior parte dei casi ho riscontratoarbitri molto all’altezza. Nel complesso, sedevo dare un giudizio, la parola che mi vienein mente è positivo». Sul comportamentotenuto dagli arbitri, Baumgartner prose-gue nell’elogio dei direttori di gara: «Nonposso assolutamente dire che siano maledu-cati o arroganti - così risponde il dirigentetrentino a proposito dei commenti deicolleghi “dilettanti” sulla poca educazionedegli arbitri - non ho mai notato questecaratteristiche. Per questi motivi non miposso certo lamentare dell’operato degliarbitri, e comunque credo che un po’ di auto-revolezza serva sempre». Sullo spinosoargomento delle bestemmie, e sul nuovo“trattamento” che il Consiglio Federaleha deciso di riservare a chi si dovessemacchiare di gravi imprecazioni,Baumgartner ci offre un parere moltomisurato: «Allora, in linea generale credoche sia giusto, perché sono dell’idea che ilcalcio debba essere un veicolo di buon sensoe di costumi corretti, soprattutto per i giova-ni. Poi, oggigiorno, il calcio è trasmesso sem-pre e ovunque, quindi fruibile da tutti, e vede-re esempi, quali sono i calciatori, bestemmia-re, non è bello. Poi, se vogliamo entrare nelmerito delle sanzioni, allora dico che sono unpo’ esagerate. In Italia - prosegue WalterBaumgartner, presidente del Sudtirol -spesso si enfatizza troppo, si esagera. Sidovrebbe usare più attenzione». Gli altriargomenti “caldi”, professionalizzazione edivisione degli arbitri in “Serie di apparte-nenza”, trovano il nostro disponibileinterlocutore piuttosto scettico inentrambi i casi: «Non credo che cambimolto fare degli arbitri una categoria profes-sionale a tutto tondo, non ne vedo la neces-sità, più che altro. Immagino che ci saranno

Walter Baumgartner(Foto Archivio)

Numero 14

15 aprile 2010

INCHIESTA14

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Numero 14

15 aprile 2010

INCHIESTA

dei motivi per farlo, ma non li vedo. L’arbitro- continua Baumgartner - può essere fattobenissimo come seconda professione, noncredo che un provvedimento di questo tipopossa contribuire a portare maggiore profes-sionalità e qualità negli uomini. E poi, non misembra che a livello internazionale, perché èquello, al di là di tutti i discorsi, il contesto colquale ci si deve confrontare, ci siano arbitrimolto migliori dei nostri, anzi. I nostri diretto-ri di gara sono sempre molto apprezzati. Perquant riguarda poi le categorie arbitrali, ionon capisco quali miglioramenti possanoapportare. Così - conclude Baumgartner -non si premierebbero più gli sforzi del singo-lo arbitro per migliorare e per ambire a pal-coscenici più importanti. Io ritengo che lacompenetrazione in questo settore siaimportante, e proporrei anche di far dirigeread arbitri di serie superiori le nostre gare piùimportanti». NOVARA – Il numero uno della com-pagine capolista del girone A di PrimaDivisione, e ad un passo dallo storicoritorno nella cadette ria (l’ultima parteci-pazione del Novara al campionato diSerie B risale alla stagione 1977-78),Carlo Accornero, esordisce con questeparole: «Arbitri? Argomento complicato»,lasciandoci così il diritto di pensare adichiarazioni “bomba” da parte sua. Ma lenostre aspettative (preghiamo i lettori dinon fraintendere, non cerchiamo lo“scandalo” o il “pollo da spennare” a tuttii costi) sono state disattese. CarloAccornero, con la pacatezza e la misurache lo ha sempre contraddistinto, iniziacosì a sviscerare l’argomento: «Prima ditutto c’è da considerare il fatto che siamo difronte ad una categoria molto giovane. Èstato dato luogo ad una rinfrescata, ad unrinnovamento della classe arbitrale notevol-mente marcato. Ci sono stati degli approfon-dimenti con il designatore Braschi, il quale èsempre stato disponibile al dialogo, e gli

abbiamo fatto fatto presente che sarebbepreferibile, per alcune partite di maggiorimportanza - prosegue Accornero - desi-gnare direttori di gara con un po’ più di espe-rienza. Per il resto, non ricordo di cose cosìassurde che meritino di essere ricordate.Senz’altro il mio giudizio è molto positivo. Poiqui a Novara, portata da me in particolare,c’è la bella abitudine di accogliere gli arbitriprima della gara per un saluto cordiale,degno di un buon padrone di casa. Anchel’atmosfera contribuisce a creare un climadisteso» conclude il suo concetto il presi-dente Accornero. Poi continua, sempre aproposito del designatore: «Già con l’exPaolo Dal Forno il lavoro era buono, ora conBraschi rimane molto positivo,ma - ribadisce un concet-to espresso poco prima- il designatore deve col-locare arbitri di esperien-za nelle partite piùimportanti, altrimenti conla gioventù si rischiaun po’. Per ilresto, grandecollaborazio-ne e unità diintenti. Piùvolte cih a n n od e t t o :“ S ea v e t edei dubbisu degli epi-sodi e ce ne for-nite il supportofilmato, non cifate che unfavore, perchécosì avremmomodo di visio-narli insiemeagli arbitri nelle

riunioni del lunedì”». Sull’argomentobestemmie, Accornero non ha dubbi:«Sono assolutamente d’accordo, senza se esenza ma. Certo, mi rendo conto che ai finidel gioco un calcione sulle caviglie sia peggiodi una bestemmia, però i giocatori di calciohanno delle responsabilità sociali non indiffe-renti, perché sono degli esempi che i giovaniseguono. Ad esempio -prosegue Accornero- i miei calciatori li porto nelle scuole medieper parlare con i ragazzi di sport e dei suoivalori. Come potrei tollerare che bestemmi-no? Sarebbe un controsenso. Forse, ed è l’uni-co appunto che mi viene in mente, la proro-ga alle 48 ore della prova televisiva è un po’esagerata». Questione arbitri professioni-sti: il nostro interlocutore ammette chesia un tema dalla non facile soluzione. «Ladomanda è difficile, e si tratta di un argo-mento che ogni tanto torna fuori. Io credoche a livello sia fisico che tecnico i nostri arbi-tri siano molto preparati. Potrebbe essereuna buona idea quella di renderli una cate-goria professionistica, però non vorrei che poidiventasse una “casta” - già più di quantonon lo sia già, aggiungeremmo noi. Giàcosì, con direttori di gara non professionisti,l’errore è enfatizzato, se fossero pagati - enon rimborsati come accade oggi, poisulle entità dei rimborsi si può discute-

re - quanto sarebbe drammatico ogni sin-golo errore?». L’ultimo tema, sempreriguardante le proposte avanzate daMarcello Nicchi, presidente dell’AIA,è quello di creare le categorie arbitra-

li. Su questo aspetto la totalità dei pre-sidenti si trova in disaccordo con il capodei fischietti italiani, perché non premie-rebbe chi effettivamente dimostra di vale-re qualcosa: «Per quanto riguarda la miaesperienza, la promozione per merito è unacosa molto positiva, perché indubbiamentestimola a dare sempre il massimo. Sfidoqualsiasi arbitri di Serie D o Lega Pro a direche non gli piacerebbe arbitrare in Serie A».

arbitri competenti e società soddisfatteCarlo Accornero del Novara: “Se fossero professionisti e pagati? Già enfatizziamo ogni errore...”

Carlo Accornero(Foto Archivio)

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15 aprile 2010

PRIMA DIVISIONEGIRONE B 17

Finale thrilling nel raggruppamento BSono Verona, Portogruaro e Pescara a contendersi la promozione diretta

Tre squadre in due punti per un rush finale sconsigliato ai deboli di cuore

andati a Verona consapevolidi poter primeggiare, pen-sando di poter portare acasa dei punti, ma ci è man-cata la zampata vincente».Anche per il Pescara c’èun po’ di rammarico per ipunti persi per strada che

ora sarebbero stati decisi-vi: «Anche noi abbiamoaffrontato un periodo nega-tivo, tra dicembre e gennaio,in cui abbiamo raccoltopochissimi punti. È per que-sto che da qui fino alla fineci attendono quattro finaliche dobbiamo vincere perforza». Anche Lucchesi èdell’avviso che per la vola-ta finale si dovrà guardarein casa propria: «Non biso-gna fare calcoli, ma vincerele nostre partite.Determinante a mio avvisosaranno le energie mentali,poi alla fine faremo i conti».

tro il Pescina e verranno al“Mecchia” a giocarsi la par-tita». Chi è la favorita deltrentunesimo turno? sem-bra esserlo la squadra diDi Francesco, per Cunico,che ricorda: «Giocherannocontro la Reggiana che ha

recuperato la gara diPotenza, e un po’ ha speso alivello fisico».Non è dello stesso avvisoil diggì pescarese Lucchesiche sottolinea come nelfinale di stagione la stan-chezza si può sopperirecon le energie mentali :«La Reggiana con una vitto-ria a Potenza può dire la suaper il rush finale, perciòcredo che verranno aPescara col coltello tra identi». Per il dirigente bian-coazzurro il Pescara puòfarcela nonostante i duepunti di svantaggio: «Siamo

non abbiamo paura di nes-suno e se scendiamo incampo con la mentalità giu-sta possiamo raggiungere laB prima di tutte». Selva siconcentra poi sulle avver-sarie per la promozione:«Il Pescara non mi è sem-brata superiore a noi,ma ha un’ottima orga-nizzazione tattica,mentre il Portogruarogiocherà tutto sul’entu-siasmo, ma sembra lapiù “normale” delletre».Proprio i granatasono i principaliavversari del Veronaper la promozione inB, vista la classifica,ma per il capitanoCunico è una corsa a tre:«Il Pescara ha due punti inmeno ma ha un calendariopiù favorevole e il Verona lasquadra da battere. Noicomunque dobbiamo guar-dare solo al nostro camminosenza curarci delle altre». Laformazione di misterCalori ha però le ideechiare su come affrontarele ultime gare di campio-nato cercando l’impresa:«Siamo stati la mina vagan-te per tutto il campionato -continua l’attaccantevicentino - e vogliamo cre-derci fino alla fine. Sappiamoche abbiamo qualcosa inmeno del Verona, che puntatutto sulla compattezza delgruppo, e degli adriatici cheinvece hanno maggiori indi-vidualità. Ma il Portogruaro ha dallasua l’entusiasmo di trovarsitra le prime e soprattuttosappiamo di esprimere unbel gioco che sta portando isuoi frutti». L’impegno per iveneti non sembra proibi-tivo, ma con il Foggia biso-gnerà stare attenti: «Sonosulle ali dell’entusiasmo perla vittoria di domenica con-

che può allontanare lenebbie che avvolgonol’ambiente scaligero e fartornare il sereno sulBentegodi. Almeno è que-sto il pensiero della punta,ex Sassuolo, Andy Selvache crede ancora nellapromozione diretta:«Basta ritornare a vincereper uscire da questo periodogrigio. Già domenica abbia-mo dimostrato che la squa-dra c’è e che non temiamonessuno. Contro il Pescara èmancato solo il gol, ma per ilresto credo che meritassimola vittoria, dimostrando che ilVerona non è morto e il pri-mato in classifica lo eviden-zia». Certo aver persosette punti in sette garelascia un po’ l’amaro inbocca, ma i giallobù sem-brano aver risolto i pro-blemi di carattere organi-co e di modulo che sonola causa principale dellastriscia di risultati negativadegli ultimi due mesi : «Gli

infortuni e ilmodulo tatticoda modificaredi continuonon ci hannofatto esprime-re al meglio,ma ora tuttoquesto è pas-sato. Ma lacrisi si superasolo con la vit-toria che spe-riamo arrivipresto».Una vittoriache potreb-be arrivarecontro laSpal, ma aFerrara saràtutt’altro ches e m p l i c e :«Tutte le pros-sime partitesaranno duris-sime, ma noi

OMA - Verona,Portogruaro ePescara come

Roma, Inter e Milan.Sembra davvero di vivereun sogno che, se per i gial-loblu e gli adriatici signifi-cherebbe ritornare in unacategoria che si addice alproprio passato, per unapiccola realtà come quellagranata avrebbe un saporetutto diverso, quello del-l’impresa storica.Ogni compagine ha con-dotto il proprio campio-nato con autorità e ognu-na ha incontrato sul pro-prio cammino il classicoperiodo infelice di ognistagione. Il Verona sembranon essere uscito da que-sto blackout che ha fattoperdere punti preziosi allaformazione diRemondina. Gli scaligeridalla loro parte hannoun’organizzazione tattica

di Antonio Marotta

r

Lucchesi, diggì del Pescara(Foto Archivio)

Cunico, capitano del Portogruaro(Foto Archivio)

Andy Selva del Verona(Foto Archivio)

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OMA – C’erano una volta quattrosquadre che nelle ultime quattro gior-nate del campionato si giocavano la pro-

mozione. È quello che sta realmente accadendonel girone A della Seconda Divisione con pro-tagoniste Südtirol, Feralpisalò, Spezia e Alghero.Le prime due sono a quota 53 punti, gli spezzi-ni e i sardi una sola lunghezzadietro. Iniziando proprio daglialtoatesini, la rete di ToninoSorrentino nella sua primagara da titolare regala la vitto-ria alla compagine allenata damister Sebastiani: «Sono sod-disfatto della gara, i ragazzihanno dimostrato di reagirebene fin da subito. Non era faciletornare in campo dopo la batos-ta subita contro il RodengoSaiano. Contro la Villacidrese,invece, abbiamo offerto unagrande prova soprattutto negliultimi venti minuti quando cisiamo ritrovati in dieci (espulsoCampo al 67’, ndr)». Tre puntiche danno fiducia per questointenso finale di stagione dovesarà doveroso dare unosguardo anche alle altresquadre impegnate nella lotta promozione: «Iolo dico dall’inizio dell’anno che dobbiamo guardaresolamente i nostri risultati. Io faccio così e cerco dischierare in ogni partita i migliori undici giocatori,quelli più in forma. Penso che in questo campiona-to vincerà la squadra che avrà dimostrato la mag-giore continuità. Stiamo molto bene dal punto di

vista psi-cofisico eproviamoa vinceresempre:l odimostrail fattoche abbi-amo piùvittorie ditutti. Inuna paro-la direiche lac h i a v edella nos-t r asquadraè la

disponibilità: anche contro la Villacidrese l’assenza diCascone non si è fatta sentire grazie alla grandeprova di Zullo». E proprio la compagine sarda, incasa a Villacidro, sarà la prossima avversaria del-l’altra capolista del girone A, il Feralpisalò. Lasquadra della provincia bresciana che si affacciasul lago di Garda andrà in Sardegna dopo il con-fortante successo casalingo contro ilCarpenedolo (3-1) che arrivava allo scontro

con i lombardi dopo tre vit-torie consecutive. Doppiasoddisfazione per misterOttoni: «È stata una vittoriaimportantissima, arrivatanonostante il gol subito inapertura che poteva rovinarcila giornata. Adesso siamo noidavanti in classifica avendopareggiato fuori contro ilSüdtirol e vinto in casa. Oramancano quattro partite, chesono poche e tante allo stessotempo. Stiamo bene dal puntodi vista sia fisico che mentale: irisultati positivi oltre a portaregrosso entusiasmo, ti portanoanche quelle energie che nonpensi di avere per un finale distagione come questo. La nos-tra unica forza sarà quella delgruppo. Di strada ne abbiamo

fatta tanta insieme contando che a due settimanedall’inizio del campionato ci hanno ripescato esiamo tutti partiti con l’idea della salvezza, di man-tenere la categoria. Ora siamo lì inalto, può succedere di tutto. Loabbiamo visto in quest’ultima gior-nata con la caduta sorprendentein casa dello Spezia che ha persocontro il Valenziana». Proprio lasquadra ligure sembra essere lacompagine che soffre di più inquesto finale di stagione. Senzanascondersi questa è l’ideaanche del mister dei bianconeriD’Adderio: «Quest’ultima sconfit-ta in casa è un risultato che dob-biamo accettare, non abbiamofatto benissimo ed è finita così» Oltre che nelleforze, un po’ di pessimismo lo si avverte nelleparole del mister degli spezzini: «Dopo una scon-fitta così, a questo punto del campionato, è difficilepensare in positivo. Mi auguro comunque che la miasquadra faccia benissimo in queste ultime quattropartite. A partire da domenica prossima fino agliscontri diretti delle ultime giornate». Per la squadraligure, infatti, il calendario è tutt’altro che facile:dopo la prossima in casa contro il Crociati

Noceto, lo Spezia giocherà a Bolzano contro ilSüdtirol, in casa contro l’Alghero e di nuovofuori sul lago di Garda contro il Feralpisalò.Ultima in ordine di classifica ma tutt’altro chefuori dai giochi è l’Alghero di mister Corda chese non fosse stato raggiunto al 93’ nella trasfer-ta di Pavia poteva in questa settimana vederetutti dal gradino più alto. Al gol di Borghese nelprimo tempo replica nei minuti di recupero ilPavia con Pavoletti che lascia a fine gara unagiustificata rabbia dentro mister Corda cheessendo squalificato non ha potuto seguire da

vicino i suoiragazzi. Acausa dellasqualifica, maanche perchéa n c o r adecisamente“accaldato”dall' imprevis-to finale digara, il misterdell’Algherop re f e r i s c enon parlare

per paura di dire cose che potrebbero causar-gli una lunga squalifica: il riferimento è chiara-mente in merito ad alcune decisioni del diret-tore di gara. C’era una volta…in questo finale distagione non saranno tutti felici e contenti.

Alla ricerca dell’ultimo highlanderdi Piero Barbaro

R

Come nel film “cult” degli anni ‘80 ne rimarrà una sola: Sudtirol, Feralpisalò (53 punti)Alghero e Spezia (52) proseguono la lotta per evitare le forche caudine degli spareggi

Numero 14

15 aprile 2010

SECONDA DIVISIONEGIRONE A18

Nelle foto, in senso orario: Alfredo Sebastiani

(Sudtirol), Claudio Ottoni (Feralpisalò),

Fulvio D’Adderio (Spezia) e Ninni Corda (Alghero)

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di Luigi Cardarelli

e Flavio Grisoli

OMA – Vita omorte? Polliceall’insù o pollice

verso? Sono questi gliinterrogativi che si pon-gono i numeri uno dellesocietà di Interregionalesul tema scottante del-l’abolizione del vincolosportivo. In febbrile atte-sa della decisione dellaCorte di Bruxelles, i pre-sidenti rischiano divedersi togliere da sottoil naso la loro fonte disostentamento principa-le: i giovani. Sì, perché inItalia sono sempre di piùle società dilettantistichecon un settore giovanileimportante e, vedersiprovare anche dei solipremi di preparazione, faandare su tutte le furie lestesse società. Sono 5settimane che intervistia-

mo i presidenti, racco-gliendo le loro lamentelee le loro rassegnazioni. Ilrischio, sempre più mar-cato, è di veder ben pre-sto scomparire il dilet-tantismo come oggi loconosciamo. Le doman-de che porgiamo aipatron delle società sonosempre le solite, cosapensano dell’abolizionedel vincolo, quanto incifre sarebbe la perditaeconomica per unasocietà dilettantistica,per quale motivo dal“Palazzo” non si levinovoci decise a difesa deldilettantismo italiano(unico in tutto il mondoe per questo probabil-mente invisoall’Associazione ItalianaCalciatori), che utilitàrivestirebbe la LegaNazionale Dilettanti e lesocietà che la compon-gono e se ci possa essere

un rimedio, come peresempio far pagare glistessi calciatori per gio-care, come avviene giànei circoli sportivi. Lapalla passa ai presidentiallora, i protagonisti diquesta settimana sono:Devis Crema delSansepolcro eMichelangelo Condò delLatina.SANSEPOLCRO –Non si discosta dai com-menti rilasciati dai suoicolleghi il presidentedella società toscana, esottolinea il fatto chel’abolizione del vincolosportivo porterebbe aduna vera e propria rivo-luzione copernicana delcalcio. A tutti i livelli, nonsolo quello dilettantisti-co: «Io credo che questofatto sia estremamentegrave - le prime dichiara-zioni del presidenteCrema - e se ciò dovesse

avverar-si, l’interos i s temac a l c i odovrebbemutare ,cambiaref o r m a ,proporsiin un’al-t r amaniera.A n c h ese, since-ramente,non sop rop r i oc o m e .T u t t oq u e s t orappre -s e n t auna pro-blemati-ca di

entità cosmica. Un conto èl’idea di abolire il vincolo,ben altra - prosegueDevis Crema - è l’applica-zione pratico-legislativadella questione».Indubbiamente, i dilettan-ti dovrebbero guardarsiin faccia, e cercare unanuova linfa vitale:«Indiscutibilmente, sidovrebbe trovare un nuovomodo d’essere, un mododiverso di esistere. Il vincoloè un punto di riferimentoimportantissimo per noi, siaper quanto riguardal’aspetto sociale del lavorocon i giovani, sia per quelloeconomico, che di certonon è mai da disprezzare».Già, il ritorno economi-co. È un dato ormaiacclarato che più unSettore Giovanile è gran-de e sviluppato, maggiorisaranno le entrate che lesocietà riescono ad assi-curarsi attraverso la ces-sione delle giovani pro-messe. È un fatto statisti-co, nulla più. Quanto,allora, una società comeil Sansepolcro potrebbevedersi togliere? «Ildanno preciso non saprei.Noi abbiamo più di 400ragazzi che giocano nellenostre categorie giovanilifino agli Juniores. Più omeno, potrei dire diversedecine di migliaia di Euro.Purtroppo, non si vive di soliideali. All’importantissimoruolo che le società di cal-cio minori svolgono nel ter-ritorio, non si può nonaffiancare il ritorno chequeste possono ricavarne.Di sicuro, senza il vincolo -prosegue nel suo inter-vento il presidente delSansepolcro DevisCrema - ci si ritroverebbe

in un mare magnumsenza nessuna soluzio-ne, oltre al fatto chesarebbe poi impossibilecontinuare a fare attivi-tà di livello con i giova-ni». L’aspetto “politi-co” della questione,che lascia sgomentopiù di qualcuno per illaissez-faire dei verti-ci del calcio e dellosport (o lassismo,all’italiana: il terminefrancese, come nellamaggior parte delvocabolario transalpi-no, rende molto piùedulcorato il concet-to senza per questosnaturarne il significa-to), non lascia indiffe-rente nemmeno ilpresidente Crema: «Ilprimo errore, a mioparere, l’ha fatto pro-prio l’AIC, perché secredono che con l’aboli-zione del vincolo trar-ranno dei vantaggi, sisbagliano di grosso, e sene accorgeranno.Sempre che tutto ciòaccada, e io mi augurovivamente di no. Perquanto riguarda ilresto, è con l’atteggia-mento del “non inter-vento” - che, sconfi-nando nella storianeanche tanto passa-ta, consentì ad Hitlerdi conquistare mezzaEuropa - che il mondova avanti. C’è pocodecisionismo, purtrop-po, e nessuno sa benecosa fare. È molto diffi-cile che qualcunoaffronti di petto lesituazioni e i problemi.Si preferisce aspettaregli eventi, e magarianche che qualcuno li

Devis Crema (Sansepolcro): “La chiave dei problemi non è il vincolo, e l’Associazione Calciatori

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INCHIESTA20

Abolizione del vincolo sui dilettanti: si stringe sempreProsegue il nostro viaggio nell’Italia dei dilettanti per sondare gli umori dei presidenti

Il presidente del Latina Michelangelo Condò

(Foto notiziariocalcio.it)

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risolva per lui».Disgraziatamente, non sipuò aspettare che ilcadavere del nemicopassi davanti agli occhi,per cantare vittoria,occorrerebbe agire, manon lo fa nessuno.Dichiarazioni di facciata,di circostanza, fanno dacorollario ad un mondoormai alla deriva, allosbando. Che sta per esa-lare (non ce ne vogliano ipresidenti, ma attendersiche la Corte Europearespinga il ricorsodell’AIC e della FifPro èpura utopia, per il sempli-ce fatto che nel corsodegli anni e della sua atti-vità, l’Europa ha semprecercato di livellare versoil basso qualsiasi realtàche meritasse invecerispetto e ammirazione)l’ultimo respiro. E forseDevis Crema è uno deipochi, finora, che se ne èreso conto: «Non mimeraviglierei affatto se nelprossimo futuro ci si trove-rebbe a ragionare in un cal-cio senza vincolo, ma lo sidovrà fare su basi e pre-supposti diversi. Non sideve essere ipocriti. Il dilet-tantismo italiano lo è soloper definizione, ma non perun dato fattuale. Quello sucui si dovrà lavorare non èdi tipo legislativo, ma cultu-rale, che è un aspetto ben

più radicato e difficile dacambiare. La particolaritàdi questi discorsi che qual-cuno non vuole capire, e miriferisco all’AssociazioneCalciatori, è che la chiavedi tutto non è il vincolo». Laconclusione di questainteressantissima con-versazione è dedicata allaprovocazione che propo-niamo a tutti i nostriinterlocutori: «A me pia-cerebbe molto questa idea,ma ripeto, il problema è dinatura culturale. In Italia ildilettantismo è diverso datutti gli altri in Europa. Cisono troppi rimborsi e dientità troppo alta». LATINA –Michelangelo Condò,numero uno del Latina,ha le idee chiare sull’im-portanza del vincolo peri dilettanti: «Per societàcome noi è importantissi-mo, proprio su questo temaabbiamo avuto una riunio-ne del Consiglio diAmministrazione». Condòè solidale con i suoi col-leghi che reputano inam-missibile quello che laCommissione diBruxelles sta per decre-tare: «È una forma digaranzia, qui a Latinaabbiamo un settore giova-nile importante, sono lefondamenta della squadrafutura e oggi fanno da ser-batoio per la prima squa-

dra. Stiamoseguendo la lineaverde e l’abolizio-ne del vincolo citaglierebbe lette-ralmente legambe!». I costitroppo alti perpresidenti chesi autofinanzia-no stanno met-tendo a rischiomolte società,su questo argo-mento il patrondel Latina èsicuro: «Costamolto una squa-dra di Serie D,circa 1 milione diEuro, noi presi-denti facciamosacrifici impor-tantissimi e se civedremo togliereanche il vincoloche, in una mini-ma parte ci con-sentiva di rientra-re economica-mente e di avere quellalinfa vitale in più, sarà lafine». Uno dei problemipiù scottanti è la funzio-ne della LND che, a dettadi tutti i presidenti, nonavrebbe più quel ruoloimportante ed istituzio-nale che oggi ricopre:«Certo, non servirebbe piùla Lega NazionaleDilettanti, senza il vincolotutti farebbero come credo-

no e la figura della Legaandrebbe a cadere e la loroimportanza verrebbemeno». Sulla nostra ipo-tesi di far pagare diretta-mente i calciatori comesi fa nei circoli sportivi ilmassimo dirigente delLatina ci risponde: «Sì,potrebbe essere una solu-zione, ci sono delle opzionie va valutato il pro e il con-tro di tutto. Bisognerebbe

fare un regolamento preci-so che sicuramente sidiscuterà in una riunioneche si terrà con tutti i pre-sidenti delle società dilet-tantistiche e le istituzioni.Voglio ribadire solo unacosa: siamo tanti, tantissimie ci impegniamo per pro-muovere lo sport, non pos-sono tagliarci fuori, dobbia-mo incontrarci e risponderea tono».

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INCHIESTA 21

più forte il cappio intorno al collo dei presidenti della Driguardo un provvedimento da parte dell’Europa che sembra ai più oramai ineluttabile

non l’ha capito”. Michelangelo Condò (Latina): “Senza il vincolo la LND non servirebbe più”

Il presidente del Sansepolcro Devis Crema (Foto Archivio)

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AVONA - La promozione è ad unpasso. Savona, non puoi sbagliare.La vittoria del Savona Calcio con-

tro la compagine del Valle d’Aosta ha por-tato il sodalizio ligure a quota 72 punti,anche se negli ambienti biancoblu la pre-stazione dei padroni di casa non è statagiudicata ottima. A dispetto del risultato,un sonoro 4-1 rifilato ai valdostani dalteam guidato dal mister Iacolino. Sottoaccusa gli errori del reparto offensivoligure, innumerevoli nella fase inizialedella sfida, a seguito dei quali la squadra dicasa si è fin troppo innervosita, fino allarete subìta. Inoltre, il Savona si è mostra-to assai distratto, anche se non è certo ilmomento di cantar vittoria senza aver

raggiunto la matematica certezza del suc-cesso finale in campionato. Il team ligure,comunque, rimane determinatissimo agiocarsi il tutto per tutto fino alla fine,visto che mancherebbe una sola vittoriaper poter dare il via alle danze dei festeg-giamenti. La storia relativamente piùrecente del sodalizio ligure vede i bianco-blù nella vecchia C dal 1959/60 al1965/66, quando, con la vittoria del giro-ne A, tornò nella serie cadetta dopo benventi anni di assenza. Il ritorno in B, tutta-via, finì per durare una stagione soltantoe, nonostante la presenza nella rosa dielementi di valore come Prati, Furino,Fascetti, Gilardoni e Zoppelletto ed alcu-ni risultati “di grido” come le vittorie neidue derby della Liguria, allo Stadio“Bacigalupo” contro i blucerchiati della

Sampdoria ed ilGrifone genoano isavonesi, in conse-guenza di una decisivasconfitta fuori dallemura amiche controil Catania all’ultima dicampionato, si classi-ficarono al quartulti-mo posto, proprionella stagione cheaveva visto salire datre a quattro il nume-ro previsto per leretrocessioni. Negliultimi quarant’anni ibiancoblù si sonoalternati tra C1, C2,serie D ed Eccellenzae dal 1986/87 al2001/02 il team ligurelo troviamo esclusiva-mente nelle seriedilettantistiche. Feceritorno, poi, nella vec-chia serie C2 per duecampionati per poi,tuttavia, retrocederenuovamente nel 2005e far ritorno nellaquinta serie del calcioitaliano, da dove ora ibiancoblù voglionofortemente spiccareil volo verso il calciop ro f e s s i o n i s t i c o .“Coronare il sognosavonese biancoblu”

pare essere l’imperativo categoricoanche per il presidentissimo del sodaliziodel Savona Calcio, Andrea Pesce: «Ci augu-riamo di coronare un grande successo per lasquadra, la società e tutta quanta la città diSavona», afferma il patron dei biancoblu,che pare ormai convinto del raggiungi-mento prossimo di un successo che lacittà ligure attende da tempo. «Il vantaggioche abbiamo - sottolinea Pesce - dovrebbefarci stare tranquilli, alla certezza matemati-ca di festeggiare mancano solamente trepunti, ci siamo vicini». Il numero uno dellasocietà analizza poi i punti di forza trai-nanti del sodalizio e del team savonese: «Ilcollettivo è il nostro elemento migliore siacome dirigenza che come staff e squadra.Per quanto riguarda i dirigenti, abbiamo ungruppo collaudato anche sul piano dei rap-porti a livello imprenditoriale». Inoltre, sulpiano del rapporto con la città, il presi-dente biancoblù è impaziente di poterregalare agli sportivi e ai tifosi una grandesoddisfazione, ovvero il ritorno dei savo-nesi nel calcio di livello professionistico:«La città sta rispondendo e c’è molto calorenei nostri confronti, siamo in grado di porta-re molte persone allo stadio nelle gare al“Bacigalupo” e questo per me è un segnoimportante del movimento che è presenteattorno al nostro team». Il presidenteAndrea Pesce affronta, successivamente, iltema della realizzazione del nuovo sognobiancoblù, il nuovo stadio “Bacigalupo” e,a questo riguardo, traccia il punto dell’at-tuale situazione: «Il nostro sogno è vederterminare entro il mese di settembre il pro-getto relativo alle aree dello stadio ed entroun mese vorremmo avere l’ufficialità dellaconcessione al Savona Calcio di tali aree perun periodo compreso tra i sessanta ed inovant’anni. Il progetto-stadio esiste datempo - continua Andrea Pesce - e comeSavona siamo disposti a prenderlo in manoe portarlo avanti, seguendo il modello ingle-se relativamente agli impianti sportivi».Infine, il massimo dirigente biancoblù,anche sotto questo aspetto, che inciderànon poco sul futuro del club savonese,sprona i suoi: «La promozione per noi saràmolto importante, perché anche così ci raf-forziamo e possiamo mettere mano contranquillità ai progetti di medio-lungo termi-ne, nell’interesse della società e dei tifosi, maanche di tutta la città di Savona che potràsicuramente beneficiare dallo svilupparsi delnostro sogno». In bocca al lupo, Savona.

Al Savona per esultare manca solo una vittoria

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SAVONA22

Sdi Luca Costa

Sono solo tre i punti che separano i biancoblu liguri da una promozione tra i professionistiche non li vede protagonisti dalla lontana stagione 2002/2003

Il presidente del Savona Andrea Pesce (Foto Archivio)

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REZZO SULL’ADDA - Era untrionfo annunciato, ora divenutoufficiale. La Tritium è la prima for-

mazione del Campionato NazionaleDilettanti a conquistare la promozionenella Lega Pro Seconda Divisione. «Unabella annata, anzi straordinaria - esulta ilpresidente Giacomo Luzzana. Siamo con-tenti, i campionati e gli scudetti non si vinconocosì semplicemente; si vincono con un bravoallenatore, una dirigenza giusta e giocatoricon la testa. Tutti hanno lavorato egregiamen-te e questo risultato è il frutto del nostro lavo-ro». A dare all’undici di Trezzo sull’Adda,guidato da mister Stefano Vecchi, la certez-za matematica del salto di categoria èstato il successo per 2-1 in trasferta con-tro il Darfo Boario, firmato dalle reti di E.Bortolotto e Lenzoni. A cinque giornatedalla conclusione del campionato il teamabduano ha allungato a +19 dalla secondain classifica (il Renate), centrando il tra-guardo mai raggiunto dell’ingresso tra iprofessionisti. «La soddisfazione personale ètanta - aggiunge il patron Luzzana - mabisogna sempre tenere i piedi per terra. Oggisi è contenti, domani mattina bisogna riorga-nizzare tutto perché si sta facendo un saltodalla serie D al professionismo. Anche a livellodi cultura calcistica tutto sarà totalmentediverso. Siamo abbastanza pronti, ma bisognaponderare bene tutto». La storica societàbiancoazzurra ha percorso un camminoinarrestabile in testa al girone B del cam-

pionato di serie D. «Ora il progetto è quellodi riconfermare tutta la squadra in blocco -rivela Luzzana. Tutti sono stati eccezionali,abbiamo creato una vera e propria famiglia:nell’arco di otto mesi non ho mai dovuto apri-re bocca, questi ragazzi sono stati strepitosi.Vorrei riconfermarli per fare un buon campio-nato, ma sempre coi piedi perterra e ponderando tutto, ancheper il momento delicato di crisieconomica che le aziende vivonoin Italia. L’obiettivo è disputare uncampionato dignitoso di metàclassifica e riconfermarci inSeconda Divisione». Nella nuovacategoria la Tritium dovrà con-frontarsi con realtà importan-ti, magari apportando qualcheritocco in fase di calciomerca-to. Il presidente Luzzana non sisbilancia: «Ancora non so nulla,

dobbiamo sederci e riflettere.Io sono il presidente e qui aTrezzo c’è di bello che ognunoha il suo ruolo e le sue man-sioni. Ci sederemo intorno aun tavolo e faremo valutazio-ni precise». Magari attingen-do anche dal vivaio: «Abbiamo un bellissi-mo settore giovanile - sottolinea il presi-dente trezzese. Un vero fiore all’occhiellodella Tritium: trecento bambini e trecentofamiglie bellissime, una risorsa fondamen-tale per società come la nostra. Il progettodei giovani qui è anche ben sostenuto dal-l’amministrazione comunale. È fondamen-tale che ci sia tutto questo e che le istitu-zioni ne recepiscano l’importanza».Squadra, allenatore, dirigenza; ma ilnumero uno della Tritium ha una dedicaparticolare per il trionfo: «Dedico questavittoria a tutti i trezzesi. Noi siamo un grup-

po che viene da 80 chilometri da qui,ai piedi della Presolana. Siamo statiaccolti con grande gioia da tutti glisportivi del posto. L’ambiente e lacittà quindi - aggiunge il presidentebiancoazzurro - sono stati determi-nanti per il nostro successo. Trezzo èuna città importante, a sette minutida Bergamo e a dieci da Milano edalla zona del lecchese: è un bel cen-tro che secondo me darà dei grandifrutti». Una cavalcata strepitosa,che ha però avuto anche qualchepiccolo intoppo. E proprio in que-sti momenti di difficoltà la Tritium

ha saputo fare quadrato e ripartire. «Ilmomento, l’episodio più bello della stagione -conferma Luzzana - è quando abbiamoavuto quella piccola flessione perdendo conl’Alzano Cene. Lì ho incontrato la squadra e hocapito che saremmo ripartiti e ce l’avremmofatta. Sono stato vicino ad uno ad uno ai miei

ragazzi, perchésoprattutto neimomenti deli-cati e non soloin quelli felici ilp r e s i d e n t edeve esserci. Lìho acquisitogrande stima efiducia in ognu-no di loro».Quando chie-diamo al pre-sidente di fareun nome sim-bolo della sta-gione vincen-te, GiacomoLuzzana nonpuò sbilan-ciarsi: «Mi

hanno colpito tutti. Io sono stato anche daaltre parti, ma un ambiente e dei giocatoricosì strepitosi non li ho mai visti. Non lo dicoper piaggeria, io sono bergamasco, un freddo.Non posso rimproverargli niente: sono stati diuna serietà fuori dal normale, tutti per uno euno per tutti». Visto il risultato finale, sem-bra difficile potergli dare torto.

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TRITIUM 23

La Tritium è la prima della classeI lombardi, guidati in panchina da Vecchi, sono la prima formazione ad approdare in Lega Pro Il commento del presidente Luzzana: “Grande soddisfazione, tutti per uno e uno per tutti”

di Stefano Santini

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Nelle immagini: in alto la festa dopo

la promozione; a sinistra il tecnico Stefano Vecchi;

a destra il presidente Giacomo Luzzana

(Foto Sito Ufficiale)

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MONTICHIARI 25

Il Montichiari ad un passo dalla Lega ProIl presidente Soloni: “Non faremo comunque calcoli, onoreremo il campionato. Gobbo?

Ha tre anni di contratto con noi. Se vorrà, saremo ben felici di continuare con lui”

di Luigi Cardarelli

OMA – Mancano cinque giornateall’apoteosi targata Montichiari! Uncammino fatto di tante importanti

vittorie e sole due sconfitte, frutto di unlavoro serio, alacre e preciso svolto setti-manalmente senza mai buttare l’occhioalla classifica e adagiarsi sugli allori. È que-sto, riassunto in poche righe, il campiona-to della squadra lombarda. Abbiamo rag-giunto telefonicamente il presidenteMaurizio Soloni, che si dice estremamen-te scaramantico ma al tempo stesso reali-sta, alla vigilia della gara contro la secondaclassificata Venezia. Purtroppo per motividi stampa non possiamo seguire il recupe-ro con la squadra lagunare che sarà disicuro avvincente e potrà sancire (in casodi vittoria, la promozione del Montichiariin Seconda Divisione): «Finchè la matema-tica non ci dà la certezza noi non ci dichiare-remo vincitori - esordisce così il numerouno della squadra rossoblu. Quando inumeri sanciranno la nostra promozione allo-ra sarà l’apoteosi, dopo anni di programma-zione finalmente possiamo farcela».Lasciando un attimo da parte la scara-manzia, il Montichiari è con un piede emezzo in Lega Pro. Soloni analizza la situa-zione: «Sarei ipocrita a non pensare ad unapromozione con 14 punti di vantaggio, atten-diamo come dicevo prima il riscontro deinumeri. Abbiamo affrontato un campionato inmaniera perfetta, ogni agra era una storia ase, non ci siamo mai guardati indietro eabbiamo creduto in noi stessi anche quandoeravamo a meno cinque dalla vetta. È nostraabitudine non fare calcoli, andiamo avantigiornata dopo giornata, anche se dovessimovincere in anticipo, continueremo seriamentea onorare il campionato come abbiamo fattonelle ultime gare con Concordia e UnionQuinto». L’eventuale promozione del

Montichiari in Seconda Divisione noncambierebbe (usiamo il condizionaleper essere solidali con il presidenteSoloni) gli assetti societari: «Porterò per-sonalmente avanti questa squadra anchein lega Pro. Siamo la seconda realtà dopoBrescia e questo significa molto per noi, siacome città sia come associazione sportiva,quindi andare avanti per me è un onore ela voglia e l’impegno non mancheranno dicerto». Il fatto che Soloni voglia rimane-re saldo al timone della sua creaturanon preclude a interventi esterni:«Siamo comunque aperti a chiunquevoglia sposare il progetto Montichiari chenon è solo prima squadra ma anche setto-re giovanile. Vantiamo 700 ragazzi chenelle rispettive squadre stanno ottenendorisultati eclatanti in tutte le categorie in cuimilitiamo. Il progetto Montichiari andràavanti anche in Lega Pro, il settore giovani-le per noi è sempre stato importante, bastivedere la nostra rosa, formata da setteanziani e per il resto tutti giovani che - citiene a precisarlo Soloni - sono lì permerito e non perché qualcuno lo impone».Continuiamo a parlare di rosa, c’è qual-che punta di diamante? Qualcuno cheha contribuito in maniera massiccia alraggiungimento (quasi, ci scusi presidente maè più forte di noi) della Lega Pro? «Non c’èuna persona in particolare, noi abbiamo ungruppo unito e coeso che ha sempre lavorato inmaniera encomiabile. Quando parlo di gruppo -precisa Soloni - intendo staff dirigenziale, tec-nico e medico, più allenatore e il suo staff e i gio-catori. Tutti sono state pedine fondamentale peril coronamento di un sogno», inciampa il presi-dente che lascia per un momento da parte lascaramanzia, come giusto che sia aggiungia-mo noi. Quindi tutti confermati per la pros-sima stagione? «Certamente, sia se sarà LegaPro sia se sarà Serie D, continueremo questocammino insieme». Per quanto riguarda

mister Renzo Gobbo il presidente non ahdubbi: «Sono certo che riceverà delle richieste,con noi ha tre anni di contratto, se vorrà onorar-lo saremo ben felici di farci guidare da lui anchel’anno prossimo visto che abbiamo un ottimorapporto». Anche l’AmministrazioneComunale ha fatto la sua parte, collaboran-do attivamente con la società, il Comune diMontichiari ha permesso alla squadra rosso-blu di arrivare a risultati tanto importanti:«Mi sento di ringraziare anche tuttal’Amministrazione Comunale, sempre attenta evicina ai nostri bisogni, aggiungerei anche ilnostro sponsor, senza di lui non avremmo potu-to arrivare a tanto».

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Maurizio Soloni, presidente del Montichiari (Foto Archivio)

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PALINSESTO DAHLIA26

Dahlia Sport: il palinsesto settimanale

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LE PROMOSSEIN SERIE D 27

In cinque festeggiano la promozione in DOMA - Fortis Murgia, Marsala,Nardò, Sanremese e Teramo hannoguadagnato la promozione in D con

alcune giornate di anticipo. Cinque societàcon cinque storie diverse, partiamo dalloSporting Murgia. La società nata solo il 22luglio del 2009, ha affiliazione lucana, ma è insovvenzionata da imprenditori pugliesi e tracomunicati di conferma e smentite varie siparla di un suo prossimo futuro lontanodalla Basilicata. Il Fortis Murgia ha anchevinto la Coppa Italia Regionale. Scendendosempre più a sud, in Sicilia, la ASD SportClub Marsala 1912 torna in serie D. La socie-tà che fu casa di mister Massimo Morgia,approda in Interregionale dopo il fallimentodel 2000 e quello del 2005. Tornando nel

continente il Nardò ha messo in riga le con-correnti e dall’Eccellenza pugliese torna inD. Nel suo passato il Toro (simbolo dei ros-soneri) ha anche quattro stagioni di Serie C(dal 1965/66 al 1968/69), guidata da misterAlessandro Longo il Nardò ha coronato ilsogno del presidente Enzo Russo che haaffermato agli organi di stampa: “Questa pro-mozione è figlia della programmazione e diun progetto lungo 18 mesi”. In Abruzzo ilgrande ritorno in D del Teramo che, dopo ilfallimento conseguente all’addio del presi-dentissimo Romano Malavolta Junior, siriprende il massimo campionato dilettanti-stico, conquistando la seconda promozionein due anni. Luciano Campitelli, nuovopatron del Teramo, ha saputo riportare l’en-tusiasmo nella cittadina abruzzese che solopochi anni fa sfiorò l’impresa della promo-

zione tra i cadetti. Ultima delle grandi deca-dute che ha saputo rialzarsi è la Sanremeseche grazie all’impegno della famiglia DelGrattah asaputoripren-dersi las tor i ae dopos o l ou na n n oh asaputotorna-re nelgrandecalcio.

Rdalla Redazione

Marsala, Sanremese, Fortis Murgia, Nardò e Teramo ritornano nel grande palcoscenico dell’Interregionale

Alessandro Longo, tecnico del Nardò

(Foto Sito Ufficiale)

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SAMBENEDETTESEIN SERIE D 29

OMA – La storia dellaSambenedettese è quella di tante(purtroppo) società decadute dalle

categorie professionistiche che per varievicissitudini si ritrovano a giocare nell’in-ferno del dilettantismo regionale. Gliesempi che potremmo portare sonoinnumerevoli, e i nostri lettori ne cono-scono altrettanti, perciò vorremmo parla-re della rinascita di una di queste. Èproprio il caso dellasocietà di SanBenedetto delTronto, fino allascorsa estate inPrima Divisione (exC1), e piombata, acausa del fallimento,n e l l ’ E c c e l l e n z aMarche. Da lì si èripartiti, con tanti gio-vani e alcuni elementidi esperienza, come ildifensore Eddy Mengoe il centrocampista Ottavio Palladini. Lastoria di Palladini è legata a doppio filocon quella della sua città natale (proprioSan Benedetto, dove nasce il 29 dicembredel 1971), con la quale ha iniziato a dare iprimi calci al pallone e dove poi, alla finedella scorsa stagione, ha appeso gli scar-pini al chiodo. Per iniziare una carrieranuova, da allenatore. Ma quasi per caso.Un inizio di campionato balbettante, conuna sconfitta e un pareggio, che hannoportato all’allontanamento del tecnicoPasquale Minuti, altro sambenedettesedoc. Qui entra in gioco Palladini: «Siamopartiti male, ho preso in mano la squadraalla seconda giornata e dopo poche partiteci ritrovavamo a dieci punti dalla Fermanacapolista. Ma nonostante tutto eravamo pie-namente convinti delle nostre capacità, sitrattava solo di ricreare l’autostima neiragazzi. Un periodo iniziale di assestamento,poi sono venuti i risultati». Una rimontapazzesca, che ha portato i rossoblu intesta al campionato già alla fine del giro-ne d’andata, per poi prendere il largo inquello di ritorno e vincere il campionatocon largo anticipo: «È stata una grandissi-ma soddisfazione – ammette il tecnico, che

nella sua carriera da giocatore è statoanche una “bandiera” del Pescara, colquale ha militato dal 1992 al 1998 e dal2000 al 2004, giocando quasi 400 partitein biancoazzurro – soprattutto per me chesono di San Benedetto, e al primo anno daallenatore. I ragazzi sono stati stupendi, ed èstato facile passare dal ruolo di giocatore aquello di tecnico. Con la squadra c’è un rap-porto di stima e fiducia reciproci».

I ndubb iamente ,Palladini si è ritro-vato in una squa-dra in difficoltà ein crisi d’identità:«È vero, la situazio-ne ambientale eradifficile dopo duepartite andatenon bene e l’eso-nero di Minuti. Midispiace, ancheperché lui è unodi casa qui, ma ilcalcio è anche

questo. La società mi aveva proposto diprendere in manola panchina e,dopo aver fattotutta la trafila dallegiovanili fino allaPrima Squadra –p r o s e g u ePalladini – nonpotevo dire di no,ma da tecnico atempo pieno. Nonavrei mai potutofare il giocatore-allenatore. È stataun’annata incredi-bile culminata conun traguardo stra-ordinario. Tutto alprimo anno damister». È sicura-mente orgogliosodi sé stesso, maanche dei suoiragazzi, OttavioPalladini, e ricor-da con piacereuna gara in parti-colare, quella che

a suo parere ha segnato la vera “svolta”della stagione dei rossoblu: «Sicuramentela gara contro il Piano San Lazzaro adAncona – vinta per 1-0, con rete diD’Angelo al 91’, una delle sue sette mar-cature stagionali. La palma del migliormarcatore spetta però a ChristianCacciatore, 31 presenze finora e 12 gol –dove abbiamo compreso appieno la nostraforza, nonostante fossimo già in testa allaclassifica. Lì abbiamo capito che avremmopotuto fare davvero qualcosa di importante».Ora mancano le ultime tre giornate dicampionato di Eccellenza, poi si dovrànecessariamente pensare alla D. Magariper vincere subito e tornare in Lega Pro?Palladini mantiene un profilo basso eafferma: «Vincere non è mai facile, e indub-biamente partiamo con delle basi solide.Possiamo contare su un impianto di squadra,societario e ambientale davvero importanti.Per il resto, posso dire che non ci siamo anco-ra messi a tavolino prima di tutto per discu-tere della mia posizione. Una volta risoltaquesta situazione, si potrà pianificare e pro-grammare la prossima stagione».

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Sambenedettese, viaggio all’inferno e ritornoI rossoblu dopo un solo anno in Eccellenza approdano in D e prenotano la scalata ai “pro”

Il mister Palladini: “Stagione fantastica, i miei ragazzi sono stati straordinari”

di Flavio Grisoli

Ottavio Palladini, allenatore e bandiera della Sambenedettese (Foto Archivio)

Ecco i dati relativi alla splendida cavalcata dei

rossoblu, grazie ai quali sono approdati in Serie D

(mancano tre giornate alla fine della stagione)

35 gare giocate

74 punti

22 vittorie

8 pareggi

5 sconfitte

60 gol fatti

17 gol subìti

I numeri del campionato della Samb

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EPUBBLICA DI SAN MARINO –Primi verdetti a San Marino. Le squa-dre titane hanno concluso le prime

dieci giornate della fase preliminare di CoppaTitano. Raggiunge la seconda fase il Tre Fiori dimister Sperindio vincendo sei gare sulle ottoin programma. Segnando quindici reti è laseconda squadra più prolifica del torneoinsieme alla Libertas guidata e trascinata daisuoi bomber Simone Babbi e Marco De Luigi.Ha fatto meglio Federico Amici del Tre Fioricon 5 gol all’attivo sui quindici totali.Qualificato anche il Murata che ha visto direcente il ritorno in panchina del “Condor”Massimo Agostini. Dopo una flessione ed uncampionato sammarinese disputato nell’om-bra, la squadra bianconera ha saputo rialzarela testa anche in Coppa Titano qualificandosicome seconda nel gruppo A con quattordicipunti. Segue il Tre Penne, ed è la terza ed ulti-ma che passa alla seconda fase della Coppacon 12 punti nonostante abbia segnato sedicireti (è la squadra che ha fatto più gol insiemealla Virtus). La squadra di Stefano Ceci ha unattacco ottimo, con le sue perle Matteo Rossie Mirko Palazzi, entrambi a quattro marcatu-re nella competizione, senza dimenticareMaurizio Di Giuli a quota tre. Tre gare vinte etre pareggiate, sommate alle due sconfittenon hanno però permesso alla formazionebiancoazzurra di passare il turno in una posi-zione migliore di classifica. Per quanto riguar-da il gruppo B onore alla Juvenes/Dogana che

Numero 14

15 aprile 2010

REPUBBLICA DI SAN MARINO 31

COPPA TITANO - LE CLASSIFICHE

Tre Fiori

Murata

Tre Penne

Cosmos

Cailungo

GRUPPO A11 Gol: Parma Simon (La Fiorita)

8 Gol: Fantini Marco (Juvenes/Dogana)

7 Gol: Rinaldi Danilo Ezequiel (Virtus)

5 Gol: Amici Federico (Tre Fiori)

4 Gol: Grigore Valentin (Pennarossa)

Rossi Matteo (Tre Penne)

Palazzi Mirko (Tre Penne)

3 Gol: 9 giocatori

2 Gol: 20 giocatori

1 Gol: 8 giocatori

CLASSIFICA

MARCATORI Tre Fiori, Juvenes/Dogana,

Murata, Tre Penne

Folgore/Falciano, Libertas,

Domagnano, Virtus

ACCEDONO AI PLAY-OFF

18

14

12

9

2

GRUPPO BJuvenes/Dogana

Folgore/Falciano

La Fiorita

Pennarossa

Faetano

19

11

11

9

5

SECONDA FASE - 21/04/2010

Libertas-Tre Penne

Juvenes/Dogana-Virtus

Folgore/Falciano-Murata

Tre Fiori-Domagnano

si conferma una garanzia da circa tre anni aquesta parte. Sono diciannove i punti conqui-stati nella prima fase dalla squadra di misterLuciano Mularoni che ha associato il bel giocoad una concretezza unica in tutto il lotto dellepartecipanti che ha permesso ai ragazzi ros-soblu di passare alla seconda fase nonostanteabbiano segnato solo 12 reti. Si dice che ilsegreto per un buon attacco sia la difesa e laJuvenes/Dogana ne è la prova, con soli cinquegol subìti in otto gare disputate. Passa comeseconda la Folgore, senza troppi acuti la squa-dra titana può andare avanti nella sua avven-tura. Nel raggruppamento C la bagarre l’hafatta da padrone. La classifica parla chiaro, tresquadre in altrettanti punti. La Libertas aquota quindici, seguita dal Domagnano a quat-tordici che sta confermando il trend positivomantenuto anche in campionato. La formazio-ne di Federico Rossini ha disputato un’ottimaprima fase, confermando le più rosee aspetta-tive, trascinata dai suoi Roberto Baiardi,Steven Venerucci e Claudio Berardi. Chiudel’ultima qualificata, la Virtus a tredici punti, let-teralmente presa per mano dal bomberDanilo Ezequiel Rinaldi e dai suoi sette gol,egregiamente coadiuvato da Gianluca Riardi eElton Shabani entrambi a due marcature. Unamenzione speciale va di diritto a Simon Parmade La Fiorita che si conferma miglior marca-tore della prima fase della Coppa Titano aquota 11 reti, rispettando quello che stafacendo vedere nel campionato sammarinesedove a due gare dal termine ha già raggiuntola notevole cifra di 12 marcature. Le gare che

ci attendono saranno sempre più tirate edemozionanti e vedranno contrapporsi laLibertas con il Tre Penne, la Juvenes/Doganacontro la Virtus, la Folgore/Falciano contrap-posta al Murata e il Tre Fiori contro ilDomagnano. Siamo certi che sarà una secon-da fase appassionante, ma sarà necesarioaspettare il 21 aprile, quando usciranno lesquadre che formeranno la terza fase.

di Luigi Cardarelli

R

La Coppa Titano entra nella fase decisiva

Il capocannoniere della Coppa Titano

Simon Parma de La Fiorita

(Foto Sito Ufficiale)

Libertas

Domagnano

Virtus

Fiorentino

San Giovanni

GRUPPO C15

14

13

8

4

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