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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma 1 EuRo iL SETTimAnALE di A, B, LEgA PRo, d, CALCio FEmminiLE E CALCio A 5 Anno 2 - n° 19 20 mAggio 2010 www.professionecalcio.eu ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 1 9 11 Giacomini a pagina Macalli e la Lega Pro presidente 24/25 Grisoli a pagina la LND e il vincolo inchiesta

PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.19

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma

1 EuRoiL SETTimAnALE di A, B, LEgA PRo, d, CALCio FEmminiLE E CALCio A 5 Anno 2 - n° 19 20 mAggio 2010

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L’EDITORIALE dell’Italia). La

Turchia sarebbe unascelta politica, cometutte le altre, cheperò avrebbe unavalenza anche dalpunto di vista pret-tamente “euro”peovisto che Erdoğanspinge per farentrare in quel diBruxelles la suanazione e questasarebbe un’aperturanon trascurabile.Anche appoggiare laFrancia nella suacandidatura comepaese ospitantepotrebbe, però,essere una mossa danon trascurare perAnkara. Staremo avedere. Il presidente dellaFedercalcio Abeteha dichiarato cheper lui: “è sbagliatofar competere Paesitroppo diversi traloro, una cosa è unavalutazione tecnica,un’altra la decisione

politica”. In pratica,la prossima voltache la UEFA dovràvalutate le candida-ture, dovrà chiedereall’Europa di divide-re per fasce lanostra regione geo-grafica, che prende ilnome dalla figlia diRe Agenore, altri-menti alla FIGC sipotrebbero sentirein difficoltà.L’Europa è questa,ed è normale che a

La pazzia della uEFA e l’Europa divisa per favorire l’italiadi Massimiliano Giacomini

OMA - LaUEFA èimpazzita. Si

può chiedere ad unanazione che primacostruisce interiquartieri nelle gran-di metropoli senzapensare alle infra-strutture, di presen-tare un progetto pergli Europei che pre-veda di avere unadocumentazione suitrasporti terrestri e,udite udite, sull’ere-dità degli Stadi dopol’Europeo? Ma iodico, è possibilechiederci di fare lecose alla luce delsole? È possibile maiche ci abbiano chie-sto di competerecon Francia eTurchia? Non si puòpensare di lottaresul piano politicoquando la nostraFedercalcio è capita-nata dall’allegra bri-

gata e il nostrogoverno mostra undisinteresse palese.Anche se Abetesembra non accor-gersene o almenonon fa niente, (pub-blicamente) per sve-gliare le Istituzioni.L’UEFA scrive cosìnel suo dossier, chein verità non rispar-mia neanche critichea Francia e Turchia: "[...] le motivazionichiave sono stateespresse in manieramolto generica". Ecerto, cari uominidella UEFA, nonvorrete mica che cispingessimo così inlà fino a dire quelloche in realtà sono inostri obiettivi:carne da porcocome per ilMondiale di Italia’90. Quando non cifurono assegnati gliEuropei del 2012 laMelandri, alloraMinistro dello Sport,

venne inquadratacon le lacrime agliocchi sopraffatta daun pianto inarresta-bile, e qualche spiri-tosone si divertì adire che quelleerano lacrime eranodovute ad altridispiaceri. Ma noi pensiamosempre bene di tuttie non vogliamocadere nel retorico.In questa tornatanoi perderemo lapossibilità di porta-re in Italia gliEuropei del 2016 afavore della Francia,ma questo lo abbia-mo già scritto dadiversi mesi e tuttaquesta giostra haportato ad undispendio economi-co non indifferente(basti pensare che ilsolo progetto carta-ceo di Italia 2016 sidice sia costato circa200mila Euro). La Francia si accinge

ad accogliere per laterza voltal’Europeo (1960-1984) mentre noisiamo a secco dal1968, poi c’è l’outsi-der Turchia. DaAnkara giungonovoci di un’interanazione strettaintorno al progettoe di una società checonta un’età mediatra le più basse delmondo (29 annicontro i 42

R

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2 Editoriale

Giancarlo Abete, presidente Federcalcio Italiana (Foto Archivio)

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candidarsi sianopopoli e culturediverse, ma vallo afar capire. Per quanto ciriguarda, solo per illogo della candida-tura agli Europei del2016 che ha presen-tato la FIGC, nonprenderemmo inc o n s i d e r a z i o n e

l’Italia. La Francia haattivato tutta la suamacchina operativae si è stretta intornoal proprio motto“per la Patria” conun sito nato persostenere la candi-datura dei gallettitransalpini coninformazioni scrittee video che spieganoil perchè si voglionogli Europei. LaTurchia si è coloratad’arcobaleno e si ètutta stretta intor-no al progetto delpresidente della suaFedercalcio MahmutÖzgener e il solologo merita un

applauso, ancheperchè non bisognadimenticare cheanche l’occhio vuolela sua parte.Mentre, ahinoi,l’Italia sembra muo-versi nell’ombra.Che amarezza. Il 28 maggio ci augu-riamo di esseresmentiti e di dovercicospargere il capo difronte al numerouno di Via Allegri.Ma quello che RobinHood ci ha scritto èche il futuro tecnicodella Nazionale saràun Berluscones (piùp r e c i s a m e n t eLeonardo) e questoper far felice il presi-dente del Consiglio,che così potrebbeaiutare Abete nellasua corsa verso lapresidenza del Coni.Noi ci auguriamoche non sia così, eonestamente credoche questa volta ilprode Robin si sba-gli, perché scegliereun uomo diBerlusconi potrebbeessere servilismo edalla FIGC ci hannoabituato a questecose, ma optare perLeonardo non cre-diamo proprio, vistoche il brasiliano nonè propriamente unpersonaggio benvisto dal Cavaliere.Oltretutto sarebbestrano che Abetescelga uno stranierodopo che ha, giusta-mente, affermatoche la Nazionale ita-liana dovrà essereguidata da un alle-natore provenientedalla nostra scuolacalcistica e perciò daun italiano. Ci augu-riamo che non sia unBerluscones, perchéaltrimenti aCoverciano saremocostretti a vedere oCostacurta o unaltro rossonero. El’incubo Donadoni èancora vivido neinostri ricordi.

Numero 19 20 maggio 2010

3Editoriale

Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

DIRETTORE RESpONSABILE:

Massimiliano Giacomini

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AMMINISTRAZIONE:

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SEGRETARIA DI REDAZIONE:Alessia Gallina

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REDATTORE:Flavio Grisoli

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Mahmut Özgener, presidente Federcalcio Turca (Foto Archivio)

Jean-Pierre Escalettes presidente Federcalcio Francese(Foto Archivio)

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aro Luciano, tutto il mondo calcistico seguecon interesse le tue vicende giudiziarie.Molti sperano che le intercettazioni tirate

fuori dai tuoi legali inguaino altre squadre (Inter intesta) e comunque si sta scoperchiando il vaso diPandora di tante irregolarità, prepotenze, minaccie,colpi più o meno bassi e chi più ne ha più nemetta. Però ti prego, non ti atteggiare a martire:tante cose te le sei volute e in questa lettera miappresto ad illuminarti, se tanto ce ne fosse biso-gno, di quelle azioni spregiudicate da te compiutecon la sicurezza e la certezza di uscire indenne daogni azione. Il tuo declino, caro Luciano, è comincia-to da quando il tuo rampollo Alessandro è sceso incampo con la Gea, per miracol mostrare. Graziealla vergognosa connivenza di molti galoppini, inse-diati nelle varie squadre, si agiva con spudoratezza,fregandosi di tutte le regole. Quello che poi da noiadi più, è il fatto che si dava a bere ai gonzi che moltigiocatori passavano nelle mani del procuratoreMoggi junior grazie alla sua abilità, ma tutti sape-vano che tali giocatori speravano di trarre vantaggidalla copertura di te, potente padre e padrone. Cisono centinaia di episodi che potrei citarti, mi limi-to a ricordarti quelli che mi riguardano in prima

persona. Certamente ti ricorderai che per qualcheanno ho lavorato come osservatore del Torino(senza una lira) e ti ho segnalato giocatori comeBacci, Mezzanotti ecc, giocatori che hanno calcatocon onore i campi di Serie A e B. Anzi, vorrei ricor-darti che mi lodasti pubblicamente perchè erol'unico, tra gli osservatori, che non si tirava indietronel momento di decidere se acquistare o no il gio-catore. Poi sono diventato procuratore ma i pochigiocatori da me assistiti erano il pane quotidianoper la sopravvivenza. Ebbene, grazie alle manovredel signor Tancredi del Livorno mi fu scippato uncerto Cuccu (giocatore di serie C) perchè servivaper rimpinguare la scuderia del "principino". Il mas-simo si raggiunse, con la vicenda Aglietti, giocatoreche io mandai dal Pontedera alla Reggina. Da qui,dopo un campionato strepitoso, doveva andare aBari, ma tu convicesti Foti a mandarlo a Napoli:naturalmente prima di quel passaggio il giocatorepassò alla Gea con il colmo (che nel calcio è nor-malità) che Foti ci rimise 200 milioni ed il giocato-re 150. Guarda caso la cifra riconosciuta al tuorampollo per l'operazione, fregando quelle cheerano le provvigioni spettanti. Quando al calciomercato io feci una sceneggiata rimasta memora-

bile minacciando, offendendo tuo figlio e i suoi sca-gnozzi, tu la sera mi telefonasti dicendo che avrestirimediato, col classico “ce penso io”. Sono passatiquasi venti anni, aspetto ancora... Dunque, Luciano,ti prego di non fare la “verginella” e sopratuttopensa a quello che hai causato alla Juventus ed aisuoi tifosi. È vero, Moratti non è meglio di te, e segli toglieranno lo scudetto di cartone si farà grandefesta. Tu, Luciano, sei stato il grande manovratore:ricordo le teatrali entrate l'ultimo giorno delle trat-tative al calcio mercato, quando i lecchini eranotutti ai tuoi piedi e tu dispensavi pacche sull spallefumando l'immancabile sigaro per darti un atteg-giamento da boss. Quindi da persona di calcio tusenza scrupoli avendo già 1000 non ti peritavi atogliere a chi aveva 100, mettendo in campo le tueentrature e la tua abilità dialettica, con la quale daviad intendere di poter spostare ministri o promuo-vere ufficiali. Ti dici credente, grande devoto di PadrePio: non è esattamente il comportamento di chidovrebbe vivere, non solo a parole, la vita cristiana.Io chiudo qui, ma ne avrei di cose da raccontare:spero che ti radino tanto con la tua sfacciata fortu-na magari verrai riabilitato se gli azzurri dovesserofare il bis ai campionati del mondo: come successenell'82 al rimpianto Romeo. Ma, data anche l'età,non credi che sia l'ora di andare in pensione, maga-ri dopo la soddisfazione di aver strappato dallemaglie dell'Inter lo scudetto di cartone regalatoglida Rossi?Tuo Mauro Gasperini.

Cgasperini scrive a Luciano moggi

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5La Rubrica

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OMA - Che vergogna!L’Italia dopo la Turchia, laFederazione Italiana

Giuoco Calcio campione delMondo dopo la FederazioneTurca. Ma anche questo halasciato del tutto indifferenti iboiardi del calcio italiano: hannoproprio la faccia come il c..o.Secondo notizie che ci perven-gono da buona fonte, la UEFAavrebbe deciso di non accoglierel’istanza presentata dalla FIGCper ottenere l’organizzazionedei campionati europei del 2016,anche perché incompleta. Anzi,l’organismo europeo del cal-cio avrebbe osservato comela domanda in questione nonsi attenesse alle indicazioni asuo tempo fornite dalla com-missione stessa. Che dire deglioltre 200 mila Euro pagati perquesto progetto (chi vuole cismentisca e noi ne prenderemovolentieri atto), oltre tutte lespese sostenute per aerei priva-ti, aerei di linea, alberghi, tra-sferte ecc ecc… Eppure noil’avevamo dato il consiglio alPresidente Abete: purtropponon c’è trippa per gatti (si leggaqualche numero fa) ed era piùconveniente, utile e menodispendioso, che il presidentedella FIGC si sedesse attorno adun tavolo con il presidente dellaUEFA Michel Platini per concor-dare cosa potesse venire in cam-bio per questa decisione all’Italiasenza vagabondare per tuttaEuropa, come Sir Parsifal allaricerca del Santo Graal. Anchequesta volta il presidente Abeteha mancato di pragmatismo e diconcretezza (a differenza del suopredecessore Carraro) e cidispiace per lui ricordarlo sem-pre, ma il membro permanente

CIO aveva ed ha, a differenza dilui,l i piedi ben piantati perterra. Ma questa decisione, oltreche essere un grosso insuccessoper l’attuale presidente federa-le, rischia di danneggiare enor-memente le Leghe dei presiden-ti Macalli e Tavecchio. Sembraormai improbabile che laCamera dei Deputati, alla luce diquesto evento, approvi il disegnodi legge sugli stadi, oltre ché permancanza di risorse disponibiliin questo momento di crisi, perinsussistenza dell’evento calci-stico europeoche avrebbedovuto

verificarsi in Italia.Che ne sarà allora dell’art. 8 delpredetto progetto legislativoche prevedeva un congruo arrivodi risorse attraverso la mutualitàdei diritti televisivi per le societàdi Macalli e Tavecchio? I due pre-sidenti devono sperare in qual-che santo in Paradiso (qualcunodi nostra conoscenza) che dialoro una mano per stralciarel’articolo 8 sulla mutualità efarlo approvare entro il 1 luglio2010, data in cui detta mutualitàentrerà in vigore. Vi è un altroproblema che turba le notti ed isonni del nostro presidenteAbete. La possibilità assai con-creta (e non ce lo auguriamo)che la nostra nazionale guidata

Rdi Robin Hood da un Lippi ormai in libera uscita

non arrivi neppure ai quarti difinale. Questa sindrome scuotetutto il “Palazzo” di Via Allegri ecorre il rischio di abbattersi suquesta presidenza, sulla suacorte dei miracoli, consulentid’oro compresi, come un uraga-no spazzando via uomini e cose.Da qui nasce il consiglio chequalcuno ha dato ad Abete.Sostituiamo Lippi con un allena-tore molto vicino al Presidentedel Consiglio (ed ogni riferimen-to all’allenatore del Milan non èpuramente casuale), in manieradi avere nel Governo e nelParlamento un punto di appog-gio quando si scatenerà la buferaed un possibile valido aiuto nelfuturo per la scalata alla presi-denza del CONI. E la scelta diMaldini come uomo immagine vain questa direzione. Ma cosa diràallora il presidente Abete ai suoialleati di sempre: i sinistrorsiradical chic come i Della Valle,Moratti etc. etc. E da qui il dub-bio amletico di farlo o non farlo.Vedremo poi in che modo neuscirà il nostro eroe. Noi chesiamo di campagna e ci vantiamodi questo, non possiamo nonricordare al presidente Abete ealla sua corte dei miracoli unavecchia favola: c’era una volta unuomo che andava a vendere almercato la sua ricotta e durantela strada fantasticava: vendo laricotta… con i soldi della ricottacompro le galline, poi vendo legalline e compro la vacca… fin-ché con la testa fra le nuvole,inciampando per la strada fececadere per terra la ricotta chedoveva vendere al mercato edebbe fine in questo modo ognisuo ipotetico sogno. Che nepensa presidente Abete, ogniriferimento è pur sempre casua-le?

Robin Hood: la Turchia, Abete e... l’uomo della ricotta Numero 19

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6 Voci dal Palazzo

Va salvata la mutualità,

Lega Pro e LND devono

solo sperare in qualche

santo in Paradiso

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8 Intervista

Tapinassi: “Se la Federazione avesse avutoIl Capo della Segreteria Tecnica dell’Onorevole Francesco Pionati ci spiega cosa è e come verrà

di Luigi Cardarelli

OMA - «Io nonsono Robin Hood».Così esordisce

Gino Tapinassi, Capodella Segreteria Tecnicadel Partito di Alleanza diCentro dell’On.Francesco Pionati checontinua commentandogli scritti del “prode”Robin: «Trovo che quelloche scrive a volte sia sen-sato, anche se a volte il suo

Rtono è troppo polemico,essendo io mentalmentepiù dispnibile alla trattativaed al dialogo. Nei suoi arti-coli non ha mai offeso nes-suno ma ha sempre solle-vato problemi di eticasociale. Il problema su cuilui vuole porre l’accento èquello del calcio e di dovesta andando a finire».Gino Tapinassi concludel’intervento su RobinHood: «Non so perchéabbiano accostato il nome

di Robin al mio, ho giàfatto i dovuti passi persmentire queste false noti-zie, anche perché, io nonmi ci vedo proprio con cap-pellino e calzamaglia». Ilpresidente dellaCommissione sulloStatuto LND voluta daCarlo Tavecchio, prose-gue sul tema dellamutualità: «Io che sonostato in qualche modo il“padre” della mutualità hoconsiderato, ai tempi del

Ministro Melandri e delGoverno Prodi, la stessacome uno strumento concui il calcio di Serie A ealcune componenti di Bavrebbero potuto dare illoro “impulso” al calciominore, che ha ancora oggiuna funzione sociale neiconfronti dei giovani, inmodo particolare il SettoreGiovanile e la LegaNazionale Dilettanti. Inpratica - ci spiegaTapinassi - si dovevanoprendere delle risorse chescaturivano dalla venditadei diritti audio-visivi e por-tarli, in parte, a favore delcalcio minore per la fun-zione socio-politica chericopre, togliendo i ragazzidalle strade e facendolimaturare in ambientisani». Ma qualcosa non èandato per il verso giu-sto? «La legge prevedevache si costituisse unaFondazione che ammini-strasse questa mutualità,perché una parte era perla costruzione degli Stadi,per l’impiantistica e pereventi sportivi che nonerano solo del calcio maanche di altre discipline.Con la caduta del GovernoProdi questa fondazionenon si è più avuta. La leggeprevedeva che la mutualitàiniziasse alla fine della sta-gione 2009/2010, condata 1 luglio. Con l’appros-simarsi della data è natoun problema concreto dicome distribuire questamutualità». Ora ilGoverno sta lavorandoalla luce di alcuni cam-biamenti relativi allamutualità? «Si, c’è stato undisegno di legge che èstato approvato in primalettura dal Senato e cheora è all’esame dellaCommissione Cultura dellaCamera dei Deputati cheprevede interventi sull’im-

piantistica e sugli Stadi eall’art. 8 prevede la riparti-zione della mutualità. Inquesta nuova ripartizioneipotizzata dal Senato lecose sono cambiate: nonc’è più una mutualità pergli altri sport, non c’è lo0,50% che era previstoper la sussistenza e fun-zionamento dellaFondazione, ma c’è unadivisione diversa su trecomponenti: Prima eSeconda Divisione di LegaPro, Serie D e il SettoreGiovanile che viene ammi-nistrato dai Comitati regio-nali della LND. Nell’ipotesiavanzata dal senato, l’1%andrebbe alla LND e l’1%alla Lega Pro di MarioMacalli. Mentre alla SerieB, che prima faceva partedella Lega Professionisti,andrebbe il 7,5%». Una domanda ci sorgespontanea: se laFondazione era cosìnecessaria, perché non siè costituita prima? «Nonsi sa perché - ci rispondeprontamente Tapinassiche continua - ma anchea mio avviso doveva esseresicuramente costituitaprima. L’art. 23 del d.Lgs.n.9 del 9 gennaio 2008,prevedeva che fosse istitui-ta una Fondazione cheindirizzasse l’attività esclu-sivamente agli scopi di cuil’articolo 22 che riguardala mutualità. Il patrimoniodella Fondazione è vincola-to al perseguimento degliscopi statutari ed è gestitoin modo coerente con la

Gino Tapinassi (Foto Archivio)

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le idee chiare, tutto sarebbe stato più facile”applicata dallo Stato la Legge sulla Mutualità che tanto sta dividendo professionisti e dilettanti

natura della Fondazionequale ente senza scopo dilucro. La Fondazione termi-na nelle forme stabilitedallo Statuto, da emanarsientro 6 mesi. Quindi loStatuto doveva essereemanato entro 6 mesi, manon è stato fatto perché ècaduto il Governo Prodi,quindi, come tutti si ricor-deranno, non c’è stato piùun Ministro dello Sport.L’ufficio è stato assorbitodalla Presidenza delConsiglio con unSegretariato». Ma cosaprevedeva nello specificol’articolo? «Prevedevapiani pluriennali nel setto-re sportivo giovanile edilettantistico, quindi chidice che i dilettanti nonerano presenti in questodecreto legislativo non haletto chiaramente la legge.Questo stravolgimento haportato a una lotta legitti-ma tra le varie componen-ti (B, Lega Pro e dilettan-tismo) per avere ognunola propria parte. Va ricor-d a t oc h el’1% èintornoai 9,5milioni diE u r o » .Da quii n i z i aproprio labattag l iadi Macallie dellaLega Proche pre-

tende di ottenere qual-cosa di più: «Macalli ha isuoi diritti, si è visto pena-lizzato con la scissione traA e B. Prima riusciva aprendere molto di più, main questa legge, che èall’esame della Camera, siè visto tagliare i fondi. Unasoluzione pare si sia trova-ta: lo 0,50% che servivaper la Fondazione (cheormai non c’è più) andràalla Lega Pro. Questa èsolo un’ipotesi, ma si stastudiando in modo che laLega di Firenze abbial’1,50%». Però Macallivorrebbe anche uno0,50% dalla Serie D? «Si,è vero, servirebbe per lacostruzione degli Stadidelle società di Lega Pro».Parlando in soldi? «Sitratterebbe di circa 23milioni invece di 9,5 milionidi Euro, tanti soldi». Inconclusione, qual è lavostra idea? «In quanto

Capo dellaSegreteria

Tecnica di un partito, cono-sco quelloche vogliamoe quali sonole nostre idee.Nel momentoin cui allaCamera sivoterà sugliemendamentisulla ripartizio-ne, noi faremo lenostre proposteche andrannosicuramente nelladirezione di tute-lare la LegaNazionale Dilettanti e laPrima e Seconda Divisionedi Lega Pro. Forse questova a scapito della B, maqueste due componentiora hanno più bisogno. Questo è un mio giudiziopolitico - ci spiegaTapinassi - noi agiremonelle nostre facoltà quan-do la legge verrà inCommissione: si decideràse approvarla o no, senzapolemiche». Esisteva un

modo per evitaretutto questo? «Se laFederazione si fossepresentata unita,avendo già deciso apriori quale fosse laparte di mutualitàche spettava allecomponenti di LegaPro e D questasarebbe già stataapprovata da chis-sà quanto tempo.Se si fosse pre-sentata alP a r l a m e n t o

un’intesa in cui si dices-se “per la Federazione lamutualità è questa” e letre componenti avesserotrovato già l’accordo,sarebbe stato tutto moltopiù facile anche per il legi-slatore (Camera eSenato) decidere senzaessere “tirati per la giac-chetta”». Sappiamo chequando ci sono i soldi dimezzo difficilmente ci simette d’accordo: «Inquesti casi ognuno “tira lagiacchetta del proprioamico” e quindi ognunoagisce legittimamente amodo suo e ognuno tutelai propri interessi. L’unicoproblema è che si dovràarrivare allo stralcio di que-sta mutualità, vale a direl’art 8 del disegno di leggein esame, perché la leggesugli Stadi trova enormidifficoltà nell’essere appli-cata, perché mancano itantissimi soldi che lo Statonon ha. Trovarli per gliStadi è difficile. Sono trop-

pi soldi, purtroppose non si coinvol-gono i Comuni èun problema:sono loro chedecidono sullearee e sullacostruzione degliStadi. Questa leggedoveva preve-dere un mag-giore coinvol-gimento delleautonomielocali, che

per ora non c’è (Comunee Provincia)». È di gran-de attualità quello chesta accadendo a Milanoin ambito diritti TV: que-sto potrebbe rompere leuova nel paniere a tutti?«Io credo che la sentenzadi Milano non porteràgrossi scossoni, perchéeffettivamente secondoquello che si è potuto leg-gere nelle memorie difensi-ve della Lega NazionaleProfessionisti, questa tv,anche se aveva i soldi percomprare un pacchettino,non dava, così si dice, suffi-cienti garanzie come le hadate chi ha comprato tuttoil resto».

Numero 19 20 maggio 2010

9Intervista

“La mutualità avrà

una nuova ripartizione

prevista dal Senato:

Lega Pro, Serie D

e Settore Giovanile.

Non compariranno

più tutti gli altri sport

dilettantistici”

L’1% di questa mutualità

è pari a circa

9,5 milioni di Euro.

La ripartizione dovrebbe

essere:

Lega Pro 1,50%,

Serie D 1%

Settore Giovanile 0,50%

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11Esclusiva

di Massimiliano Giacomini

IRENZE - «Chi verrà ripescato dovràpagare una quota a fondo perduto cheverrà usata per funzioni che

poi andremo a vedere insiemealle società. Il ripescaggio non èun diritto bisogna farla finita dipensare che alle società siadovuto qualcosa. La verità èche solo chi vince ha dirittoa qualcosa gli altri no».Questa una delle grandinovità approvate dalConsiglio Federale divenerdì 14 maggio checi ha comunicato MarioMacalli, presi-dente

dei modi, e non possodi certo dargli torto.La grande novità stanel fatto che anchealle società di Serie B,per la prima volta,verrà chiesta unafidejussione (si parladi 1milione diEuro), saremo tutti sulla stessa linea, senza piùfigli e figliastri. In più i club dovranno aprire unconto dedicato per i pagamenti (stipendi, fondo

fine carriera, etc.) cosìavremo la certezza

degli avvenuti pagamenti. I controllidella Co.vi.Soc. saranno più pressanti (ogni 60giorni) e ci saranno punti di penalizzazione finoad arrivare all’esclusione dai campionati dellesocietà che non saranno in regola. In questo modotutte le società saranno tutelate e così i presidentivirtuosi non rischieranno di retrocedere a discapi-to di chi invece fa il furbo». Per quanto riguardala mutualità Macalli rassicura le sue società:«Non ho mai pensato che ci fossero dei problemi,ho avuto rassicurazioni da parte della Federcalcioe ci sono dei documenti che parlano chiaro. Avevoanche pensato di chiedere una fidejussione banca-ria a tutti quelli che dovevano versare la propriaquota, pena la non iscrizione al campionato manon ce né stato bisogno. Le società di Lega Proavranno quello che gli spetta».

della Lega Pro, che saranno portate all’appro-vazione il 25 maggio durante il prossimo CF.Quando al presidente della Lega di Firenzeabbiamo fatto notare che le società di Serie D

impegnate nei play-off siano sicure che leprime due qualificate vengano poi ripe-scate in Seconda Divisione precisache: «Bisogna smetterla di dare aspetta-tive alle società. Questo è uno dei piùgrandi errori che si possa fare nelnostro mondo. Se si vincono i play-off sivince l’acqua e non il vino, la dimostra-zione più lampante è che se tutte e 90le società aventi diritto si dovessero iscri-vere in Lega Pro non ci sarebbe nessun

ripescaggio. Basta con questebarzellette, senza i play-off

le società risparmierebbe-ro anche dei soldi e per iprossimi ripescaggi biso-gnerà versare - ribadi-sce il numero uno

della Lega di Firenze- dei soldi a fondoperduto, perciò inve-ce di chiacchierepreparino i soldi».Altra novità saràquella del ritornoalle fidejussioni perle iscrizioni, si parladi circa 400milaEuro per la PrimaDivisione e di200mila per la

S e c o n d a :«Abbiamo fattotanto per elimi-nare le fidejussio-ni la scorsa stagio-ne, ma dallaFedercalcio hannopensato che lecose non sianoandate nel migliore

macalli: “Chi sarà ripescato dovrà pagare una quota a fondo perduto”Il presidente della Lega di Firenze disegna per noi la Prima e Seconda Divisione che verrà:

“Fidejussioni per tutti, controlli ogni 60 giorni e ripescaggi ‘salati’. Basta con figli e figliastri”

F

“Ci saranno punti

di penalizzaione fino

all’esclusione dal

campionato per chi

non sarà in regola.

Basta con i furbi, vogliamo

solo società virtuose”

(Foto Archivio)

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Numero 19 20 maggio 2010

13LumezzaneVarese

Leonardo menichini lascia il LumezzaneServizi di Flavio Grisoli

Il mister dopo tre stagioni alla guida dei rossoblu bresciani dice addio: “Purtroppo è finito un ciclo”

OMA - Lascia sicuramente molti esti-matori al Lumezzane, LeonardoMenichini, nel giorno del suo addio

alla compagine bresciana. «Avevo già decisodurante il finale di stagione, penso semplicemen-te che sia finito un ciclo durato treanni, con una promozione dai play-off (contro il Mezzocorona), unnono posto l’anno scorso con, adetta di tutti, il miglior gioco dellacategoria, e quest’anno il settimoposto, gli ottavi di finale nellaCoppa Italia Tim (sconfittidall’Udinese, ma dopo aver eli-minato Ancona e Atalanta) e lavittoria storica nella Coppa Italia diLega Pro, primo trofeo nella storiadi questa società. Aspetto che mirende orgoglioso, ma lo sonosoprattutto del gioco che siamo riu-sciti ad esprimere in questi anni: un4-4-2 arioso, che in fase offensiva si tra-

R sforma in 4-2-4. I commenti e i giudizi positivi deicolleghi sotto questo punto di vista non fanno chegratificarmi del lavoro che ho svolto».Adesso, c’ètutta un’estate di fronte al tecnico che fu fido“secondo” di Carlo Mazzone ai tempi delBrescia: sarà un’estate di riposo o di ricercadi nuove avventure? «Qui non ci sono pause,

andrò a vedere gli spareggidi Lega Pro, quelli di Serie D,e le gare di Serie B che man-cano alla fine del campiona-to. È necessario essere sem-pre aggiornati in questo lavo-ro. Vediamo che può capita-re. Certo è che mi piacereb-be giocarmi una possibilità incategorie più importantidella Lega Pro». Quanto èstato difficile convincere ladirigenza di questo addio?«No, il presidente ha capitole mie ragioni, semplicemen-

te. Si parla di ridimensiona-mento economico e tecnico della

squadra per la prossima stagione, quindi ci vuoleun allenatore con gli stimoli giusti, che ha vogliadi ripartire da zero. Sacrifici che io ho già fatti inpassato e che non ho più voglia di riaffrontare».

giuseppe Sannino: “Adesso il Varese deve fare la storia”OMA - Contattato dalla sede delritiro dove il suo Varese sta ricari-cando le batterie in vista della gran-

de sfida contro il Benevento, GiuseppeSannino ci parla di come i biancorossi sistanno preparando per affrontare i giallo-rossi di Acori: «Passeremo tre giorni in ritiro,

R prevalentemente ludici, per staccare un po’la spina. Da lunedì torneremo a Varese perallenarci specificatamente per questa dop-pia sfida importantissima». Sicuramente,di tutti confronti per la promozione,quello fra Varese e Benevento è il piùinteressante e ricco di fascino, tant’è

vero che verràtrasmesso indiretta daRaiSportPiù: «IlBenevento è una gran-de squadra, e insiemeal Novara era la piùaccreditata per la vitto-ria finale. Quello che èsuccesso in campiona-to non conterà, undiscorso è il campiona-to, ben altro i play-off,nei quali l’aspetto tec-nico non sarà più quel-lo preponderante, maanche quello fisico epsicologico». Appunto,da questo punto di

vista, come stanno iragazzi diSannino? «Bene, sideve cercare digestire al meglio leansie e le tensioni,abbiamo una

squadra giovane equesto è moltoimportante. Ma

siamo arrivati fin quicon la sfrontatezza della

gioventù e allo stesso tempo con la grande con-sapevolezza e umiltà dei nostri mezzi, di conse-guenza arriveremo pronti per questo confronto,dal quale - prosegue mister Sannino - dovre-mo fare la storia». Un aspetto che preoccupaparticolarmente il tecnico della società gui-data da Antonio Rosati è indubbiamente ilmeteo: «Qui a Varese nell’ultimo periodo hafatto abbastanza freddo, e la pioggia ci ha spes-so accompagnati, mentre so che in Campaniafa molto più caldo. Però la testa, più dellegambe, in queste occasioni fa la differenza.Quindi andremo lì per giocarcela, come sem-pre».

Leonardo Menichini (Foto Archivio)

Giuseppe Sannino (Foto Archivio)

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Numero 19 20 maggio 2010

15Portogruaro

OMA - A quasi quarantotto ore dallagrandissima vittoria in casa del Verona,che è valsa una storica promozione in

Serie B, per i granata del Portogruaro (oPortosummaga, o più semplicemente “Porto”)adesso è il momento della grande festa. Forse,ci si deve ancora rendere conto della portatadell’impresa, partendo dalla seconda fila dellefavorite alla vittoria finale (ma in molti neanchel’avevano inserita nel lotto delle pretendenti allacadetteria). La gioia, comprensibilmente, èenorme, e la lasciamo alle parole di due deimaggiori protagonisti di questa splendida sta-gione: il presidente della compagine della pro-vincia veronese Francesco Mio e l’allenatoredei granata Alessandro Calori. «Non ho più paro-le per commentare questo successo - le compren-sibili prime parole del presidente Mio - che èstato voluto con forza ed entusiasmo dal mister edai ragazzi. Non eravamo assolutamente nei prono-stici di inizio stagione - conferma Mio - e si è anda-to a realizzare, cl passare delle giornate, un grandis-simo sogno, che ha coronato la nostra determinazio-ne e voglia di emergere a tutti i costi». La gara diVerona, praticamente un derby, è stato il coro-namento di una stagione incredibile: «È statauna partita straordinaria, davanti ad un pubblicodavvero insolito nei numeri per questa categoria, eabbiamo regalato ai nostri tifosi e alla nostra cittàun sogno indescrivibile». Smaltita la comprensibilesbornia da raggiungimento della cadetteria, si

dovrà necessariamente pensare a costruire unasquadra in grado di poter combattere in SerieB. Tanti, indubbiamente, i tasselli a cui trovare lagiusta posizione nel puzzle e il primo, senzadubbio, è proprio mister Calori, per il quale ègià cominciato il consueto valzer di accosta-menti a società più o meno blasonate (si parladi Reggina e Udinese con più insistenza):«Intanto vorrei specificare che Calori ha ancora unaltro anno di contratto con noi - precisa FrancescoMio - e spero che vorrà rimanere qui a Portogruaroper giocare la Serie B. Poi, chiaramente, se avràrichieste importanti, irrunciabili per lui, non lo tratter-rò, è chiaro». Si dimostra una volta di più un gransignore il presidente Mio, che aggiunge: «Il nostroobiettivo per la prossima stagione è continuare astupire. E stupire per me vuol dire mantenere lacategoria, attraverso il gioco». Con AlessandroCalori (Arezzo, 29 agosto 1966), invece, inten-diamo parlare del campionato nel suo svolgi-mento, prima che della soddisfazione del primosuccesso in carriera da allenatore: «Il nostro giro-ne era molto più equilibrato rispetto all’altro - ilprimo commento del tecnico ex Avellino,Sambenedettese, Triestina e Venezia - e questo siè visto nel corso della stagione, dove ci sono statimolti pareggi e abbiamo vinto il campionato con 59punti». Parole sacrosante, infatti il “Porto” haraccolto ben 11 pareggi in tutta la stagione (il30% delle gare), mentre il Pescara (secondo) havisto il segno “X” sulla propria ruota per 13volte, e il Verona per ben 16 (praticamente il50%). Come se non bastasse, per dare ancora

più forza alle parole di Calori,la Reggiana, ultima delle qualifi-cate agli spareggi promozione,ha chiuso la regular season a49 punti, mentre l’Andria(quint’ultima, e prima dei play-out) ne ha raccolti 40. Tra lazona play-off e quella retroces-sione solo 9 punti. Un record,probabilmente. Tornando alPortogruaro, dopo un gironed’andata un po’ singhiozzante,con molti punti lasciati perstrada alle avversarie (8 vitto-rie, 4 pareggi e ben 6 sconfit-te), quello di ritorno è statodecisamente in controtenden-za (8 vittorie, 8 pareggi e unasola sconfitta): «Se devo esseresincero, nel girone d’andata si gio-cava meglio, ma i risultati nonarrivavano. Capisco che alla finesono i punti quelli che contano,ma in generale esprimevamo uncalcio migliore nella prima partedel campionato. In quello di ritor-no siamo diventati più cinici. Citengo a sottolineare che abbiamo

R

Portogruaro, le voci del trionfo. in esclusiva mio e Caloridi Flavio Grisoli fatto più punti fuori casa che tra le nostre mura

amiche del “Mecchia” (32 punti in trasferta e 27in casa)». L’apoteosi si è consumata nella gara diVerona, in un “Bentegodi” pieno come non sivedeva dagli anni della Serie A dell’Hellas:«C’erano 30mila persone allo stadio, e per noi rap-presentava qualcosa di nuovo, molti ragazzi nonavevano mai provato un’emozione del genere, sonostati davvero fantastici». Inutile evidenziare il fattoche invece di far venire il “braccino” agli ospiti,è stato il Verona a pagare la pressione di unostadio colmo di aspettative. Proprio per questo,Remondina ha pagato il mancato raggiungimen-to diretto dell B con l’esonero: «L’allenatore èsempre la parte terminale di una serie di disagi. Sesi vince, vincono tutti, ma se si perde, il tecnico è l’uni-co pirla che paga. È normale che a Verona c’eranodelle aspettative importanti, ma non voglioi direaltro, bisogna essere dentro le situazioni per poterdare giudizi appropriati». Il futuro di Calori inve-ce, sarà a Portogruaro o da qualche altra parte,magari in Serie A? «Io col presidente Mio ho unrapporto davvero splendido. Non appena ci parlere-mo, valuteremo tutto quanto, e la prima personaalla quale farò sapere la mia decisione sarà lui. Èuna bella persona, e con lui c’è un rapporto che vaaldilà del contratto». Sulle voci che lo accostanoalla panchina dell’Udinese: «Non ho avuto contat-ti con nessuno - precisa Calori. Si dice che andròad Udine solo perché abito lì e perché ci ho passa-to 8 anni da calciatore (dal 1991 al 1999: 255 pre-seze in campionato e 10 gol), ma è ancora pre-sto per parlare di queste cose».

Mister Alessandro Calori (Foto Archivio)Francesco Mio, numero uno del Portogruaro (Foto Archivio)

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multineddu: “Abbiamo già fatto un’impresa”Servizi di Flavio Grisoli

Il direttore sportivo della Colligiana ci parla della stagione appena conclusa e dei prossimi play-out

OMA - Abbiamo intervistato in esclusi-va il direttore sportivo della ColligianaGianfranco Multineddu per parlare dei

play-out che i biancorossi di Colle Val d’Elsa sistanno apprestando ad affrontare contro laGiacomense. La soddisfazione per aver evitatola retrocessione diretta, graze ad un’ultimaparte di stagione impressionante (coincisa conl’approdo in panchina di Paolo Vanoli), è eviden-te, ma c’è anche la consapevolezza di essere ametà del guado: «È stata una vera impresa, perchédalla gara con la Sangiovannese in poi abbiamofatto 19 punti in 12 partite, quando ne avevamofatti 16 nelle prime 22 - le prime parole del diri-gente ex Pescara - recuperando 6 punti alla penul-tima. Ci siamo rimboccati le maniche e messi a lavo-rare». Come opererà mister Vanoli a livello dipreparazione atletica in vista del primo atto deldoppio confronto, che si terrà proprio in casadella Colligiana il 23 maggio prossimo? «Cisaranno delle sedute di mantenimento fisico, poi lacosa più importante sarà stare insieme e fare grup-

R po, che è molto importante. Oltre a tanta determi-nazione e serietà giorno dopo giorno. Speriamovada tutto bene - prosegue Multineddu - per ilmomento abbiamo solamente allungato la nostraagonia. La salvezza, chiaramente, porterebbe a degliorizzonti e ad un futuro più roseo». Che cosa haportato in più mister Vanoli rispetto aCostantini? «Ha portato più fame, più voglia di vin-cere, oltre alla sua grande capacità di valorizzare i

giocatori, caratteristica che si porta dalle sue espe-rienze nel Settore Giovanile». E come si staapprocciando a questi delicati spareggi? «Ilmister è consapevole di aver fatto grandi cose finoad ora, però allo stesso tempo sa che non si è fattonulla. I play-out sono sempre delle gare pericolose,nelle quali bisogna mettere in campo tutte le armiche si hanno a disposizione. Contro la Giacomensesarà una doppia sfida equilibrata, senza dubbio, e siripartirà da zero, senza tener conto delle gare gio-cate in campionato (terminate entrambe inpareggio: 0-0 e 1-1). Posso dire che se vinciamobene in casa (la prima gara si giocherà a ColleVal d’Elsa) potremmo farcela. Io sono uno che vedesempre il bicchiere mezzo pieno». Ma il futuro diVanoli, che si sta dimostrando un tecnico moltointeressante, dipenderà dal risultato di questispareggi? «No, assolutamente. Sappiamo che hagià proposte molto importanti, e sono certo cheavrà un futuro scintillante». I pronostici non sichiedono, ma cediamo alla tentazione e doman-diamo a Multineddu di sbilanciarsi: «Se devoessere onesto, di pronostici non ne faccio mai ma seproprio devo, allora dico che vinciamo noi».

gadda: “La giacomense è pronta per la Colligiana”OMA - Reduci da un finale di cam-pionato molto negativo (una vittorianelle ultime sette partite), che ha

pregiudicato le speranze di salvezza direttacoltivate nel corso diun girone di ritornopositivo (almeno nellaprima parte), laGiacomense allenata daMassimo Gadda si pre-para al delicato spareg-gio contro la Colligiana,che ha concluso la sta-gione regolare al penul-timo posto:«Alterneremo allenamen-ti in questi giorni per poilasciare un po’ di riposoai ragazzi in vista dellapartita - il commentodel tecnico originariodi Legnano - a livello fisi-co stiamo abbastanzabene, e questo stato disalute ci lascia ben spera-re per questa importan-

R tissima doppia sfida». Le considerazioni suquesto amaro finale di campionato lascianochiaramente un po’ di amaro in bocca a chil’ha vissuto in prima persona: «Nonostante

questa serie negativa, avevamo comunque lapossibilità di salvarci direttamente fino all’ulti-ma giornata. Peccato, perché eravamo stati pro-tagonisti di un buon girone di ritorno, oltretutto

con una squadra dall’etàmedia molto bassa, aspettoquesto che ci dà maggioresoddisfazione. La salvezzasenza passare dai play-out -la Nocerina ha operato ilsorpasso sui biancorossiproprio all’ultima giornata-sarebbe stata straordinaria,ma forse la consapevolezzadi poterci salvare diretta-mente ha influito psicologi-camente, non facendoci gio-care al meglio delle nostrepossibilità». Un giudiziosulla squadra che si andràad affrontare, la Colligianadi Vanoli: «È indubbiamenteuna buona squadra, alnostro stesso livello, per que-sto sarà una doppia sfidatirata e difficile».

Multineddu, diesse della Colligiana (Foto Sito Ufficiale)

Massimo Gadda, tecnico della Giacomense (Foto Gazzettalucchese.it)

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17ColligianaGiacomense

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Numero 19 20 maggio 2010

19Aversa Normanna

Spezzaferri: “Senza aiuti concreti niente iscrizione”

di Flavio Grisoli

OMA - Il day-after della conferenzastampa del presidente GiovanniSpezzaferri, tenutasi l’11 maggio scorso,

è carico di speranze, ma anche di molte con-siderazioni amare: «Il discorso è in questi termini,ho illustrato alla stampa, al sindaco e ai tifosi quan-to siamo riusciti a fare in questi anni e sono arriva-to alla conclusione che se non avrò garanzie con-crete di appoggi da parte di sponsor, del pubblico,e dell’amministrazione pubblica, non iscriverò lasquadra al prossimo campionato». Una notizia,un annuncio, che ha fatto sobbalzare dallesedie tutti. Ma proprio tutti, come lo stessopresidente ci conferma: «Questo è talmente veroche poi è partito un dibattito durato più di due orefra il sindaco, i giornalisti e i tifosi, dal quale sonocominciate ad uscire delle proposte. Il sindacoCiaramella ha detto che cercherà di incontrare isuoi omologhi dei comuni dell’hinterland per farequalcosa insieme, oltre che coinvolgere imprendi-

Rtori disponibili all’appoggio; i tifosi, dal canto loro,hanno garantito una sottoscrizione per effettuaregli abbonamenti. Anche diversi politici si sono fattiavanti per cercaresponsorizzazioni».È comunque stu-pefacente (maneanche tanto) chele acque si muo-vano sempre e solose qualcuno minaccidi spezzarle: «Sì, veris-simo, oltretutto ho datomodo di far visionare aipresenti di ieri il nostroultimo bilancio revisiona-to dalla Co.vi.Soc., e inmolti si sono stupiti dellecifre che si spendono. Madico io - prosegueSpezzaferri - ma che si credono questi qui, cheper mantenere una squadra nel professionismo

bastino i bruscolini? Il termine ultimo per l’is-crizione al prossimo campionato è il 5

giugno. Se entro quel-la data non avrògaranzie sufficien-ti per un aiutoimportante, per-ché da solo coproil 90% delle speseper la gestionedella società,l ’ A v e r s aNormanna nonparteciperà alp r o s s i m ocampionato».Quindi, cipare di

capire, che la proposta di trasferimento aCaserta sia ormai tramontata: «È ed eraun’opzione improponibile, come ho già avutomodo di dire, ribadendo, comunque, tutta la mia

stima per la città e i tifosi dellaCasertana». Al di là di tutto, ilpresidente Spezzaferri èfiducioso o meno circa lapossibile soluzione positivaai suoi appelli? «Ieri ho vistoun’aria diversa rispetto ad unaconferenza stampa analogafatta l’anno scorso, dalla qualenon ho più sentito nessuno. Liho messi di fronte a quello chedissero l’anno passato,mostrando le immagini dellaconferenza stampa. Forse simuoverà qualcosa».Spezzaferri, poi, chiude conuna considerazione. Amara,e quantomai (troppo) con-sueta in questo Paese: «Iofaccio fatica a capire comemai ci si rende conto dell’im-portanza di qualcosa, che siauna squadra di calcio o qualsi-asi altra cosa, solo quando sista correndo seriamente il ris-chio di perderla». Insomma, si chiude il recintoquando ormai il bestiame èscappato.

Sull’ipotesi di spostarsi a Caserta: “Siamo troppo legati ad Aversa. Era e rimane una possibilità improponibile”E dopo una presa di posizione così drastica, tifosi e politica si mobilitano. Sempre dopo le minacce però

Il presidente dell’Aversa Normanna Giovanni Spezzaferri durante la conferenza stampa (Foto Sito Ufficiale)

Il presidente dei campani dopo l’ennesima salvezza conquistata lancia l’allarme per la prossima stagione

“Per mantenere una squadra

nel professionismo non

bastano due bruscolini

e da solo copro il 90%

delle spese per la gestione”

Giovanni Spezzaferri

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Numero 19 20 maggio 2010

21Chieti

Ecco tutti i volti del trionfo neroverdedi Flavio Grisoli

OMA – Finalmentesi può fare festa. IlChieti raggiunge il

tanto agognato ritorno trai professionisti dopo un’as-senza protrattasi per quat-tro, lunghi, anni. La garacontro il Real Montecchio,terminata 2-1 per i nero-verdi, ha dato la certezzadella promozione dopouna rimonta nei confrontide L’Aquila interminabile eampiamente meritata,soprattutto nella secondaparte della stagione. Ungrande seguito di pubblico(si parla di oltre millesostenitori giunti aMontecchio da Chieti) hatrascinato gli uomini dimister Vivarini verso l’am-bito traguardo, e i massimidirigenti della compagineabruzzese, il presidenteWalter Bellia e il direttore

Rgenerale AlfieroMarcotullio non nascon-dono la loro comprensibi-le soddisfazione, ma conun occhio già alla prossimastagione: «La gioia, chiara-mente, è tantissima - leprime impressioni delnumero uno dei neroverdi- ed è il coronamento di unastagione caratterizzata datantissimi sacrifici. A dispettodell’opinione largamente dif-fusa, il campionatodi Interregionale èmolto più dispendio-so della Lega Pro. Ilgruppo è statomeraviglioso e halavorato alla grande,e questo granderisultato ci ripagaappieno del falli-mento di quattroanni fa». Dicevamodei progetti, deiprogrammi futuridella società

abruzzese: cosa ci si puòaspettare per la prossimastagione tra i professioni-sti? «Stiamo cercando deipartner coi quali allacciarecollaborazioni. Ci avevamoprovato anche l’anno scorso- prosegue Walter Bellia -e non ci siamo riusciti.Speriamo che adesso, graziesoprattutto al grande richia-mo e al momento d’euforiadell’ambiente, si possa sbloc-

care qualcosa.Penso chec o m u n q u equalcosa cisarà sicura-mente, anche ilSindaco si èi m p e g n a t oaffinché l’im-p rend i t o r i adella zona sipossa interes-sare. Le figure

ci sonoche pos-s o n oa v v i c i -narsi an o is e n z arovinar-s i » .Questop e rquantoriguardal’aspet-t osocieta-rio, per

ciò che concerne quellosportivo, invece? «Noi dob-biamo preparare un proget-to, un programma che credosarà a scadenza triennale,fatto per bene, con obiettivi escadenze precise, valorizzan-do i nostri giovani migliori.Perché la Seconda Divisioneè un campionato dove sideve correre». Il direttoregenerale dei neroverdi,Alfiero Marcotullio, fa ecoal suo presidente, e dichia-

ra: «Finalmente possiamotirare un sospiro di sollievo efesteggiare una promozioneampiamente meritata. Giàda questa settimana, però, cimettiamo al lavoro per orga-nizzare la prossima impor-tantissima stagione». Anchel’ambiente di Chieti si èdimostrato vicinissimo allacausa dei propri beniamini:«La città ha risposto benealle nostre sollecitazioni, el’affetto che ci hanno dimo-strato domenica è statosplendido. Gli stimoli per farebene la prossima stagionesono tanti, e abbiamo inanimo di allestire una squa-dra competitiva, allargandose possibile la società. Ilnostro primo obiettivo è tro-vare dei partner disponibiliad affiancarci, sfruttando ilmomento positivo che stia-mo attraversando». Le ulti-me parole sono per il tec-nico: «Adesso ci godiamoquesta fantastica vittoria, perquanto riguarda misterVivarini lui rimane di sicuro».

Vincenzo Vivarini (Foto Archivio)

La formazione del Chieti che ha battuto il Real Montecchio(Foto Archivio)

Da sinistra Walter Bellia e Alfiero Marcotullio presidente e direttore generale del Chieti (Foto Archivio)

Il Chieti torna in Lega Pro dopo un’assenza durata quattro anni. La lotta contro L’Aquila

si è protratta per tutta la stagione. Il presidente Bellia: “Il gruppo è stato fantastico”

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Numero 19 20 maggio 2010

22 Milazzo

di Flavio Grisoli

dal presidente Cannistrà che sulla questionestadio (il “Grotta Polifemo”, per il quale sembraci dovranno essere delle migliorie per ottenerel’omologazione) ci rilascia un amaro commen-to: «Dello stadio non so che dire, non ci siamo anco-ra informati per quanto riguarda l’omologazione,comunque non è un problema nostro. Abbiamo giài nostri problemi, figuriamoci se dobbiamo accollarcianche quelli non nostri». L’ultima battuta è permister Venuto: «Lui rimarrà, perché è giusto, hacentrato la prima promozione nei professionisti edè contentissimo come noi di lui». A questo puntointervistiamo proprio il tecnico dei rossoblusiciliani, Antonio Venuto: «È una grandissima sod-disfazione, e corona un sogno che ho sempre colti-vato. La felicità più grande me la dà il fatto di averraggiunto questo grande traguardo grazie alle forzemie e del gruppo, che siamo riusciti nella grandeimpresa di arrivare per la prima volta nella storia diquesta società nel professionismo». Come giudicamister Venuto questo campionato? «Eravamouna matricola, quindi compatibilmente con questacondizione di partenza, ci siamo prefissati come obi-ettivo finale una salvezza tranquilla. Poi pian piano irisultati arrivavano uno dietro l’altro, quindi abbiamocominciato a pensare a qualcosa di diverso. Iragazzi hanno dimostrato una grandissima fame divittorie». Indubbiamente il girone d’andata chiu-so a 34 punti ha fatto conoscere ad un girone

una vera sorpresa, dove però sonomancate le corazzate Avellino esoprattutto Messina: «Probabilmentenelle gare d’andata siamo stati una sor-presa, forse i nostri avversari ci hanno sot-tovalutati e infatti nel ritorno abbiamoincontrato qualche difficoltà in più, ma allafine abbiamo raccolto gli stessi punti. Lanostra grande forza è stata la continuitàdi rendimento». Venuto poi elogia laforza della sua squadra: «Questo è ungruppo vincente che viene da 3 pro-mozioni consecutive, delle quali due conme in panchina. C’è uno zoccolo duro di

uomini lacui forza ecoesione vamantenutaanche perla Lega Pro.Su questaintelaiaturaci sarannosicuramentedegli innestiimportanti,

come il presidente ha sempre fatto, d’altra parte.Questa è una squadra vera, che ha fatto della forzadel gruppo la sua arma vincente, che ci ha perme-sso di arrivare tra i professionisti». Riveliamo aVenuto della volontà di Cannistrà di continuarela strada insieme: «Se l’ha detto il presidente, sonomolto contento. Questo era il mio primo campiona-to in Serie D e l’ho vinto, quindi mi piacerebbe con-frontarmi per la prima volta con il professionismo».Quali sono stati i momenti topici della sta-gione? Ha avuto mai il dubbio di non potercelafare? «No, quello mai, anche perché la nostra con-sapevolezza è cresciuta con lo scorrere delle setti-mane. Il momento in cui ho capito che non sarem-mo stata una semplice neopromossa è stato quan-do abbiamo inanellato sette vittorie consecutive nelgirone d’andata (dalla quarta giornata alla deci-ma). Poi la sicurezza che non avremmo fallito lapromozione c’è stata solo tre settimane fa, quandoabbiamo espugnato il “Partenio” di Avellino. Lì, hocapito che ce l’avremmo fatta».

Milazzo, la prima volta non si scorda maiPer i mamertini di mister Venuto si tratta della terza promozione consecutiva e del primo

storico approdo tra i professionisti. Il presidente Cannistrà: “Ora abbiamo bisogno di aiuto”

OMA – Mancava solo la formazione delgirone I alla lista delle promosse alprossimo campionato di Seconda

Divisione. Alla fine l’ha spuntata il Milazzo che,con la vittoria per 3-2 in casa del Mazara, haconquistato la prima, storica, promozione tra iprofessionisti. Terza promozione consecutivaper la società del presidente Cannistrà che, sidichiara ampiamente soddisfatto: «È scontatodire che ci sia grande soddisfazione e gioia. È il coro-namento di un progetto tecnico iniziato tre anni fa.In quella data nessuno si sarebbe immaginato chesaremmo arrivati così lontani, eppure ci siamo rius-citi. Ora questo progetto si è chiuso con un succes-so, e vediamo se ci sono gli stimoli e i presuppostiper cominciarne uno nuovo tra i professionisti».Parole precise, quelle di Cannistrà, che lancia lasua richiesta d’aiuto: «Gli stimoli devono arrivaredall’interno, e da me in prima persona, perché dasolo non ce la posso fare, poco ma sicuro. Poi devonoarrivare anche dall’esterno. La città deve mettere adisposizione le sue energie e sinergie, per far sì chesi trovi una soluzione». Si ripete, purtroppo la sto-ria di tante altre società, che arrivano ai piani altidel calcio italiano con mille difficoltà, e spessonon ricevono l’aiuto che meriterebbero, anchee soprattutto dalle istituzioni. Da questo puntodi vista, la situazione è in stallo, e Cannistrà cispiega il perché: «Il 30 e 31 maggio ci sono leelezioni qui a Milazzo, quindi per il momento nonho novità in questo senso». Il numero uno delMilazzo non sa se auspicarsi la continuitànell’Amministrazione oppure un cambio di ver-tice: «Non so davvero cosa sarà meglio. Nonconosco gli altri, ma degli attuali (il Sindaco diMilazzo è Lorenzo Italiano) non sono molto con-tento. Però c’è da dire che cambiando non sempresi migliora, anzi. Spesso si peggiora». Sembra unoscenario senza soluzione quello preconizzato

R

La gioia dei giocatori del Milazzo al termine della vittoria contro il Mazara (Foto Archivio)

Antonio Venuto (Foto Archivio) Pietro Cannistrà (Foto Sito Ufficiale)

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Numero 19 20 maggio 2010

24 Inchiesta

di Flavio Grisoli

OMA –Potremmo iniziaredalla fine, cioè dalle

parole rialsciateci in esclu-siva dal presidente dellaLND e commissario stra-ordinario del ComitatoInterregionale CarloTavecchio: «Noi non siamogli amici del bar, e aBruxelles adesso l’hannocapito bene», riferendosi alfatto che il calcio dilettan-tistico italiano, per la suaunicità, non avrebbe maifatto a meno del vincolosportivo per i propri cal-ciatori. Checché l’AIC gui-data da Campana possadire o obiettare a propo-sito. Per i meno attenti,per i più giovani, e per imeno informati, cerchia-mo di ricomporre un puz-zle che parte addiritturadal 1995. Nel dicembre diquell’anno, una sentenzadella Corte di Giustiziadelle Comunità Europeesconvolse completamen-te, e per sempre, il calciodel vecchio continente. Il

Rcalciatore belga Jean-MarcBosman (oggi 46enne), allascadenza del suo contrat-to con il RFC Liège, avevatrovato un accordo con ilDunkerque, una societàfrancese. Ma non essendostato raggiunto un accor-do economico fra le duesocietà, il trasferimentosaltò, e Bosman fu poimesso fuori rosa. Da lì, sirivolse al massimo organogiuridico della ComunitàEuropea per violazionedei diritti alla libera circo-lazione dei lavoratori. Il 15dicembre del 1995 la sen-tenza: il trattamento subì-to da Bosman violava l’ar-ticolo 48 del Trattato diRoma del 1957 (quelloistitutivo della CEE), cherecita, al comma 2: “Essaimplica (la libera circola-zione dei lavoratori all’in-terno della Comunità,riferito al comma prece-dente) l’abolizione di qual-siasi discriminazione, fonda-ta sulla nazionalità, tra i lavo-ratori degli Stati membri, perquanto riguarda l’impiego, laretribuzione e le altre condi-

zioni di lavoro”. Quindi laCorte Europea, equipa-rando un calciatore aqualsiasi altro lavoratore,ha diritto alla libera circo-lazione all’interno dei con-fini dell’Europa alla fine delcontratto che lo lega dauna società di calcio. Inaggiunta a questo, si vietòda quel momento a qual-siasi federazione europeadi porre un tetto al nume-ro di calciatori stranieri,ma comunque “comunita-ri”, da tesserare. Senzadimenticare che il calcia-tore può firmare un pre-contratto con un’altrasocietà nel momento incui il proprio contratto hala naturale scadenza neisei mesi successivi.Questo il primo passo,che portò nel nostrocampionato (consideran-do solo il caso del nostroPaese) al moltiplicarsi deicalciatori stranieri. Daquel momento, il ruolopreponderante nel calciopassò dalle società ai cal-ciatori (e ai loro procura-tori, figura che, guarda

caso prese piedein maniera deci-sa proprio a par-tire da queglianni). Da lì,cominciarono agirare cifre sem-pre più alte perquanto riguardagli emolumentida versare aglisportivi. Ma nonè finita qui.Sempre perquanto riguarda iprofessionisti, dacirca dieci anni èentrato in vigorenei regolamenti

FIFA una nuova normati-va, conosciuta come“Articolo 17”: in buonasostanza un giocatore, alquale rimangono ancoradue o tre anni di contrat-to, può far valere questaclausola, trasferendosi inuna società di un’altraFederazione, a patto chevenga pagata una penale(calcolata in base a deiparametri ben precisi).Questa clausola, che perun “gentlemen agree-ment” non viene utilizzatadai più grandi club euro-pei, è stata utilizzata dalportiere (oggi al Napoli)Morgan de Sanctis pertrasferirsi dall’Udinese alSiviglia. Questo è il secon-do punto. Il terzo punto èquello che ha come prota-gonista Olivier Bernard, esiamo ai giorni nostri. Inbuona sostanza nel 2000,all’epoca dei fatti, Bernardaveva terminato il periododi tre anni con contrattoda giovane nel Lione. Iregolamenti in Franciaprevedono che le societàprofessionistiche chehanno in essere questotipo di rapporti, hanno lapossibilità di avere unacorsia preferenziale perfar firmare loro il primocontratto da “pro”.Questo per dare un sensoall’opera di formazioneche una società svolge. Seil giocatore si rifiuta di fir-mare il contratto e si tra-sferisce ad un’altra societàprofessionistica, la squadradi provenienza ha dirittoad un risarcimento.Ebbene, tra il Lione,Bernard e il Newcastle èsuccesso proprio questo:Bernard si rifiuta di firma-

re il primo contratto daprofessionista con il Lionee firma per il Newcastle.Dopo dieci (10!) anni, lasentenza: è legittimo chie-dere un risarcimento peril mancato utilizzo del gio-catore in Prima Squadradopo averlo cresciuto eformato nel proprio set-tore giovanile. Ed ecco ilterzo punto, che ci intro-duce, quindi al nostroargomento precipuo. Apartire dalla stagione2002/2003 il vincolo chelega un calciatore dilettan-te alla propria società fuabbassato da vitalizio a 25anni, per preciso voleredel sindacato dei calciato-ri (AIC). Questo vincolo,per i sodalizidall’Interregionale in giù,rappresenta uno dei pochisistemi per sopravvivere.Sistema che, inevitabil-mente, si porta con sétutta una serie di altrenorme (ne possiamo cita-re una per tutte: premi dipreparazione) assoluta-mente vitali per le societàminori. Eliminare il vinco-lo, vorrebbe dire decreta-re la fine del nostro calciodilettantistico. Eppure, perchi non lo sapesse, nellenostre regole del calcio (leNOIF) ci sono le normeper lo svincolo dei calcia-tori: gli artt. 107 e 108(svincolo per rinunciadella società, e conseguen-te inserimento del tesse-rato nella “lista di svinco-lo”; e svincolo per accor-do consensuale). Tutti ipresidenti che abbiamointervistato in questi mesici hanno confermato chenon hanno mai ostatol’utilizzo da parte dei cal-

La tanto temuta sentenza della Corte Europea sull’abolizione del vincolo potrebbe non avere

La levata di scudi dei presidenti di D sulTiriamo le fila della nostra inchiesta lunga tre mesi sulla possibile abolizione del vincolo per

Olivier Bernard

(Foto Archivio)

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25Inchiesta

ciatori di questi due arti-coli, semplicemente per-ché non avrebbe sensotrattenere qualcuno con-tro la sua volontà.Verrebbe meno, invece, ilruolo “sociale” svoltodalle società dilettantisticaattraverso la loro operasvolta nei territori, spessodisagiati, togliendo giovanidalle strade. Senza il vin-colo, un mondo sportivogià mercificato (e perso-nalistico), non avrebbe piùmotivo di esistere. Ma noici chiediamo: perchél’Europa difende le ragionidi una società professioni-stica (il Lione), ricono-scendogli un indennizzoper il mancato esercizio diun diritto (la cui legittimi-tà, se vogliamo, è comun-que tutta da dimostrare),e invece ai dilettanti sivuole togliere l’unicomodo per continuare asopravvivere? Non c’èdubbio che in questi annil’Europa ha svolto un’azio-ne assolutamente lodevo-le per cercare di appiana-re le grandi differenzesociali ed economiche chesussistevano fra i suoimembri, Italia compresa(leggasi introduzionedell’Euro), ma nel com-plesso di un lavoro di tiposolidaristico non si è tenu-to assolutamente conto

della qualità delle suddettedifferenze: ci sono delleparticolarità, delle unicità,che devono essere pro-tette e difese. In campoalimentare, settore trai-nante della nostra econo-mia, quanti ricorderannodelle battaglie dei nostriproduttori sulle “quotelatte”? Quanti invecehanno sudato le cosiddet-te “sette camice” prima divedersi riconoscere ilmarchio “DOC” o“DOP”, o quello che vipare, su prodotti tipici delnostro amato stivale (leg-gasi parmigiano)? Nonvogliamo uscire troppodal seminato, ma questanon è l’Europa che piace achi scrive. Ognuno ha lesue particolarità, le pro-prie stranezze, le propriediversità, e non c’è dubbioche il vincolo sportivo perl’Italia sia una di queste.Ma allo stesso tempo, nonc’è dubbio che il nostrodilettantismo è qualcosadi completamente diversoda quello che si vive pres-so i nostri partners euro-pei, per i quali si parla di“amateur”, cioè amatori. Inostri dilettanti, ripren-dendo le parole diTavecchio: «[...] siamoun’associazione di societàcivilisticamente inquadra-te, con bilanci, amministra-

zioni. Hanno quindi titolole società a mantenere unpatrimonio calciatori cherappresenta gli investi-menti che operano. Non èassolutamente possibileparagonarsi a quelle altrerealtà», riferendosi allealtre società europee,nelle quali ogni calciatoreamatore è proprietariodel proprio cartellino, e logestisce annualmentecome meglio crede.Perché, quindi, l’Europaopera “a falce”, tagliandosistematicamente i fili e iciuffi d’erba più alti?Ritorniamo all’inizio, quin-di, dalle parole diTavecchio che, ricevendola conferma aC o m m i s s a r i odell’Interregionale in atte-sa della tanto sospirataAssemblea Federale per lariforma dello Statuto, haparlato alle società (infe-rocite, forse anche graziealla nostra precisa operadi informazione) di questoproblema, auspicando unadecisione a favore dellesocietà: «Io sarei moltoattento a dire che ci saràl’abolizione del vincolo per idilettanti, perché abbiamomotivo di credere che tuttele procedure in atto per abo-lirlo sono stantie, sonoferme». Il numero unodella Lega con sede a

Piazzale Flaminio poi pro-segue: «La Lega Dilettantiha fatto i suoi passi per bloc-care questo tipo di iniziati-ve». Si potrebbe profilare,quindi, a distanza di 15anni, la prima sentenza (ola mancata sentenza) cheandrebbe a favore dellesocietà anziché ai calciato-ri, interrompendo una spi-rale che sembra infinita.Che fagocita uomini erisorse, sotto la bandiera

dell’interesse economico.In molti (all’AIC solamen-te, per la verità, e forseanche in qualche stanzadel Parlamento dove nonsi conosce assolutamentela materia e il contesto)non si rendono conto checancellare il vincolo, vor-rebbe dire eliminare labase del calcio italiano.Perché, da che mondo èmondo, la base è il popoloe non il Re.

luogo grazie all’azione della LND. La storia e la giurisprudenza al riguardo da Bosman in poi

vincolo ha dato i suoi frutti. Forse forse...i calciatori dilettanti, che l’Assocalciatori sta cercando di abbassare dagli attuali 25 a 18 anni

Jean-Marc Bosman (Foto Archivio)

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26 Bufera sul Cr Veneto

di Luigi Cardarelli dalla Corte di giustizia federale in data 20 aprile,segnala che nel proprio girone di competenza,girone G, del campionato di Seconda CategoriaComitato regionale Veneto stagione sportiva2009-2010, appaiono irregolari le iscrizioni delleseguenti società: Asd Cmp River Team Bottrighe,Usd Rosolina, Gs San Marco Arquà Polesine, AcSan Vigilio Adria, Polisportiva Stientese Asd, UsZona Marina. Tali iscrizioni irregolari, hanno sicu-ramente falsato l'andamento del campionato, inquanto le stesse non avevano i requisiti per lapartecipazione al medesimo campionato.Pertanto si chiede una verifica formale sulla rego-larità o meno della iscrizione al campionato2009-2010 delle predette società e in caso dirisposta di non regolarità l'assunzione di ogniprovvedimento del caso”.Non si fa certamente attendere la replicadelle dirette interessate finite nel mirinobiancorosso. C’è chi minaccia di adire a vielegali, chi sostiene che la Lendinarese nonavrebbe compiuto tale mossa in caso disalvezza ufficiale; chi semplicemente fa spal-lucce e tira dritto e chi contrattacca i bian-corossi. Ombre e sospetti che contornano ilgiallo di fine campionato. Solo contro sei, ilpresidente della Lendinarese Flavio Rizzi nonsposta di un millimetro la propria posizione.Vuole vederci chiaro, parla di “legge ugualeper tutti”. E spiega: «Le iscrizioni di questesquadre sono arrivate fuori tempo massimo peressere ammesse al campionato. Chiediamo chevengano dati dei punti di penalizzazione. Nonc’entra la nostra situazione di classifica, lo stessometro deve valere per tutti». È inviperito ilvicepresidente Franco Morato della SanVigilio: «Siamo scandalizzati dinanzi alle accusedella Lendinarese. Ci opponiamo fermamente esiamo pronti a sporgere querela. I campionati sivincono e si perdono sul campo: se la Lendinaresenon ha costruito una squadra di livello, non deveaggrapparsi a scorciatoie per rimanere inSeconda Categoria». Il presidente del SanMarco Arquà Fabrizio Siviero ostenta tran-quillità e allarga le braccia. «Se la Lendinareseha questi dubbi, la lettera è un atto dovuto. Sonodecisamente tranquillo, i documenti comprovanola nostra regolarità. Alle 10.22 del 15 luglio noiabbiamo trasmesso la raccomandata». Adamo Siviero, vice presidente dello ZonaMarina, rigetta al mittente le insinuazioni edichiara: «Vedrete che si dissolverà tutto in unabolla di sapone. Il versamento del bonifico è statoeffettuato il giorno prima della chiusura. Il nostroproblema era solamente individuare l’organi-gramma societario. Non escludo di fare fronte

comune con le altre squadre coinvolte e di difend-erci nelle sedi opportune da queste accuse». Ilcavillo dell’organigramma riguarda anche ilBottrighe. Afferma il dirigente AlessandroBorella: «La nostra iscrizione è giunta puntualein Federazione. Avevamo solo qualche piccoloproblema con l’organigramma e con la squadraJuniores, che prima compariva nelle iscrizioni ealla quale poi abbiamo rinunciato per la mancan-za di ragazzi». Borella si domanda perplesso e punzecchian-do i rivali biancorossi dice: «Perché laLendinarese paventa solo adesso, a fine stagione,a play-out certi, l’irregolarità delle iscrizioni? Nonpoteva agire prima?». Il patron EugenioZanella, numero uno della PolisportivaStientese, invoca maggiore elasticità nei rego-lamenti: «Il nostro segretario ha 84 anni, prestaservizio alla nostra causa da 40 anni. Ha presen-tato leggermente in ritardo i documenti, masiamo a livello dilettantistico. Servirebbe un mini-mo di buonsenso, che invece è mancato. Sonosicuro che se la Lendinarese si fosse salvata nonavrebbe fatto scoppiare questo casino a finecampionato».Tranquillità e un pizzico di risentimento daparte del Rosolina. Il ds Vittorio Destro affer-ma: «Dispiace apprendere queste insinuazionidella Lendinarese, ma noi siamo tranquillissimi al100%. Anzi, al 1000%. Siamo in regola». In merito a questa vicenda che richiama enon poco il polverone sollevato alcuni giornifa da Marani della Mestrina, abbiamo nuova-mente raggiunto telefonicamente lo stesso:«Devono indagare su tutte le società, sono tuttecoinvolte e difficilmente credo di sbagliarmi. IlComitato o chi per lui, deve fare un Comunicatoufficiale dove spiega tutto nei minimi dettagli, chiaveva diritto e chi no, chi è stato ammesso e chino, e perché. Ci vuole trasparenza, tutti devonosapere chi è in regola e chi no». L’interrogativodi Marani resta lo stesso: «Perché non rendonopubblici i documenti? Perché ancora oggi non c’èlimpidezza?». Riportiamo di seguito l’elencodelle squadre e le date dei bonifici fatti perl’iscrizione al campionato. Ricordiamo che ladata del 15 luglio era l’ultima utile per il paga-mento che permetteva la partecipazione aicampionati:

ECCELLENZA: Abano Calcio 17/07/09 -Castelnuovo Sandrà 17/07/09 - NuovaValdagno 17/07/09PROMOZIONE: Belfiorese 17/07/09 -Calcio Schio 17/07/09 - Cornedo 21/07/09 -Radio B. Luparense 20/07/09 - Zero Branco

La Lendinarese denuncia sei societàAsd Cmp River Team Bottrighe, Usd Rosolina. Gs San Marco Arquà Polesine, Ac San Virgilio

Adria, Polisportiva Stientese Asd, Us Zona Marina: questo l’elenco fornito da Flavio Rizzi

presidente dei biancorossi, che si unisce a Primo Marani nella sua battaglia per la legalità

OMA - Vi ricordate di Primo Marani, ilpresidente del Mestrina Calcio? Viricordate delle sue denunce per quan-

to riguarda le iscrizioni irregolari delComitato regionale Veneto? Oggi al presi-dente Marani si aggiunge un’altra voce: quelladi Flavio Rizzo, numero uno dellaLendinarese, che ha chiesto urgentementedelle verifiche e dei provvedimenti esemplaridopo le presunte “iscrizioni irregolari”. Mafacciamo un passo indietro: ricordiamo che ilComitato regionale Veneto presieduto allorada Giovanni Guardini, è stato accusato diaver iscritto ai campionati regionali squadrenon aventi diritto perché non avevano pre-sentato in tempo i pagamenti per l’iscrizioneai tornei e di non aver usato lo stesso tratta-mento con altre società. Due pesi e due mis-ure insomma, da qui il cataclisma. Il Comitatoregionale Veneto viene quindi commissariatoe le indagini da parte della Procura Federaleiniziano a farsi sempre più corpose. Nelnumero 17 del 6 maggio, il nostro settimanale“Professione Calcio” ha dato spazio alladenuncia del presidente Primo Marani, ilquale ci ha fornito la lista delle 200 societàche sembra siano state iscritte irregolar-mente ai campionati regionali e ci ha spiega-to che Guardini aveva assicurato anche alMestrina Calcio che, nonostante avesse effet-tuato il bonifico in ritardo, l’importante eramettere la data di valuta al 15 di luglio, dataentro i limiti di regolamento per il pagamen-to delle iscrizioni. Così fece Marani che poiinvece si vide rigettare la pratica e dovetteaspettare fino a ottobre per riavere i suoisoldi indietro. Da lì la denuncia del focosopresidente veneto a cui ha fatto seguitoFlavio Rizzi, presidente biancorosso, chedenuncia altre società non aventi diritto apartecipare ai campionati. Come riporta ilsito www.pippogoal.xoom.it, le società sareb-bero Bottrighe, San Marco, San Virgilio,Stiense, Rosolina e Zona Marina, tutteappartenenti al girone G della SecondaCategoria veneta. La Lendinarese chiedequindi verifiche urgenti, con una lettera cheriportiamo integralmente dalle pagine delsito “Pippogoal”: “Avendo appreso dal comuni-cato ufficiale numero 63/Cdn pubblicato in data11 marzo del deferimento di Giovanni Giardini eMaurizio Pozzi, rispettivamente presidente e seg-retario del comitato regionale Veneto e preso attodella inibizione inflitta e parzialmente modificata

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27Bufera sul Cr Veneto

17/07/09 - Vedelago 17/07/09 - San MartinoSpeme 17/07/09 - Porto Viro 17/07/09 -Massanzago 17/07/09 - Legnarese 17/07/09 -Campetra 17/07/09 - Belvedere 17/07/09 -Caldogno Rettorgole 17/07/09 - Elleesse LaLoggia Cast. 17/07/09 - Virtus Romano21/07/09PRIMA CATEGORIA: Turchese .Suseganese - Redentore - Granzette -Fellette - Borghetto - Barcon - Real Dallos -Murialdina A.S.D. - S. Anna - Rozzampia - ProRefrontolo - La Gazzella -Grisignano -Capodoro - Bertesina - Atletico Teolo -Arsiero - Calcio Paese - Calcio Montegrotto- Euganea Rovolon - Due Torri Ro. -Concamarise - Camamise - Altair - CalcioValboite - Faizame 1931 - Giarre - AltavillaCalcio - Atletico Arbizzano - Peschiera D. G.- La Rizza Deportivo - Ospedaletto Vicenza -Intrepida A.S.D. - Loreggiola 2000 - NuovaCometa S.M. - Faizame 1931 -Castelcodissago - Bomfer. Arr. Ti Fantom - S.Lazzaro Serenissima - S. Michele 2009 - S.Giorgio Villa . - San Martino colle - Sant.Ignazio - Santelenese - Sarmeola A.S.D. -Staffolo - Stra Riviera del Brenta - SummagaCalcio Tezze del Brenta - Bonifico il 16/07/09Valgatara - Vallata 1999 A.S.D. - Vallese Calcio- Virtus Colsera - Virtus Guizza Junior.Mestrina 1929 22/07/09 bonifico valuta data

15/07/09 - Limena 17/07/09 - Nettuno Lido17/07/09 - Pove 17/07/09 - Scardovari17/07/09 - Borgo Scaligero Soave 17/07/09 -Summamia ( Summania ) 20/07/09 - RieseValla calcio 17/07/09 - Del Graticolato17/07/09 - San Stino Corbolone 17/07/09 -C.R.A.R. Canove 17/07/09 - Travettore17/07/09 - Montebaldina Consolini 17/07/09- Calcio Trebaseleghe 17/07/09 - AudaceS.M.E. 17/07/09 - Bevilacqua Calcio 21/07/09- Carpanedo 31/07/09Il 17/07/09 - Amici di Fortogna - Bergantino- Boys Gazzo - Breda - Buso - Calcio S,Martino - Carianese Calcio - Castion -Cogolo Calcio - Coide Peda - Coriano -Evolution Team - Ficarolo - FortitudoScaligera - Grassaga - Grignano - Justinense -L a Vittoriosa - Lion - Marchesino 2008 -Maria Ausiliatrice - Montagnana - MonteccaioPrecalcino - Oltre Piave 98 - Pelestrina -Pettorazza - Pianiga - Pilastro Orgiano -Ponte Crepaldo - R.E.A.L. Padova - R.S. Anna- Recoaro - Roverchiara A.S.D. - S. Antonino- San Martino di Vemezze - Sois - Sst. calcio -Stanghella - Union Calcio Thiene - ValPantena - Val Tramignìa Cazzano -Vedelaghese - Vegiano Calcio 2007 - VolpagoCalcio Amatori - Beverare 20/07/09 - CaEmiliani 20/07/09 - Crocefisso A.S.D.20/07/09

SECONDA CATEGORIA:Tutte il 17/07/09 Albaronco A.S.D. - AlfaDolce Marana Formi - Altivolese - Arso -Aurora Treviso due - Bessica - Bovolone -Burano - Calcio Noale A.S.D. Camaro - ChpRiver Team B. - Gav. verona San Michele -Hellas Monteforte - Merlara - Mira calcio -Montà - Napoleonica - Oriago - Orsiana .Parona - Real Campalto - Rosolina - S. MarcoArqua Polesine - S. Virgilio Adria - S. MarcoCalcio - Sanguinetto - sindacale - Simerc -Breganze - Sitlamd Rivereel - Union CampoS. Martino - Union Maser - Valdosport -Virtus Agna 2005 - Zona Marina -SECONDA O TERZA CATEGORIA:Aurora San Nicolò 20/07/09 C.U.S. PadovaA.S.D. 20/07/09 - Stientese A.S.D. 20/07/09 -Due Monti 21/07/09 - Nuovo CalcioGramcoma 22/07/09 - Deserto 24/07/09 -1919 Cadore 03/08/09 - Gregorense trimitas20/07/09 - Vi Postumia 2000 20/07/09 - EderaVeronetta 21/07/09 - Cervarese 22/07/09 -Schiara 22/07/09 - Palladiana Vigor Dolo23/07/09 - Asiago Calcio Altopiano 23/07/09- Cismon Calcio 27/07/09 - Tresto 9627/07/09 - Papozze 2009 30/07/09 - NuovoSan Pietro 31/07/09 - Zairo Calcio 11/08/09- Aurora Cavalpomica 2009 14/08/09 - CaDegli Oppi 17/08/09 - Ospitale 19/08/09 -Luisiana 28/08/09 .

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Numero 18 13 maggio 2010

29Le promosse in D

OMA – La Serie D 2010/2011 iniziaa plasmarsi. Abbiamo finalmente ilquadro completo delle squadre che

sono approdate in Interregionale dopo averconquistato il primato nei proprio gironi deicampionati di Eccellenza regionali. Gli uniciverdetti che dobbiamo attendere sonoquelli delle semifinali (23 e 30 maggio) efinali (6 e 13 giugno) dei play-off, che sanci-ranno quali saranno le ultime squadre acompletare il tabellone delle promosse.Andiamo quindi con ordine ad analizzareregione per regione le società che hannoottenuto il diritto a partecipare alla prossi-ma Interregionale.Piemonte/Valle D’Aosta gir. A-B:È il Saint Christophe la squadra che terràalta la bandiera della Valle D’Aosta. Lasquadra biancogranata ha vinto il suo gironenon agevolmente, la lotta è sempre stataserrata con le dirette avversarie ma alla finela società del presidente Ferriani ha avuto lameglio. Delirio biancorosso recita una frasesul sito ufficiale dell’Asti Calcio. Finalmentedopo un campionato disputato al meglio enon senza difficoltà vista l’elevata caraturadelle avversarie, la squadra ha potuto fes-teggiare con i suoi tifosi l’approdo in SerieD. L’euforia è incontenibile e, come si legge

dalle pagine del sito ufficiale della società, èstato il gruppo a vincere, dallo staff soci-etario a quello tecnico, fino ai giocatori.Questo per l’Asti è un vanto.Puglia: Si parla di “missione compiuta”, di“sogno che si avvera”, leggiamo di lacrime,di esultanze. Tutto questo succede sulcampo del Nardò che, dopo la vittoria per3-1 sul Manduria Sport , ha messo in cas-saforte la promozione in Serie D. È esplosala gioia collettiva dei tifosi, incontenibile finoa tarda sera per un traguardo raggiuntodopo tanti sacrifici e dopo una stagioneprogrammata al meglio. Sardegna: Con tre giornate d’anticipo ilPorto Torres ha staccato il pass perl’Interregionale. Ora il progetto diventa piùserio, la programmazione diverrà più ocula-ta e l’impegno andrà moltiplicato. Le basisono state gettate, ora bisogna solo costru-irci sopra. Sicilia gir. A-B: Da moltissimo tempo lostadio “Nino Lombardo Angotta” di Marsalanon vedeva una cornice di pubblico così.L’evento era imperdibile, Marsala-Akragas,match point per la promozione. La squadradi Brucculeri è passata per 2-1, al triplice fis-chio è festa. Il club marsalese in soli 4 anni èpassato dalla Seconda Categoria alla SerieD, un grande regalo ai tifosi che finalmentetornano nel calcio che conta. Passione eamore, sono gli ingredienti della splendidacavalcata dell’Acireale che conquista diforza l’ingresso al prossimo campionato diInterregionale. Gli sforzi sono stati pre-miati, 4000 tifosi al seguito che in pochiminuti dal triplice fischio finale invadono ilcampo di un colore rosso granata, unagioia incontenibile che è esplosa dopo 4lunghissimi anni di campionati regionali. Dasottolineare il gesto di grande sportivitàdelle due tifoserie (la gara era Acireale-Vittoria) che si sono applaudite a vicendaa fine gara. Toscana gir. A-B: Tuttocuoio ePianese sono le due squadre che sonoapprodate in D. Mentre la prima si presen-ta all’Interregionale 2010/2011 con in

tasca un campionato e una Coppa Italiaregionale vinti meritatamente, la secondasurclassa tutti e va via a suon di vittorie.Due squadre che sicuramente la prossimastagione ben figureranno e che sono prontea dare il “la” ad una programmazione seriavolta a combattere per posizioni di vertice.Trentino Alto Adige: È il Trento,squadra del capoluogo della provinciatrentina, ad approdare il Serie D. Sei puntidalla seconda e tanto impegno hanno per-messo ai ragazzi guidati da mister Melone difesteggiare la promozione. La gioia sulcampo e negli spogliatoi è stata inconteni-bile, euforia mista ad incredulità per la con-quista di una categoria importante. Umbria: A Todi a inizio campionato siparlava di grandi aspettative e di una rosacompetitiva. Il lavoro svolto dalla dirigenza edallo staff tecnico poi, ha contribuito a rag-giungere lo straordinario successo: la D!Ora al Todi spetta un’estate di lavoro perfarsi trovare pronto all’appuntamento con ilcalcio che conta.Veneto gir. A-B: Sono Legnago Salus eOpitergina le due squadre che sono appro-date in Serie D. Due società che vanno asommarsi alle già numerose presenti sulterritorio della Regione Veneto, e che hannoin testa solo una cosa: ben figurare nelprossimo campionato di Interregionale.

Serie D 2010/2011: quasi pieni i blocchi di partenzadi Luigi Cardarelli

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I giocatori dell’Asti portano in trionfo mister Fornello

(Foto Sito Ufficiale)

La gioia dei giocatori dell’Acireale dopo la promozione

(Foto Sito Ufficiale)

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Numero 18 13 maggio 2010

31Repubblica di San Marino

Sul monte Titano sale la temperaturadi Luigi Cardarelli

tranquilli in queste gare. Ne ho fatte molte di semi-finali, certo, gli obiettivi sono stimolanti al massimo,ma bisogna guardare alla realtà, siamo arrivati quicontro ogni pronostico».

La finale, pensa sia una chimera o pregustategià il big match?

C: «Sia noi che il Faetano abbiamo disputato un’ot-tima stagione, sarà una gara difficile quella di ven-erdì, non posso essere certo di arrivare in finale.Uraldi è molto preparato, è un veterano del campi-onato sammarinese e poi, anche in caso di sconfit-ta possiamo arrivare in Europa. Non è certamenteun alibi, ce la metteremo tutta».U: «Purtroppo non siamo molto attrezzati per pas-sare questa prima semifinale, abbiamo già compiu-to un mezzo miracolo ad arrivare fin qui. La volon-tà c’è sempre e sinceramente in settimana qualchedirigente già faceva i calcoli in base all’Europa… Ionon voglio pensarci, ero abituato a disputare garediverse, se vinci prosegui se perdi vai fuori, oggi abbi-amo invece la possibilità di raggiungere lo stessol’Europa, come può raggiungerla chi perde la finale.Il sapore delle vecchie gare era un altro, ma restacomunque affascinante questo play-off».

Nonostante sia più difficile, il preliminare diChampion’s League resta l’obiettivo pri-mario per tutte le squadre che partecipanoal campionato sammarinese

C: «Si, a differenza dell’Europa League, laChampion’s ha un sapore diverso, già mi immaginodi ascoltare la “musichetta”…». U: «Un posto in Europa è e resta fondamentale pertutte le squadre che compongono il campionatosammarinese».

EPUBBLICA DI SAN MARINO – Èsemifinale. Siamo arrivati alla fase caldis-sima dei play-off del campionato sam-

marinese, in palio ci sono due posti nei prelim-inari di Champion’s League, vetrina che è diven-tata fondamentale per le società titane. Laprima semifinalista è il Tre Fiori, la squadra diSperindio attende con fibrillazione la squadra

c h eu s c i r àsconfittad e l l asfida TrePenne-Faetanoche avràluogo il21 mag-g i o ,nonos-t a n t eabbia giàvinto laC o p p aTitano econ essau np o s t o

Ralla seconda fase dell’Europa League. Una garache si preannuncia piena di insidie perentrambe le squadre: il Tre Penne, entrato alsecondo turno dei play-off perchè vincitore delproprio girone durante la regular season, ha giàeliminato la Cosmos, diverso invece il camminodel Faetano che, da quello che fin ora ha fattovedere, sembra una delle pretendenti al titolo:la squadra di Sereno Uraldi, ha eliminato laJuvenes/Dogana in prima battuta e poi il TreFiori che potrebbe essere nuovamente avver-sario in caso di sconfitta con il tre Penne.Insomma, stiamo assistendo a dei play-off al car-diopalma, l’incertezza la fa da padrone e la sor-presa può sempre essere dietro l’angolo.Imminente l’incontro Tre Penne-Faetano,entrambe hanno ancora la possibilità di arrivarealla finale del 31 maggio che sancirà la squadracampione di San Marino, in mezzo lo scoglio(per la perdente) Tre Fiori. I posti “europei”sono già praticamente già assegnati a Tre Fiori,Tre Penne e Faetano, vanno solo inquadrati ipiazzamenti nonostante la squadra di Sperindioabbia già ipotecato il suo posto in EuropaLeague, che potrebbe trasformarsi inChampion’s League in caso di finale. Un nodoche si scioglierà nei prossimi giorni. Ma andiamoad ascoltare i due protagonisti della sfida di ven-erdì, due tecnici che hanno fin ora ben figurato,Stefano Ceci del Tre Penne e Sereno Uraldi del

Faetano.Parliamo della gara divenerdì, la prima delle duesemifinali che vale una sta-gione, cosa vi aspettate?Ceci: «Penso che sarà unapartita difficile, il Faetanogioca un calcio particolare,non ti permette di esprimertial meglio, sono aggressivi. Noiproviamo sempre a partirecon azioni manovrate fatte difraseggi, loro con calci lunghi ecercano sempre di accorciarein seconda battuta su pallesporcate dai difensori. Non ètroppo importante giocarebene in queste gare maessere concreti». Uraldi: «Non c’è mai da stare

I play-off del campionato sammarinese

Sereno Uraldi (Foto Archivio)

Stefano Ceci (Foto Archivio)

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